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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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TIGANALE SUPERENDURO: 247 + 253-255 + MONTE CAS

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GIRO CONSIGLIATO PER TUTTI: MOUNTAIN BIKE ALL MOUNTAIN O ENDURO

BUONA PEDALATA

GIULIEN

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NB: Al momento dell'inserimento il presente giro è tutto fattibile senza particolari problemi. Si declina ogni responsabilità su eventuali inconvenienti dovuti alla mancata manutenzione dei sentieri o al deterioramento degli stessi a causa di agenti esterni e/o naturali.

TIGNALE SUPERENDURO: 247 + 253-255 + MONTE CAS 266

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Definirei questo tour come il più completo della zona di Tignale con un susseguirsi di singletracks e viste panoramiche da film.
Non posso negare di amare questo lembo di terra bresciana perchè gode di un terreno drenante e di un'esposizione solare che ti permette ogni momento dell'anno di compiere percorsi e discese davvero stupende.
Partiamo dal parcheggio fronte Monte Cas e saliamo verso il rifugio Cima Piemp. La prima discesa sarà quella più hard ed è giusto affrontarla con la lucidità mentale ottimale.
Sarà quella sul 247: un singletrack impegnativo all'inizio con buoni passaggi tecnici al limite che si addolcisce nel finale, dove riprenderemo la salita fatta in partenza.
Ritorniamo al Piemp dove dopo una breve sosta proseguiamo su sterrata per un paio di km ( 253 ) fino all'imbocco del 255. Qui ci sarà spazio per i divertimento assoluto in una discesa flow mai estrema di 5 km fino a ritornare alle macchine.
Ora inizia l'ultimo sforzo con la salita al Monte Cas e Santuario di Monte Castello in senso antiorario.
Attenzione perchè dopo l'ultimo strappo impegnativo su sentiero al limite della pedalabilità, avrete modo di godere di uno dei panorami più belli del lago di Garda.
Nello stesso tempo, sul 266, ricordatevi che sotto di voi, ci sono 500 mt di vuoto verso il Garda Lake, ed una visita al bunker e alla croce sono indispensabili.


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GIULIEN

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FOTO DEL TOUR : https://flic.kr/s/aHsm9MR1cr

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NAVE - S. ANTONIO - COCCA - S.ONOFRIO - CROCETTA DH - PINETA

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Un altro lembo di terra meraviglioso: la bassa Val Trompia, terra madre di molti campioni tra i quali il grande Maffe a cui va l'onore del giro ed una dedica speciale in qualità di amico biker e profondo conoscitore della zona.
E' davvero interessante sapere di avere a disposizioni percorsi All Mountain con discese tecniche e flow a pochi km dal centro di Brescia, ed in poco tempo poter affrontare un giro così completo.
Lasciamo la macchina al supermercato San Marco di Nave e saliamo verso Piezze e la Chiesa di Sant'Antonio. Proseguiamo fino a Cà della Rovere, punto panoramico sulla media valle.
Ritorniamo indietro per circa 300 mt e teniamo a destra verso Dosso dei Fò e quindi Cascina Cocca: questo pezzo sarà All Mountain con alcuni tratti a spinta ma senza particolari problemi. Saranno circa 10 minuti in tutto ma ne vale la pena per la sorpresa finale.
Un breve tratto di asfalto ci condurrà sulla sterrata verso Sant'Onofrio, cima Coppi del giro, dove il panorama nei giorni limpidi è un qualcosa di spettacolare.
Ora prepariamoci per la discesa con la D maiuscola: flow, tecnica, piccante e mai impossibile con un paio di punti dove fare attenzione ma di notevole soddisfazione balistica: la chiameremo CROCETTA DH. Passa infatti a Crocetta dove potrete fare la foto alla croce bianca.
Seguendo la traccia arriveremo in Pineta quindi a Nave sempre su singletrack a ridosso delle macchine.

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GIULIEN

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Beraguardo-Pavia-S.Sofia-Bereguardo

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Complice il primo test del mio ultimo acquisto, un Garmin etrex35, ne approfitto per condividere il giro ad anello fatto oggi. Partenza da Bereguardo paese, lasciata la macchina si scende su asfalto fino a Ticino, attraversato il ponte su chiatte alla prima svolta a destra della strada asfaltata si gira a sinistra su sterrato. Si segue la traccia GPS che per qualche chilometro vi mantiene su strada bianca. Costeggiando il Ticino si arriva alla prima parte divertente con alcuni single track.Si resta sempre alla sinistra della strada asfaltata su argine in direzione Pavia. Questo percorso è noto a chi è della zona e presenta punti non molto difficili ma abbastanza tecnici dove occorre stare attenti se si spinge sul pedale, nel week end inoltre si incontrano molti gruppi in MTB, fare attenzione.
Arrivati a Pavia si attraversa il ponte coperto che in questo caso è il giro di boa e si scende subito sul sentiero che costeggia il Ticino per tornare indietro. La traccia porta verso il parco su un sentiero abbastanza largo ma molto suggestivo. Dopo circa 5 km si arriva al Golf club Ticino, qui si torna su strada asfaltata per un breve trasferimento verso Torre D'Isola. Ad un paio di km dal paese a sinistra si trova l'ingresso per l'anello di S.Sofia, pochi chilometri in questo lembo di terra bagnato da tre lati dal fiume. Attenzione se si scende dalla direzione indicata dalla traccia GPS. Per arrivare all'anello si passa da un bel canalone in discesa ed è un attimo prendere velocità, in fondo c'e' un tronco che ostacola il sentiero, probabilmente messo da qualche contadino per evitare che si esca sulla strada bianca a velocità sostenuta.. fate attenzione. La traccia ci indica di andare verso destra, qui il sentiero è percorribile nelle stagioni più fredde. Da giugno a settembre la vegetazione è troppo fitta e il rischio di foratura per i rovi è elevatissimo. Se non si vuole rischiare meglio andare dritto, si salta un pezzo di anello ma si conservano i copertoni. Chiuso l'anello si torna su strada.
Arrivati a T.D'Isola si rientra subito su sterrato. La traccia conduce ad uno dei punti panoramici più belli da cui si può ammirare il fiume, ci si trova infatti a circa 15 metri a strapiombo sopra il Ticino, forse il punto più alto in assoluto per molti km chilometri.
Poco prima di arrivare al ponte dell'autostrada MI-GE è necessario fare una deviazione che ci conduce ad una lanca, passaggio obbligato in quando il ponte di ferro che c'era un tempo è stato trascinato via da una piena. Non male però, in quanto qui inizia uno dei migliori single track di tutto il giro, l'ultimo prima di rientrare su asfalto per chiudere la traccia.
Totale del giro circa 54 km, di cui quasi 50 completamente in fuoristrada, Fattibile in una mattinata.

Monte Alben 2019 m

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Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi tratti di difficile portage e discese tecniche.

Monte Alben 2019 m, uno scoglio dolomitico nel bel mezzo della Potalandia apparentemente non adatto alle Mtb. Apparentemente ….
Start da Erfa Station, Vertova 400 m.
Aperitivo a pedale fino al Passo di Bliben 1290 m
Antipasti della casa in/con la bici fino al Bivacco Testa 1474 m
Se siete già sazi una bellissima lunga e collaudata discesa lungo il 527 vi riporta a valle con estremo godimento (e impegno).
Se invece siete ancora affamati, dallo stomaco di ferro e super motivati il menu prevede un Tris di primi veramente abbondanti fino al Passo di Campelli 1850 m.
Questo tratto è mooolto impegnativo, subito ripidissimo poi esposto su creste non banali e poi ancora mortalmente verticale fino al Passo.
Il contesto è pero’ meraviglioso e il paragone con le Dolomiti non è per niente fuori luogo.
Se non siete ancora pronti per il dolce allora rimangono ancora 200 m di dislivello sempre e comunque in totale Portage.
Cima dal panorama notevole su tutto lo scibile Orobico.
Siamo al dolce ? Solo un sorbetto per il momento perché la discesa per tornare al Passo Campelli è impegnativa e ciclabile al 50% (senza ghiaccio e vento che abbiamo trovato ieri 20-11 probabilmente anche qualcosa in più) e occore poi ulteriore strappetto verticale per la Cima di Campelli per prendere il 525 Creste.
Ecco ora si che ci possiamo deliziare di desserts a nastro. Una discesa estremamente varia, lunga, impegnativa e tecnica su ogni tipo di fondo ma mai banale.
Spazi aperti tra pinnacoli di calcare in alto e bei boschi puliti dal passo di Barbata 1300 m in poi.
Quest’ultimo lungo tratto è in comune con il giro Suchello Est.
Anche il fondovalle della Valvertova è molto piacevole, speriamo che lo scellerato progetto delle Centraline non abbia seguito ma che al contrario venga salvaguardata come Riserva Naturale.

In conclusione una vera JAGgata, dura e da non sottovalutare ma estremamente appagante.

#JAGteam

ALTA VIA DELLE 5 TERRE Croccante

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L'itinerario prevede l'utilizzo del treno per evitare la via Aurelia e per fare una sorta di traversata.
Partenza da La Spezia in treno sino a Levanto da dove inizia ufficialmente la pedalata.
La prima parte si svolge su bella strada asfaltata per poi trasformarsi in facili sentieri sempre in quota . Una volta giunti in prossimità della discesa su Campiglia la musica inizia a cambiare con note leggermente più tecniche via via crescendo sino al monte Castellana sopra Portovenere dove siamo scesi dalla ps1 vertical style molto molto bella.
La traccia aggiunge nel finale qualcosina di CROCCANTE al giro che altrimenti è tipicamente XC. Nel finale abbiamo cercato di utilizzare i sentieri che corrono paralleli alla strada differentemente dal percorso caricato su questo e altri portali e il risultato è stato uno SPETTAKOLO...

Note:
Si può partire in bici anche da Monterosso e il giro viene accorciato. Il primo tratto però è molto panoramico.... poi sopra Monterosso il sentiero si sviluppa quasi sempre nel bosco sino a Campiglia e offre poca vista....

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[Fat Bike] TURCIO - MONTE CORNO - COL DEL ROSSO

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Verso ANTIORARIO. ITINERARIO ADATTO A GITA SU NEVE
Dal Ristorante Turcio si prende in salita la Valle Granezza di Gallio fino al Monte Corno e poi si scende per la Val Campo Rosignolo fino a ritornare sulla Provinciale proprio all'attacco della stradina che porterebbe a Cima Echar, che però noi abbandoniamo girando a destra per andare verso la Val di Melago e salire fino al Col del Rosso 1280m (necessario un breve tratto a spinta). Si prosegue un po' in cresta con bellissimi panorami prima di scendere verso Bertigo e rientrare al parcheggio.

18/11/2017

ENDURISSIMO RAPALLO SESTRI la chicca

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Spettacolare itinerario sia per i panoramici scorci sul mare ,sia per la bellezza dei sentieri percorsi durante il giro.....insomma una chicca....dedicata a bici all mountain o enduro o frontisti molto molto tecnici....GIRO STREPITOSO!!!!
L'itinerario prevede l'utilizzo del treno per rientrare all'auto( da Sestri Levante a Rapallo).

Start da Rapallo e risalita piacevole sino al Santuario del Montallegro.Da qui in poi il sentiero diventa pedalato su rocce fisse sino ad iniziare una stupenda e tecnica discesa sino sopra a Villa Oneto da dove si risale in asfalto sino ad intercettare le 2 ps in successione della gara enduro di Chiavari. Si arriva su una stradina secondaria e si risale sino a San Bartolomeo per prendere un'altra bella discesa sempre della gara sino al fiume dove con bella ciclabile si arriva a Carasco.
Ora inizia la salita più dura della giornata che sempre su asfalto ma con belle pendenze porta verso il monte Rocchetta con ultimo tratto su sentiero panoramico da urlo.... ci si veste e si scende per quella stupenda discesa e ps detta il Capenardo sin sotto a Villa Azzaro .
Ora ultima fatica di giornata verso il monte Castello e giù per la Mimosa sino a Sestri con panorami stupendi e sentiero super collaudato.
Cin cin a Sestri e via in treno per riprendere la macchina.

Un giro cosi è una chicca per gli amanti del genere e permette di passare una giornata stupenda provando varie ps delle gare di enduro senza farsi venire la malattia del criceto che risale sempre per la stessa strada per provare le discese....( questo è un mio pensiero)
KE SPETTAKOLO

Note:
Partendo da Rapallo si può evitare l'asfalto e i 600mt di dislivello prendendo la funivia del Montallegro riducendo cosi a 1400mt il dislivello totale.
Informarsi sull'apertura della funivia che per ora è chiusa sino al 7 dicembre.

Sui crinali dell'alta Val Curone

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Piacevole giro in alta Val Curone su crinali e vari punti panoramici, con una bella discesa artificiale stile bike-park.
La traccia parte dal centro di Tortona da parcheggio non a pagamento, si esce dalla citta e si arriva rapidamente a Viguzzolo dove all'uscita del paese merita un occhiata la Pieve romanica. Giunti a Volpeglino inizia il giro vero e proprio, ci si immerge in vigneti su crinali e monti che offrono gradevoli vedute; si passa attraverso paesini dall'atmosfera appenninica.
Giunti al Monte Zerbet la traccia scende attraverso una divertentissima discesa creata appositamente per le MTB, discesoni e tornanti stretti, niente di difficile ma se si preferisce andare giu in scioltezza si puo scendere a quella prima a destra.
Piacevole scoperta la Val Curone...

TRACCIOLINO DELLA VAL CODERA

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Percorso unico nel suo genere che si snoda in val Codera vallata laterale della Val Chiavenna, la salita è sempre irta e non manca il portage di circa 200 metri di dsl. la discesa è difficile, in sostanza è una lunghissima scalinata con ciclabilità ridotta ai minimi termini, si tratta però di pedalare sul tracciolino , famoso e spettacolare tracciato che si snoda in piano (circa 10 km) su vecchi binari e panorama da urlo, a tratti scavato nella roccia. Il sentiero è stato creato per la manutenzione della diga e le condotte idriche della zona, ora in disuso ed utilizzato come ciclabile.

Da Verceia, si parcheggia in via San Francesco, si parte subito seguendo la via in irta salita per circa 6 km fino al raggiungimento del famoso sentiero balcone, -IL FAMOSO TRACCIOLINO-.Raggiunti i binari si seguono dapprima sulla destra (vietato alle bici), circa 200 metri lineari per visitare la diga che raccoglie le acque provenienti dalla valle dei ratti, poi si torna nel senso opposto e si gode dello spettacolare tracciato a tratti scavato nella roccia e quasi sempre illuminati tramite interruttori di luce posti all’ingresso (munirsi ugualmente di luce), sotto lo strapiombo (protetto) con vista appagante sul lago di Como e lago di Mezzola.
Dopo 10 km di panorama da urlo e si lascia il tracciolino e siinizia a risalire la Val Codera, un breve declivio è ciò che anticipa il portage di circa 100 metri di dsl. che sbuca magicamente a Codera. In teoria a Codera c’è il giro di boa, ma noi abbiamo continuato a salire penetrando nella valle, seguendo –per circa 4 km- la strada bianca impegnativa, dura sia per la pendenza che per la consistenza del terreno, la meta è il rifugio Bresciadega.

Al rifugio troviamo un accoglienza d’altri tempi, un signore di 85 anni che ci racconta la storia della Val Codera mentre scalda l’acqua per la pasta dentro il camino, la sensazione è quella di stare in famiglia, c’è solo una stanza adibita a cucina un tavolo ed il camino, sopra solo una stanza, si stà divinamente, il nonnino ci raccomanda di NON scendere dal sentiero che da CODERA porta a NOVATE MEZZOLA consigliandoci invece di ripercorrere lo stesso percorso dell’andata, sfruttando i tagli peraltro molto invitanti, ma la nostra testardaggine è rara… seguiamo per NOVATE MEZZOLA attraversando CODERA.

Giungiamo a Codera ripercorrendo parte della strada pedalata in salita. CODERA è un piccolissimo borgo in cima a profondi precipizi, incassato in una vallata raggiungibile solo con due ore di cammino o in bici tramite il tracciolino previo 100 metri di dsl. in portage. Difficile pensare che qualcuno ci abiti invece è una meta parecchia ambita e popolata tutto l’anno. Qui perdiamo un po di tempo per capire dove conviene scendere, escludendo di ripercorrere il tracciolino al contrario le soluzioni rimanenti sono due, la prima è salire fino a San Giorgio pena 300 metri di dsl circa di salita (parte in portage) e discesa discretamente tecnica, la seconda e scendere in direzione Novate Mezzola, pena 100 metri di salita in portage e discesa lunga e tecnica MOLTO TECNICA!.......seguiamo per NOVATE MEZZOLA.

Archiviato il portage di 100 metri ha inizio la discesa, due km di scale naturali, gradoni a volte improponibili, in sostanza la ciclabilità è davvero ridotta ai minimi termini.
Giunti sull’asfalto si rientro in direzione Verceia costeggiando il lago.
Punti d'acqua: Verceia, Codera,

VALGRISENCHE-RIFUGIO EPE'E

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Percorso che ingloba due salite e due discese, la prima salita dolce su strada bianca, la seconda sempre su strada bianca ben pedalabile eccetto gli ultimi 300 metri di dsl dove è richiesto maggior impegno causa pendenze accentuate. Le discese….. laprima difficile OC con pedalabilità intorno al 70%, la seconda più semplice e con molti tornanti per gli amanti del nois press, entrambe le discese terminano a Valgrisenche. Il panorama è inutile dirlo che vi lascerà a bocca aperta….se odiate il tecnico optate per altro percorso.

Si parcheggia appena prima dell’ingresso nell’abitato di Valgrisenche, all’altezza di un parco giochi per bimbi, si attraversa il paese, si passa alla sinistra della galleria e si sale lasciando la diga di Beauregard sulla destra, poco dopo si sale a sinistra su tornanti in asfalto poi su strada bianca. Al nono Km, all’altezza dell’alpeggio Catin, si lascia la strada bianca per svoltare a sinistra su sent. 4.

Un breve saliscendi è il preludio per una lunga discesa tecnica, 4 km di molto difficili, il sent. Diventa n.6, tanti sono i nois press su tornantini stretti e passaggi trialistici che giungono a Valgrisenche.

Si risale nuovamente in direzione della diga, la si costeggia nuovamente lasciandola sulla destra e si prosegue su strada bianca in direzione del Rifugio Bezzi, al bivio si segue sulla sinistra fino al Rifugio dell’Epèe. Gli ultimi 300 metri di dsl. sono impegnativi causa pendenza alta.

Con le spalle al rifugio si svolta verso sinistra su sent. 2, un impegnativo saliscendi porta all’inizio della discesa. A differenza della precedente è meno tecnica, seppur molto goduriosa in ogni sua parte e fino a Valgrisanche.
Punti d'acqua: Valgrisenche

Alpe Cortevecchio con discesa su strada Cadorna integrale

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La salita fino all'alpe Cortevecchio partendo dai cannoni di Migiandone è quella classica con le funeste rampe al 30% o quasi. Fare riferimento a questa relazione dettagliata: http://www.itinerari-mtb.it/alpe-cortevecchio/

Quello che cambia rispetto alla traccia di itinerari-mtb è parte della discesa dal rifugio (se così vogliamo chiamarlo) Legnano all'alpe Barumboda. In questo tratto si va a percorrere quello che rimane della strada Cadorna che in alto è praticamente scomparsa a favore di una traccia ingombra di sassi rami e con tratti franati. Peccato perché la pendenza non è mai eccessiva e ne verrebbe fuori bel percorso se fosse più frequentato e mantenuto. Comunque sempre meglio che scendere su asfalto.

Per qualche strano motivo di correnti ed esposizione ho trovato neve a 1500m all'Alpe Cortevecchio e nei primi 100m di discesa lungo il km verticale,dalla cappella del Buon Pastore quando le montagne intorno erano tutte sgombre fino a 1700/1800m


FotoAlbum: https://photos.app.goo.gl/o66uylEx3Q5KJfQk1

Vittorio Veneto gravel-mtb

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Percorso provato con bici gravel,ma alla fine va bene anche in mtb,anzi in qualche tratto la mtb sarebbe più indicata,percorso polivalente dove con l'asciutto preferirei una gravel e con terreno umido o più,una mtb.
Partenza dalle piscine di Conegliano di via Calpena e il percorso in senso ANTIORARIO si snoderà per strade secondarie e sterrati della zona di Colle Umberto,Cordignano,Cappella Maggiore,Vittorio Veneto,S.Giacomo di Veglia, per finire con Carpesica e il Monticano.
Percorso nervoso con svariate svolte e con discreto dislivello con le salite principali quasi alla fine,la visita del laghetto Madruc è svolta con viaggio di andata e ritorno,la scorciatoia oltre a passare dove non vogliono,ha una pericolosa catenella da superare con discesa pendente,più prudente l'aggiramento.
Come tratto da prestare attenzione in gravel ai primi 200 metri sterrati dopo la salita di Via Ronzan,via adiacente alle Grotte del Caglieron,e discesa finale cementata di Via Sfadigà,pendente e pericolosa con il bagnato o umido( con entrambi i mezzi)

Becca di Viou 2856 m

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Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi tratti di portage e discese tecniche.

Becca di Viou 2856 m. Le abbiamo girato intorno qui https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/17683 e qui https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/17647 e ammirata da vicino qui https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/17223.
E' ora di tracciare anche la punta.
La cosa più semplice sarebbe partire da Blavy ma ho preferito una salita alternativa dalla frazioncina di Cretallaz 1050 m da comodo parcheggio coperto.
Pendenze blande a traffico nullo e saliamo passando da Morgonaz-Praillon e poi su sterrato da Borelly e Preilles 1950 m dove la poderale termina e diventa ST moquettato che puo' essere affrontato a seconda dei gusti sessuali in nobile Spintage o in rude Portage fino ai 2200 m di Ceneve (i pedalatori possono allungare un pochino e congiungersi alla salita della Croce di Fana passando da Planes). Da Ceneve qualche spintarella ci porta a 2400 m e da li in buona parte in sella passiamo un paio di valloncelli su bel traverso per poi scendere con qualche passaggio tecnico ai 2200 m di Tza de Viou. 2h alla cima recita qui la palina escursionistica.
Il sentiero ottimamente tracciato e manotenuto sale timido fino ai 2400 m per poi impennarsi decisamente per raggiungere il Col de Viou 2698 m dove sorge l'ottimo bivacco 5* Penne Nere.
Ultimo sforzo e in breve siamo in cima salendo lungo la rocciosa cresta est.
Panorama da urlo sulla Valle Centrale e G.S.Bernardo ma soprattutto sulla Valpelline.
La discesa vista dal Bivacco sembra impossibile ma in realtà, pur non essendo continua, offre ottimi passaggi tecnici esposti su roccia incredibilmente gripposa. Dal Colle in poi un lungo serpentone di tornanti e traversini ci impegnano a fondo con alcuni passaggi belli tosti ma sempre con gaudio e giubilo. Tornati a Tza de Viou potete scegliere tra il 105 verso Blavy oppure il Vertical del M.Mary. Essendo oramai buio ho preso il Vertical per stare più in campo aperto ma sono entrambi molto validi. Sbucati belli contenti sulla poderale di Valtolanaz fate attenzione a prendere il 26E percorrendo 20 m sulla poderale e a non prendere il 26D per ottimizzare fino in fondo la bella e veloce discesa. 10 min di asfalto con salitina finale e siamo alla macchina,

In conclusione un ottimo AM da sfruttare soprattutto a inizio e fine stagione grazie all'ottima esposizione. La vicinanza con Aosta non inganni, ambiente vero di alta montagna.



TOUR RE PIETRA Rincine

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Splendido tour intorno al monte Massicaia, senza arrivare alla vetta. si parte dal Camping e si sale su strada bianca con pendenza non eccessiva fino all'inizio del sentiero che gira intorno al monte Massicaia. sentiero bellissimo tutto in costa senza troppo dislivello, tecnico e divertente.
Una volta finito il giro intorno al Massicaia, inizia la discesa che ci riporta al borgo di Rincine: discesa lunghissima e bellissima, tecnica, molto flow, un vero paradiso dell'enduro.
Si arriva a Rincine, in pratica dove inizia la risalita con il bike shuttle dei trail di Rincine.
Per tornare al camping, si risale attraverso la strada forestale e il sentiero facilmente individuabile dalle indicazioni presenti nell'area.
Da evitare nel periodo autunnale perché essendo immerso in boschi di faggi, a causa delle foglie , può essere difficile seguire il sentiero nella parte alta intorno al Massicaia.

TES AREZZO -Chiacchierato-Monachine-Cinghiale

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E' il percorso della prova del TES 2017 svoltasi ad Arezzo.
Giro bello e vario, con risalite su asfalto senza pendenze eccessive.
Le tre discese sono molto diverse, ma bellissime: la prima, il Chiacchierato è un sentiero nuovo nel bosco pieno di rilanci, tratti ripidi, appoggi, molto vario e divertente. (In questa traccia è stato ripetuto due volte)
Il secondo, le Monachine, è una pietraia larga e con pendenza costante, ma infinita e impegnativa, un sentiero di vecchio stile, senza curve in appoggio, niente flow, ma proprio per questo bella e diversa dal solito.
Il terzo, il Cinghiale è un classico della zona: molto flow e lungo, un vero divertimento.
La partenza della traccia è indicata in zona periferica di Arezzo, ma volendo si può andare in zona e risparmiare un po' di asfalto.

TES PITECCIO-

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E' il percorso della prova del TES 2017.
E' un percorso bellissimo con tre discese, in particolare le prime due veramente splendide.
Si parte da Piteccio, si affronta una salita infinita, oltre 12 km, fortunatamente senza grandi pendenze e buona parte in ombra, ma comunque lunghissima e impegnativa.
Si viene però ampiamente ripagati dal resto, in pratica privo di ulteriori risalite, infatti le tre discese sono praticamente in sequenza escluso piccoli dislivelli alla fine delle stesse. Le prime due discese sono il sogno di ogni endurista, varie, tecniche, con appoggi , tratti rocciosi, curve in appoggio, rilanci, insomma tutto quello che si può cercare per divertirsi.
La terza discesa è molto flow, un po' corta , ma corona perfettamente un giro veramente da ricordare e rifare più volte.

TES CASTIGLIONE Natalino-Sassi Bianchi-Termine 24

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E' il percorso del TES 2017.
Giro bello e divertente, con partenza e arrivo in centro a Castiglione.
Prima salita quasi tutta su asfalto e strada bianca, prima discesa il Natalino, sentiero tortuoso e pieno di curve dove anticipare è vitale per restare in linea.
Si risale su strada bianca fino alla seconda PS- Sassi Bianchi, dove c'è veramente tanto da pedalare per percorrere un crinale prima di scendere di nuovo verso il mare.
Si ripete la prima salita per arrivare alla più bella delle discese: un classico del luogo , la Termine 24. Una gran bella discesa, tecnica e veloce, con tratti flow e rilanci.

INCONTRO -Discesa cacciatori-Pistino Rosano

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partenza da Pontassieve, salita fino al convento dell' Incontro.
Prima discesa, dal convento fino al poggio Balestrieri, si risale fino al Poggio Terra Bianca e riprendiamo la discesa del Bosco Bruciato, una serie di tornanti nel bosco molto stretti e divertenti.
Si ritorna verso il Poggio di Rosano, e si ritorna a Pontassieve attraverso un classico : il Pistino di Rosano, una bella discesa intervallata da un bel pezzo pedalato, ma sempre divertente e gratificante.

POGGIO BATI Cappelle-Lea-Rollercoaster-Rockcanyon

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Sono le quattro linee presenti sul Poggio Bati: quattro discese molto belle e divertenti per passare 2-3 ore in totale divertimento senza eccesivo dislivello e vicinissimo a Firenze e Sesto.
Una vera palestra di enduro moderno
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