itinerario di circa 30 km, facile ma molto variegato, pochissimo asfalto e pochi sterratoni, per la maggior parte, single track, pietraie, mulattiere e scogliere, si passa dalla pineta ai single track all'aperto, si sale su per una mulattiera per scendere poi da un single track tecnico, si attraversano poi alcune dune di sabbia pedalabile per arrivare poi sulla scogliera mista sabbia in località mancaversa, a seguire si continua a costeggiare il mare attraversando una pietraia in località torre del pizzo e si torna indietro attraversando un leggero scollinamento, per finire si attraversa una cava di tufo abbandonata per rientrare poi nella pineta
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Baia Verde, Gallipoli
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Porto Selvaggio e Serra dell'Alto Lido
percorso molto tecnico di difficoltà medio alta, soprattutto la parte che si sviluppa nel parco di Porto Selvaggio, trail tecnici, salite tagliagambe e paesaggio mozzafiato tra macchia mediterranea, mare e pineta, il percorso si sviluppa quasi totalmente su sterrato tecnico tranne un tratto asfaltato che attraversa le località turistiche di Santa Maria al Bagno e Santa Caterina
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ANELLO DEL MONTE SEVICE
E' probabilmente una delle escursioni più appaganti che si possono fare nel Parco del Sirente Velino. Dallo slargo che precede la chiesa di S.Maria in Valle si pedala su carrareccia fino al Passo dell Forche dove si prende il panoramico sentiero che accarezza la cresta del Monte Rozza da affrontare in completo portage. Ci si mantiene sulla dorsale quasi fino alla fine del rilievo dove pieghiamo a dx per uscire alla capanna Sevice. A questo punto, guardando a dx, si notano tre sentieri che conducono verso il Monte Sevice, prendiamo il sentiero più a sx che si affaccia dapprima sulla Rava Palazzo e poi sulla Valle dei Briganti. Giunti ad una sella viriamo decisi a dx guadagnando la vetta del Monte Sevice. La discesa passa per il sentiero più diretto che riporta alla capanna, un single track a fondo roccioso con gustosi passaggi a volte non banali. Terminato il tratto più ostico ci si può sbizzarrire nel divertentissimo Vallone di Sevice, uno dei trail più belli del parco. Giro che richiede un certo dispendio di energie per via del lungo tratto da fare in portage ma che, a mio avviso, risulta più appagante delle classiche soluzioni a traversata da Campo Felice con conseguente perdita di tempo per il recupero auto.
FOTO: https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1414138922027555.1073742207.100002943827995&type=3
CINGHIALE 08/10/2017 Rosciolo (AQ)
FOTO: https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1414138922027555.1073742207.100002943827995&type=3
CINGHIALE 08/10/2017 Rosciolo (AQ)
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662 Da Trasaghis a malga CUAR.
Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 24/10/2017
SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 43 Km - Dislivello Sal/Disc = +1200 m
Quote min/Max = 180 / 1280 - Tempo Standard ore 4:30 min
Velocità media = 9,6 Km/ora - Ciclabilità su tempo 100% (a piedi 0 min)
Difficoltà Tecnica = 3/7 Medio/Facile - GD= 61 Medio/Difficile
Consumo Energia Elettrica =360 Wh
NOTA 1:volevo creare un anello "perfetto" cioè evitare tratti in comune tra andata
e ritorno ma il sentiero che pensavo di poter fare (riportato su varie mappe) è stato
interotto da imponenti lavori di scavo (immagino un canale tra torrente Leale e fiume
Tagliamento) per cui ho dovuto rimediare alla meglio creando però 2 anelli collegati
da tratto comune B - O che viene ripercorso nel ritorno.
NOTA 2:Una salita così non l'avevo mai incontrata; quasi 1100 m di dislivello
con pendenze costanti e sempre al di sotto dell'8% (salvo brevissimi tratti più
ripidi e brevissime contropendenze).
DESCRIZIONE:
Dal parcheggio si prende una sterrato in dir. est. Nel wpt A si devia a dx (per evitare
gli scavi di cui in NOTA 1) verso la zona artigianale, quindi si chiude il primo anellino
nel wpt B.
NOTA 3:si potrebbe sostituire questo tratto arrivando in B per la strada che faremo al ritorno.
Procedendo in piano si arriva nei pressi del cimitero ( altro possibile punto di parcheggio)
e nel wpt C si prende una vecchia strada che, quasi in piano, taglia le pendici del col Del Sole
fino al punto di inizio salita (D 205). Su asfalto e dolce pendenza si arriva in (E 490) dove
l'asfalto finisce. Le pendenze non cambiano ma si troveranno molti brevi tratti con fondo
insidioso per sassi smossi e roccette. Da e1 710 (punto panoramico) torna un buon fondo liscio
(che rimarrà tale fino alla fine) ed anche tratti cementati abbelliti dalle incombenti pareti
rocciose sul versante ovest del monte Covria. A quota 860 si incontra una stradina asfaltata
che si lascia in G 900 per proseguire su sterrato. Merita una sosta nel punto panoramico H 1080
con vista sulle alpi Carnice ma anche, in una giornata come oggi 24 ottobre, fino al golfo
di Trieste. Poco dopo, esperienza unica, abbiamo corso per circa 2 Km su un letto di foglie:
stupendo ! anche se aumenta la fatica e qualche sasso insidioso viene nascosto. Si scollina
a q. 1280 ed in breve, grazie alla facile stradina, si arriva a Malga Cuar: panorama grandioso;
in fondo il lago di Cavazzo e l'inconfondibile, tristemente noto, monte San Simeone.
Appagati e rifocillati (purtoppo la malga è chiusa per fine stagione) si riprende a scendere
per strada carrozzabile, a tratti cementata e con varie brevi contropendenze. Più impegnativa
è l'ultima risalta (200 m ripidi) prima di incrociare, in Loc. Pra di Steppa (L 800), una strada
più importante. Da qui asfalto e veloce discesa con ripidi tratti fino alla piana dove si
attraversa Avasinis. Da N, per buon sterrato che segue il corso del T. Leale, si torna in O e
poi in B (vedi NOTA 1); da qui, in breve, si ritrova il parcheggio di Trasaghis.
SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 43 Km - Dislivello Sal/Disc = +1200 m
Quote min/Max = 180 / 1280 - Tempo Standard ore 4:30 min
Velocità media = 9,6 Km/ora - Ciclabilità su tempo 100% (a piedi 0 min)
Difficoltà Tecnica = 3/7 Medio/Facile - GD= 61 Medio/Difficile
Consumo Energia Elettrica =360 Wh
NOTA 1:volevo creare un anello "perfetto" cioè evitare tratti in comune tra andata
e ritorno ma il sentiero che pensavo di poter fare (riportato su varie mappe) è stato
interotto da imponenti lavori di scavo (immagino un canale tra torrente Leale e fiume
Tagliamento) per cui ho dovuto rimediare alla meglio creando però 2 anelli collegati
da tratto comune B - O che viene ripercorso nel ritorno.
NOTA 2:Una salita così non l'avevo mai incontrata; quasi 1100 m di dislivello
con pendenze costanti e sempre al di sotto dell'8% (salvo brevissimi tratti più
ripidi e brevissime contropendenze).
DESCRIZIONE:
Dal parcheggio si prende una sterrato in dir. est. Nel wpt A si devia a dx (per evitare
gli scavi di cui in NOTA 1) verso la zona artigianale, quindi si chiude il primo anellino
nel wpt B.
NOTA 3:si potrebbe sostituire questo tratto arrivando in B per la strada che faremo al ritorno.
Procedendo in piano si arriva nei pressi del cimitero ( altro possibile punto di parcheggio)
e nel wpt C si prende una vecchia strada che, quasi in piano, taglia le pendici del col Del Sole
fino al punto di inizio salita (D 205). Su asfalto e dolce pendenza si arriva in (E 490) dove
l'asfalto finisce. Le pendenze non cambiano ma si troveranno molti brevi tratti con fondo
insidioso per sassi smossi e roccette. Da e1 710 (punto panoramico) torna un buon fondo liscio
(che rimarrà tale fino alla fine) ed anche tratti cementati abbelliti dalle incombenti pareti
rocciose sul versante ovest del monte Covria. A quota 860 si incontra una stradina asfaltata
che si lascia in G 900 per proseguire su sterrato. Merita una sosta nel punto panoramico H 1080
con vista sulle alpi Carnice ma anche, in una giornata come oggi 24 ottobre, fino al golfo
di Trieste. Poco dopo, esperienza unica, abbiamo corso per circa 2 Km su un letto di foglie:
stupendo ! anche se aumenta la fatica e qualche sasso insidioso viene nascosto. Si scollina
a q. 1280 ed in breve, grazie alla facile stradina, si arriva a Malga Cuar: panorama grandioso;
in fondo il lago di Cavazzo e l'inconfondibile, tristemente noto, monte San Simeone.
Appagati e rifocillati (purtoppo la malga è chiusa per fine stagione) si riprende a scendere
per strada carrozzabile, a tratti cementata e con varie brevi contropendenze. Più impegnativa
è l'ultima risalta (200 m ripidi) prima di incrociare, in Loc. Pra di Steppa (L 800), una strada
più importante. Da qui asfalto e veloce discesa con ripidi tratti fino alla piana dove si
attraversa Avasinis. Da N, per buon sterrato che segue il corso del T. Leale, si torna in O e
poi in B (vedi NOTA 1); da qui, in breve, si ritrova il parcheggio di Trasaghis.
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294. Femès - Playa Quemada (Lanzarote)
Quota di partenza, 20 m (Puerto del Carmen)
Quota max, 410 s.l.m.
Sviluppo: 33,5 km
Dislivello: 900 m
Ciclabilità: Quasi 100%
Verso antiorario
Partenza dal centro di Puerto del Carmen. Si esce dal paese e ci si dirige verso Puerto Calero.Usciti dal paese si intraprende uno sterrato che porta a Las Casitas des Femes. Passato il paesino si svolta a destra all'altezza di una casa con un elicottero in giardino.
Si sale fino al limitare della campagna e si scende su un traccia incerta fino a raggiungere alcune case dove sono ricoverati alcuni cammelli. Si risale lungo una pista per poi scendere fino a Femes su un simpatico Single trail (diff S1).
Alla rotonda di Femes dopo aver ammirato il panorama su Playa Blanca, si sale su sterrato con buona pendenza e dopo un centinaio di metri ci si ritrova nel mezzo di un ovile. Da qui si prende la Degollada del Portuges che è ben visibile dal limitare dell'ovile.
Il primo tratto è sconnesso e tecnico (diff.S2) poi diventa scorrevole e divertente (diff S1).
Si raggiunge la costa e con divertenti sali scendi su terreno sabbioso, si giunge a Playa Quemada dove si trovano un paio di piccoli ristoranti di pesce deve fermarsi a tapear per poi proseguire lungo la costa sempre in saliscendi fino a rientrate a Puerto del Carmen.
Quota max, 410 s.l.m.
Sviluppo: 33,5 km
Dislivello: 900 m
Ciclabilità: Quasi 100%
Verso antiorario
Partenza dal centro di Puerto del Carmen. Si esce dal paese e ci si dirige verso Puerto Calero.Usciti dal paese si intraprende uno sterrato che porta a Las Casitas des Femes. Passato il paesino si svolta a destra all'altezza di una casa con un elicottero in giardino.
Si sale fino al limitare della campagna e si scende su un traccia incerta fino a raggiungere alcune case dove sono ricoverati alcuni cammelli. Si risale lungo una pista per poi scendere fino a Femes su un simpatico Single trail (diff S1).
Alla rotonda di Femes dopo aver ammirato il panorama su Playa Blanca, si sale su sterrato con buona pendenza e dopo un centinaio di metri ci si ritrova nel mezzo di un ovile. Da qui si prende la Degollada del Portuges che è ben visibile dal limitare dell'ovile.
Il primo tratto è sconnesso e tecnico (diff.S2) poi diventa scorrevole e divertente (diff S1).
Si raggiunge la costa e con divertenti sali scendi su terreno sabbioso, si giunge a Playa Quemada dove si trovano un paio di piccoli ristoranti di pesce deve fermarsi a tapear per poi proseguire lungo la costa sempre in saliscendi fino a rientrate a Puerto del Carmen.
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295. Teguise - Ermita de las Nieves (Lanzarote)
Quota di partenza, 20 m (Costa Teguise)
Quota max, 600 s.l.m.
Sviluppo: 49 km
Dislivello: 800 m
Ciclabilità: 100%
Verso orario
Partenza da Costa Teguise, si esce subito dal paese e con diversi tipi di sterrato ed una bella salita che sale costante attraverso paesaggi lunari con viste sul mare si giunge a Ermita de las Nieves. Nei pressi della Virgen si trova un spettacolare punto panoramico.
si prosegue ancora in leggera salita sino ad una caserma militare e poco dopo si passa presso un ristorante e si scende tagliando i tornanti della strada asfaltata lungo sentieri a tratti tecnici verso il paese di Harìa (diff. S2 / BC). Questo è il tratto più tecnico dell'intero itinerario, che si può evitare scendendo sulla strada asfaltata.
Si giunge ad un bivio esi prosegue per Tabayesco.Dopo breve tratto su asfalto si continua su di una bella pista di terra battuta in mezzo alle campagne per giungere a Mala, ed infine passando per la costa si torna nuovamente a Costa Teguise.
Quota max, 600 s.l.m.
Sviluppo: 49 km
Dislivello: 800 m
Ciclabilità: 100%
Verso orario
Partenza da Costa Teguise, si esce subito dal paese e con diversi tipi di sterrato ed una bella salita che sale costante attraverso paesaggi lunari con viste sul mare si giunge a Ermita de las Nieves. Nei pressi della Virgen si trova un spettacolare punto panoramico.
si prosegue ancora in leggera salita sino ad una caserma militare e poco dopo si passa presso un ristorante e si scende tagliando i tornanti della strada asfaltata lungo sentieri a tratti tecnici verso il paese di Harìa (diff. S2 / BC). Questo è il tratto più tecnico dell'intero itinerario, che si può evitare scendendo sulla strada asfaltata.
Si giunge ad un bivio esi prosegue per Tabayesco.Dopo breve tratto su asfalto si continua su di una bella pista di terra battuta in mezzo alle campagne per giungere a Mala, ed infine passando per la costa si torna nuovamente a Costa Teguise.
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Legos-S.Valentino+422+429
Giro prettamente AM, che parte da Legos, sale ai prati di Cadrione per strada forestale , il bel traverso di S.Valentino con discesa a Leano risalita a Bocca Guil e poi sentiero 422+429 , tracciato da definirsi impegnativo, sentieri belli divertenti ma abbastanza tecnici, anche perché in 25 Km si hanno 1400mt di dislivello.
Bici assolutamente full.
Bici assolutamente full.
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CIMATA FOSSA DEI CAVALLI
Si piò intraprendere questo itinerario sia da Massa d'Albe sia dal Casale da Monte passando per l'abitato di Forme, in quest'ultimo caso si riparmia qualche metro di dislivello in salita.Imboccata la Val Majelama la si risale interamente insiema alla Valle del Bicchero affrontandole quasi intermente in portage. Usciti alla sella sotto il Bicchero si continua per il sentiero n.1 fino ad un bivio poco prima della Selletta Cafornia. Si devia a sx per una traccia segnata che passa dalla Cimata Fossa Cavalli, effettua un traverso sfociando in basso su prati aperti. Qui si affronta in tratto più noioso in quanto bisogna andare per qualche centinaio di metri alla ricerca del sentiero il quale riappare evidente poco prma dell'inizio del Vallone Riello. E' il bel sentieo n.7 che giocoso scende alla Fonte Canale ove infine si decide se girare a destro o sinistra a seconda del luogo di partenza prescelto.
FOTO: https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1406970122744435.1073742206.100002943827995&type=3
CINGHIALE 30/09/2017 Massa d'Albe (AQ)
FOTO: https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1406970122744435.1073742206.100002943827995&type=3
CINGHIALE 30/09/2017 Massa d'Albe (AQ)
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Tra rifugi e malghe dell'alta Lessinia
Dal parcheggio dell'ex seggiovia Branchetto si và al rifugio Primaneve poi rifugio Castelberto,malga Coe di Ala,Coe Veronesi,Bivio del Pidocchio,Vaio dei Modi,Vaio dell'Anguilla,Albi di Cornicello,malga Folignano di Fondo e Folignano di Sotto,rifugio Bocca di Selva,camping Branchetto.Lungo il percorso si passa in vicinanza od in vista di molte altre malghe.Senso antiorario.
Alcuni brevi tratti nel vaio dei Modi in discesa e specialmente nel vaio dell'Anguilla in salita sono(per me) difficilmente ciclabili.
Tra le malghe Coe di Ala e Coe veronesi un breve tratto è nel prato.
Alcuni brevi tratti nel vaio dei Modi in discesa e specialmente nel vaio dell'Anguilla in salita sono(per me) difficilmente ciclabili.
Tra le malghe Coe di Ala e Coe veronesi un breve tratto è nel prato.
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Monteisola
bellissimo itinerario con stupendi paesaggi poi salita costante per il santuario della madonna della Ceriola con paesaggi a 360 gradi poi si attraversa il cancelletto i primi pezzi con bici in spalla poi discesa tecnica verso peschiera per chi vuole evitare questa discesa tecnica bisogna in località Cure scendere verso Senzano
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TREMALZO PANORAMICO CON DISCESA A PRIEZZO
Presentiamo un tour classico sul Garda Lake con un paio di varianti dando la possibilità a tutti quanti di scalare questo nostro Mostro Sacro....e godere i panorami più belli di queste zone.
Il mio consiglio è di farlo nelle giornate più limpide perchè avrete la fortuna di tornare a casa davvero con un ricordo indelebile.
Partiamo da Pieve di Tremosine e risaliamo fino a Vesio. Da qui prendiamo la val di Bondo asfaltata con pendenza regolare e mai eccessiva, fino al Passo Nota dove sarebbe opportuno, volendo, passare al rifugio e fare la foto di rito vicino al Cannone.
Proseguiamo ora su sterrata sempre mai troppo in pendenza fino alle gallerie del passo Tremalzo.
Giunti in cima la vista si aprirà a 360° anche se per tutta la salita non mancheranno gli incredibili scorci su Garda Lake e Valle del San Michele.
Comincia ora la agile discesa verso il rifugio Alpe del Garda ( chiusura il martedì ) e Malga Ciapa.
Continuiamo passando per Passo della Cocca, Le Cascate sotto cima di Camerone.
Attenzione al bivio dove teniamo la sinistra fino alla valle del San Michele.
Dalla diga ci sarà un rilancio su falsopiano fino ad imboccare un sentiero alla vostra sinistra che vi terrà paralleli all'asfalto per poi diventare singletrack leggermente smosso verso Priezzo.
In pochi minuti saremo quindi alle macchine.
GIRO CONSIGLIATO PER TUTTI: MOUNTAIN BIKE FRONT, ALL MOUNTAIN O ENDURO
BUONA PEDALATA
GIULIEN
MTB ALL MOUNTAIN BS
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/mtballmountainbs/
Instagram: https://www.instagram.com/mtballmountainbs/
O mandaci una mail per qualsiasi indicazione: file124mtb@gmail.com
NB: Al momento dell'inserimento il presente giro è tutto fattibile senza particolari problemi. Si declina ogni responsabilità su eventuali inconvenienti dovuti alla mancata manutenzione dei sentieri o al deterioramento degli stessi a causa di agenti esterni e/o naturali.
Il mio consiglio è di farlo nelle giornate più limpide perchè avrete la fortuna di tornare a casa davvero con un ricordo indelebile.
Partiamo da Pieve di Tremosine e risaliamo fino a Vesio. Da qui prendiamo la val di Bondo asfaltata con pendenza regolare e mai eccessiva, fino al Passo Nota dove sarebbe opportuno, volendo, passare al rifugio e fare la foto di rito vicino al Cannone.
Proseguiamo ora su sterrata sempre mai troppo in pendenza fino alle gallerie del passo Tremalzo.
Giunti in cima la vista si aprirà a 360° anche se per tutta la salita non mancheranno gli incredibili scorci su Garda Lake e Valle del San Michele.
Comincia ora la agile discesa verso il rifugio Alpe del Garda ( chiusura il martedì ) e Malga Ciapa.
Continuiamo passando per Passo della Cocca, Le Cascate sotto cima di Camerone.
Attenzione al bivio dove teniamo la sinistra fino alla valle del San Michele.
Dalla diga ci sarà un rilancio su falsopiano fino ad imboccare un sentiero alla vostra sinistra che vi terrà paralleli all'asfalto per poi diventare singletrack leggermente smosso verso Priezzo.
In pochi minuti saremo quindi alle macchine.
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GIULIEN
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CORNA DI SALO' DH - SERNIGA - RENZANO DH
Quando si ha poco tempo ma ci si vuole cimentare in un tour completo con discese al top, potrete optare questa versione: anche se sono 17 km per 810 di dislivello...saranno molto intensi....
La partenza è dal Pozzo di Salò, dove scendiamo per un paio di km fino al bivio della panoramica: li saliremo ammirando il golfo di Salò e lo skyline del Garda Lake.
Giunti al bivio di San Bartolomeo teniamo la sinistra proseguendo fino in cima all Corna di Salò.
Qui ci prepariamo con protezioni e sella ribassata per affrontare come aperitivo la prima discesa: flow, smossa, poi ancora flow con cambi direzione e un paio di passaggi tecnici da gustare fino in fondo.
Giunti sopra Salò ora dovremo risalire: per abbreviare il percorso scegliamo l'irta ascesa verso Serniga e di nuovo San Bartolomeo che vi impegnerà....
Questa volta, poco dopo la chiesa teniamo la destra per la RENZANO DH incazzatta e smossa.....da vivere con la massima attenzione all'inizio e dove far galleggiare la mtb nella seconda parte.
Giunti al paese di Renzano un ultimo singletrack flow ci condurrà alle macchine.
Volendo le discese si possono anche invertire: fare prima l'una dell'altra.....ma io vi consiglio prima la Corna...per aprire la mente verso la seconda....
GIRO CONSIGLIATO PER TUTTI: MOUNTAIN BIKE ALL MOUNTAIN O ENDURO
BUONA PEDALATA
GIULIEN
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NB: Al momento dell'inserimento il presente giro è tutto fattibile senza particolari problemi. Si declina ogni responsabilità su eventuali inconvenienti dovuti alla mancata manutenzione dei sentieri o al deterioramento degli stessi a causa di agenti esterni e/o naturali.
La partenza è dal Pozzo di Salò, dove scendiamo per un paio di km fino al bivio della panoramica: li saliremo ammirando il golfo di Salò e lo skyline del Garda Lake.
Giunti al bivio di San Bartolomeo teniamo la sinistra proseguendo fino in cima all Corna di Salò.
Qui ci prepariamo con protezioni e sella ribassata per affrontare come aperitivo la prima discesa: flow, smossa, poi ancora flow con cambi direzione e un paio di passaggi tecnici da gustare fino in fondo.
Giunti sopra Salò ora dovremo risalire: per abbreviare il percorso scegliamo l'irta ascesa verso Serniga e di nuovo San Bartolomeo che vi impegnerà....
Questa volta, poco dopo la chiesa teniamo la destra per la RENZANO DH incazzatta e smossa.....da vivere con la massima attenzione all'inizio e dove far galleggiare la mtb nella seconda parte.
Giunti al paese di Renzano un ultimo singletrack flow ci condurrà alle macchine.
Volendo le discese si possono anche invertire: fare prima l'una dell'altra.....ma io vi consiglio prima la Corna...per aprire la mente verso la seconda....
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MTB Lana Andriano, Gaido , Sirmiano Tesimo, Lana
si parte da Lana, passando per il biotopo di Nalles. verso andriano si prendono le possibili sterrate, poi si sale sul facile, ma a tratti impegnativo sentiero sentiero 5. si arriva su asfalto dove bisogna pedalare un po in salita a doppia cifra. poi al bivio si prende il sentiero 6: una larga forestale in salita, dove le prime rampe sono impegnative. dovrete sudare un paio di km ma il paesaggio ripaga.
salite fino allo stretto sentiero che porta al Tinnes. qui inizia il N8. all'inizio in discesa impegnativa, poi diventa molto tecnico, con tratti esposti e ripidi e scaloni. consigliato agli esperti. molti tratti, passato il fiume, sono troppo ripidi e bisogna metter in spalla la bici. se avete pazienza, da qui in poi solo tratti impegnativi ma non cosi difficili. arriverete a Sirmino, Grissiano, Prissiano. potete poi ui scegliere di fare il Vorblicht, e ricongiungervi piu in la verso il Moosweg.
ultima difficolta il sentiero che dall'imbocco del moosweg porta al 5A verso Lana. attenzione che il sentiero 5A e' tecnicamente chiuso per frana. accertatevi che sia percorribile oppure scendete al divertente Moosweg per ritornare al punto di partenza.
salite fino allo stretto sentiero che porta al Tinnes. qui inizia il N8. all'inizio in discesa impegnativa, poi diventa molto tecnico, con tratti esposti e ripidi e scaloni. consigliato agli esperti. molti tratti, passato il fiume, sono troppo ripidi e bisogna metter in spalla la bici. se avete pazienza, da qui in poi solo tratti impegnativi ma non cosi difficili. arriverete a Sirmino, Grissiano, Prissiano. potete poi ui scegliere di fare il Vorblicht, e ricongiungervi piu in la verso il Moosweg.
ultima difficolta il sentiero che dall'imbocco del moosweg porta al 5A verso Lana. attenzione che il sentiero 5A e' tecnicamente chiuso per frana. accertatevi che sia percorribile oppure scendete al divertente Moosweg per ritornare al punto di partenza.
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Torgnon Easy and Fun
vero che digitando Torgnon nel campo di ricerca si trovano un po' di tracce (mai come Tremalzo dove anche il motore di ricerca getta la spugna...) tuttavia l'anello fatto così non c'era quindi:
salita: su asfalto fino al col de Pantaleon, punto di arrivo dei merenderos in auto per bella vista Cervino da lontano, tosta ma pedalabile fino all'Alpe Bornes e poi classico, lunghissimo sterrato alto sul Ru de Verrayes, interrotto sollo da un bel rattone da fare a spinta o con adeguata energia elettrica. Breve discesa su Chateu per poi risalire (vedi nota seguente) fino allo scollinamento dell'Alpe Gilliarey, punto di arrivo dei questo facile tour.
discesa: inizialmente si tagliano i tornanti della salita, poi pista fino al ponticello del torrente dove si imbocca la pista/sentiero che lo costeggia, prima sul lato sinistro poi sul destro, fino a Triatel. Si tratta di una discesa facile e lineare ma non per questo meno bella. Ovvio che non ci sono i tornanti da NP o quelli da estrema unzione.
Il nucleo di baite di Triatel è una specie di museo dei tempi andati, suggestivo anche se chiuso e quindi osservabile dall'esterno.
Occhi ad imboccare in mezzo alle baite l'ultimo breve tratto di sentiero, assente sulle carte per poi andare a chiudere l'anello su asfalto evitando di prendersi un sassone sulla zucca quando si passa dalla chiesetta di Ponty che è tutta un cantiere.
Note:
- la traccia contiene un anello iniziale con doppia risalita al col de Pantaleon per andare a percorrere in discesa il 13, un facile sentiero e bel sentiero, come tipologia in linea con il resto della discesa. Normalmente non si può fare in estate causa alta densità di escursionisti. Il sentiero termina con uno slalom su porfido fra le case di Torgnon dove tutto è perfettino. Se si ha una mezzora di tempo in più consiglio di farlo. Alla fine costa poco più di 100m di D+ e ne vale la pena.
- all'altezza dell'alpe diroccata Palud, quella con la stufa bianca in mezzo ai ruderi, la traccia abbandona la pista per risalire il pendio in gran parte a spinta per andare ad intercettare la pista che porta all'alpe Vaeton che poi va seguita al contrario fino a sbucare in corrispondenza dell'ultimo tornante in salita verso Gilliarey. Il tutto avrebbe lo scopo di non fare lo stesso itinerario della discesa ma in pratica è una divagazione abbastanza inutile se non si è in crisi di astinenza di spintage.
- giro da fare in qualsiasi stagione in assenza di neve. Evitare come la peste i mesi estivi.
Fotoalbum: https://photos.app.goo.gl/FWMa34EKAHwD5iAB2
salita: su asfalto fino al col de Pantaleon, punto di arrivo dei merenderos in auto per bella vista Cervino da lontano, tosta ma pedalabile fino all'Alpe Bornes e poi classico, lunghissimo sterrato alto sul Ru de Verrayes, interrotto sollo da un bel rattone da fare a spinta o con adeguata energia elettrica. Breve discesa su Chateu per poi risalire (vedi nota seguente) fino allo scollinamento dell'Alpe Gilliarey, punto di arrivo dei questo facile tour.
discesa: inizialmente si tagliano i tornanti della salita, poi pista fino al ponticello del torrente dove si imbocca la pista/sentiero che lo costeggia, prima sul lato sinistro poi sul destro, fino a Triatel. Si tratta di una discesa facile e lineare ma non per questo meno bella. Ovvio che non ci sono i tornanti da NP o quelli da estrema unzione.
Il nucleo di baite di Triatel è una specie di museo dei tempi andati, suggestivo anche se chiuso e quindi osservabile dall'esterno.
Occhi ad imboccare in mezzo alle baite l'ultimo breve tratto di sentiero, assente sulle carte per poi andare a chiudere l'anello su asfalto evitando di prendersi un sassone sulla zucca quando si passa dalla chiesetta di Ponty che è tutta un cantiere.
Note:
- la traccia contiene un anello iniziale con doppia risalita al col de Pantaleon per andare a percorrere in discesa il 13, un facile sentiero e bel sentiero, come tipologia in linea con il resto della discesa. Normalmente non si può fare in estate causa alta densità di escursionisti. Il sentiero termina con uno slalom su porfido fra le case di Torgnon dove tutto è perfettino. Se si ha una mezzora di tempo in più consiglio di farlo. Alla fine costa poco più di 100m di D+ e ne vale la pena.
- all'altezza dell'alpe diroccata Palud, quella con la stufa bianca in mezzo ai ruderi, la traccia abbandona la pista per risalire il pendio in gran parte a spinta per andare ad intercettare la pista che porta all'alpe Vaeton che poi va seguita al contrario fino a sbucare in corrispondenza dell'ultimo tornante in salita verso Gilliarey. Il tutto avrebbe lo scopo di non fare lo stesso itinerario della discesa ma in pratica è una divagazione abbastanza inutile se non si è in crisi di astinenza di spintage.
- giro da fare in qualsiasi stagione in assenza di neve. Evitare come la peste i mesi estivi.
Fotoalbum: https://photos.app.goo.gl/FWMa34EKAHwD5iAB2
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VALLONE DELL'ACQUAVIVA - GROTTA DEI CALLARELLI - COLLE BANDIERA
Traversata psicologicamente impegnativa e non di certo per via della salita bensì per l'insidiosità della discesa che si articola in uno dei luoghi più sperduti dalla Majella, il Vallone dell'Acquaviva. Si parte dal Rifugio Pomilio pedalando comodamente fino al Blockaus dove è preferibile prendere il più comodo sentiero di dx per il Monte Cavallo. In portage si segue la panoramica traccia di cresta con suggestivi affacci sulla Rava della Sfischia circondati dai più alti rilievi della Montagna Madre. Dal Focalone si devia a sx verso il cosiddetto Mammoccio e dopo un traverso su pietraia si attacca l'ultimo strappo di salita per il Monte Acquaviva. Inizia la discesa in prima battuta semplice in ambiente "lunare". Qualche ometto di pietra indica la direzione da seguire. Pieghiamo ora a sx per rientrare subito verso dx. Bisogna superare un muro disarrampicando. E' il biglietto da visita del Vallone dell'Acquaviva, la traccia non esiste anche se sulla carta si chiama sentiero G8. Si procede ad intuito cercando di seguire la traiettoria meno ripida ma risulterà impresa assai ardua dato che la pendenza è ovunque costante e si scende su ghiaioni molto insidiosi. Se privilegiate il divertimento all'ambiente consiglio vivamente di lasciar perdere questo luogo. Ci si ritrova in ambiente selvaggio, tra formazioni rocciose, grotte e camosci che fanno da padroni. Solo sul fondo dei ghiaoni la pendenza diminuisce ponendo fine a circa trecento metri molto impegnativi. Si continua a scendere tra pietraie e macchie prative per assestarsi sul lato sx del vallone. Altro piccolo muro da superare disarrampicando. La sensazione di isolamento ci accompagna per tutta la valle, specie quando bisogna affrontare un'intricata mugheta dove sembra impossibile passare, eppure, tenendosi chiusi a riccio sulla bici, si riesce sorprendentemente a transitare restando in sella. Procediamo scorgendo da lontano la Grotta dei Callarelli. Nemmeno l'ultima parte prima della grotta concede sconti ma ormai siamo fuori dal Vallone. La traccia torna evidente e nonostante ci troviamo in alta Val Serviera sembra di essere a casa ripensando al luogo dal quale siamo scesi. Dalla grotta prendiamo a sx lo spettacolare sentiero G6 che si affaccia sulla Val Serviera e sul Vallone del Fossato. La traccia è per la maggior parte un saliscendi alternato da un paio di strappi in portage fino a quando, giunti sotto Cima Macirenelle, a monte del Vallone del Fossato, si inizia a scendere decisamente su bella serpentina nel bosco, poi in un ghiaione. Il sentiero procede giostroso fino al Colle Bandiera del quale evitiamo la croce di vetta per lanciarci nella sua stupenda ed impegnativa discesa. Ad un bivio prendiamo a dx la traccia G3 che, sempre giostrosa, ci porta a Fara San Martino.
FOTO https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1419583201483127.1073742209.100002943827995&type=3
CINGHIALE 14/09/2017 Fara S.Martino (CH)
FOTO https://www.facebook.com/mirco.foracappa/media_set?set=a.1419583201483127.1073742209.100002943827995&type=3
CINGHIALE 14/09/2017 Fara S.Martino (CH)
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Castello di Quart, Croce di Fana, Beato Emerico
Si ringrazia l'amico Daniele "Roccia" Tonetti per la traccia: http://mtbexplorer360.altervista.org/blog/2016/10/07/croce-fana-m-2212/?doing_wp_cron=1478791031.9846100807189941406250
Inizio col "snocciolarvi" i dati più significativi di questo impegnativo (ma bellissimo) tour:
- SALITA
duri 1.450 mt. di D+, per quasi 16 km. a una pendenza media del 9%. Non manca poi un tratto in portage (circa da 30 min.) per percorrere 1 km., 180 mt. di D+ al 17% di media, per raggiungere l'anonimo "montarozzo" a mt. 2.256, cima Coppi di oggi;
- DISCESA
arrivati a Croce di Fana iniziano le danze. Esaltanti 1.500 mt. di D- (in realtà in totale sono poco meno di 1.800, 9 km. a una pendenza media del 20%.) Tratti impegnativi, si alternano ad altri più veloci dove però la concentrazione non deve mai mancare. Ogni tanto obbligatoria una sosta per far raffreddare disci e pastiglie e riposare dita e braccia
Discesa che dividerei in due parti: la prima da Croce di Fana all'Oratorio del Beato Emerìco molto impegnativa tecnicamente e fisicamente, la seconda dall'Oratorio al Castello di Quart, più divertente e "tranquilla", ma da fare sempre con attenzione per alcuni tratti leggermente esposti.
Segnalo in alternativa quest'altro tour: https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/16790, per chi non ha le capacità di "sciropparsi" 1.800 mt. di D+, ma vuole farsi almeno la "meno impegnativa" discesa dal Beato Emerìco.
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Qui il video-racconto della pedalata di oggi: https://youtu.be/TeEZrYgMLfw
Qui la traccia in 3D: http://doarama.com/view/1716333
Ricordate se guardate i video di selezionare nelle impostazioni di visione: "Qualità" a 720p per avere una visione in HD.
Puoi vedere tutti i miei video sul nuovo canale Youtube "I Sentieri di Black": https://www.youtube.com/channel/UCLJMJ9qSHQhs1YP_yVnkWhw
Tieni inoltre presente che i miei video non sono quasi mai visibili da dispositivi mobili per i copyright legati alla musica presente in essi. Su alcuni cellulari (come Iphone) o notebook (come Ipad) è possibile quando si entra nel video e compare la scritta “Video non disponibile”, accedere alle opzioni del cellulare e impostarlo come “desktop”, in questo modo il video dovrebbe sbloccarsi ed essere visibile anche sul cellulare. Non ci sono invece limitazioni su tutti gli apparecchi fissi.
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Parto dal Castello di Quart (presente piccolo parcheggio), per percorrere in discesa il 103 fino a trovare l'asfalto che mi conduce a Verney. Da Verney, passo per Eclou salendo costantemente fino a raggiungere Porsod dove prendo lo sterrato che parte a sx (7B).
La salita risulta impegnativa (con qualche strappo al 20%), ma mi permette di tagliare un lungo tratto da fare in asfalto per raggiungere Porsan e Avisod, dove prendo (attraversato il borgo verso sx) il 7A fino al bivio dove tengo la dx e continuo a salire in modo costante ma inesorabile.
Questa bella strada bianca, che in questo periodo si presenta ricoperta da una fantastica "moquette imperiale" (e qui cito l'amico Paio), mi renderà impegnativa la salita e negli ultimi tratti qualche veloce pausa, volente o nolente, l'ho dovuta fare...
Arrivo finalmente al segnavia n° 1 per Croce di Fana, che percorso a piedi, la da raggiungibile in 1 ora.
Dopo un primo tratto in piano, inizia il primo assaggio di divertente discesa (sempre, e sarà così per il resto della discesa fino al Beato Emerìco, su moquette imperiale) su single-trail, alternato da qualche strappettino in salita.
Arrivato al termine di questa bella parentesi in discesa, inizia la mezz'oretta di portage per arrivare a "Quota 2.256", che è la massima elevazione di oggi. Pausa pranzo, come panorama da urlo a 360°, e poi velocemente giù fino a Croce di Fana.
Da qui continuo sull'1 che ora si fa più ripido e tecnico. E qui oltra alla tecnica, anche l'impegno fisico è alto: il dislivello in salita ha segnato le gambe e visto l'impegno e la pendenza che devono sopportare, ogni tanto (poco però eh) mi fermo per far riposare sia loro, che le braccia e i due "ditini" indici che oggi sono chiamati a fare lo straordinario. Aggiungiamoci poi che anche dischi e pastiglie urlano per una pausa, e a bici ferma l'odore che emano è inequivocabile.
Prendo poi il 2 fino alla porte di Fonteil (Trois Villes), per poi deviare su asfalto in discesa a dx, fino a raggiungere nuovamente Avisod e Porsan e staccarmi a dx sul fantastico 7 che mi conduce fino all'Oratorio del Baeato Emerìco.
E qui finisce il tratto più impegnativo di tutta la discesa (diciamo che in realtà finisce alle porte di Fonteil).
Ora si parte per la goduriosa discesa del Beato Emerìco, che alterna tratti veloci ad altri più impegnativi e tecnici tutti da guidare.
Arrivo stanco, ma felicissimo, al Castello di Quart, terminando un tour molto impegnativo sia in salita che in discesa, ma che rifarei... non domani, ma la settimana prossima sicuramente!!!
CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
Inizio col "snocciolarvi" i dati più significativi di questo impegnativo (ma bellissimo) tour:
- SALITA
duri 1.450 mt. di D+, per quasi 16 km. a una pendenza media del 9%. Non manca poi un tratto in portage (circa da 30 min.) per percorrere 1 km., 180 mt. di D+ al 17% di media, per raggiungere l'anonimo "montarozzo" a mt. 2.256, cima Coppi di oggi;
- DISCESA
arrivati a Croce di Fana iniziano le danze. Esaltanti 1.500 mt. di D- (in realtà in totale sono poco meno di 1.800, 9 km. a una pendenza media del 20%.) Tratti impegnativi, si alternano ad altri più veloci dove però la concentrazione non deve mai mancare. Ogni tanto obbligatoria una sosta per far raffreddare disci e pastiglie e riposare dita e braccia
Discesa che dividerei in due parti: la prima da Croce di Fana all'Oratorio del Beato Emerìco molto impegnativa tecnicamente e fisicamente, la seconda dall'Oratorio al Castello di Quart, più divertente e "tranquilla", ma da fare sempre con attenzione per alcuni tratti leggermente esposti.
Segnalo in alternativa quest'altro tour: https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/16790, per chi non ha le capacità di "sciropparsi" 1.800 mt. di D+, ma vuole farsi almeno la "meno impegnativa" discesa dal Beato Emerìco.
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Qui il video-racconto della pedalata di oggi: https://youtu.be/TeEZrYgMLfw
Qui la traccia in 3D: http://doarama.com/view/1716333
Ricordate se guardate i video di selezionare nelle impostazioni di visione: "Qualità" a 720p per avere una visione in HD.
Puoi vedere tutti i miei video sul nuovo canale Youtube "I Sentieri di Black": https://www.youtube.com/channel/UCLJMJ9qSHQhs1YP_yVnkWhw
Tieni inoltre presente che i miei video non sono quasi mai visibili da dispositivi mobili per i copyright legati alla musica presente in essi. Su alcuni cellulari (come Iphone) o notebook (come Ipad) è possibile quando si entra nel video e compare la scritta “Video non disponibile”, accedere alle opzioni del cellulare e impostarlo come “desktop”, in questo modo il video dovrebbe sbloccarsi ed essere visibile anche sul cellulare. Non ci sono invece limitazioni su tutti gli apparecchi fissi.
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Parto dal Castello di Quart (presente piccolo parcheggio), per percorrere in discesa il 103 fino a trovare l'asfalto che mi conduce a Verney. Da Verney, passo per Eclou salendo costantemente fino a raggiungere Porsod dove prendo lo sterrato che parte a sx (7B).
La salita risulta impegnativa (con qualche strappo al 20%), ma mi permette di tagliare un lungo tratto da fare in asfalto per raggiungere Porsan e Avisod, dove prendo (attraversato il borgo verso sx) il 7A fino al bivio dove tengo la dx e continuo a salire in modo costante ma inesorabile.
Questa bella strada bianca, che in questo periodo si presenta ricoperta da una fantastica "moquette imperiale" (e qui cito l'amico Paio), mi renderà impegnativa la salita e negli ultimi tratti qualche veloce pausa, volente o nolente, l'ho dovuta fare...
Arrivo finalmente al segnavia n° 1 per Croce di Fana, che percorso a piedi, la da raggiungibile in 1 ora.
Dopo un primo tratto in piano, inizia il primo assaggio di divertente discesa (sempre, e sarà così per il resto della discesa fino al Beato Emerìco, su moquette imperiale) su single-trail, alternato da qualche strappettino in salita.
Arrivato al termine di questa bella parentesi in discesa, inizia la mezz'oretta di portage per arrivare a "Quota 2.256", che è la massima elevazione di oggi. Pausa pranzo, come panorama da urlo a 360°, e poi velocemente giù fino a Croce di Fana.
Da qui continuo sull'1 che ora si fa più ripido e tecnico. E qui oltra alla tecnica, anche l'impegno fisico è alto: il dislivello in salita ha segnato le gambe e visto l'impegno e la pendenza che devono sopportare, ogni tanto (poco però eh) mi fermo per far riposare sia loro, che le braccia e i due "ditini" indici che oggi sono chiamati a fare lo straordinario. Aggiungiamoci poi che anche dischi e pastiglie urlano per una pausa, e a bici ferma l'odore che emano è inequivocabile.
Prendo poi il 2 fino alla porte di Fonteil (Trois Villes), per poi deviare su asfalto in discesa a dx, fino a raggiungere nuovamente Avisod e Porsan e staccarmi a dx sul fantastico 7 che mi conduce fino all'Oratorio del Baeato Emerìco.
E qui finisce il tratto più impegnativo di tutta la discesa (diciamo che in realtà finisce alle porte di Fonteil).
Ora si parte per la goduriosa discesa del Beato Emerìco, che alterna tratti veloci ad altri più impegnativi e tecnici tutti da guidare.
Arrivo stanco, ma felicissimo, al Castello di Quart, terminando un tour molto impegnativo sia in salita che in discesa, ma che rifarei... non domani, ma la settimana prossima sicuramente!!!
CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
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Nel cuore del Monferrato
Giro tranquillo e molto piacevole nella parte piu pittoresca del monferrato di Casale. Si parte da Terrugia e si toccano tipici paesi come Rosignano, Cella Monte e Sala;
strade bianche, passaggi in vigna, salite, discese, panorami e un bel single track divertente dopo Cella Monte.
strade bianche, passaggi in vigna, salite, discese, panorami e un bel single track divertente dopo Cella Monte.
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COLLI EUGANEI # 17
Itinerario del IV Raduno dei Colli Euganei organizzato da @TheBus (Riccardo) il 21/10/2017.
Partenza da Galzignano poi per sommi capi....Calbarina, Arquà, Spada nella Roccia, Baone, Cecilia, Vegro, Pianoro e Sette Guadi.....ah dimenticavo l'ottimo pranzo alla Locanda Belfiore.
Partenza da Galzignano poi per sommi capi....Calbarina, Arquà, Spada nella Roccia, Baone, Cecilia, Vegro, Pianoro e Sette Guadi.....ah dimenticavo l'ottimo pranzo alla Locanda Belfiore.
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[gravel] MIAMI 2017 - PERCORSO MEDIO
Evento organizzato il 29/10/2017 dai fratelli Scavezzon con oltre 600 partenti per tre itinerari gravel da 80 / 104 / 163 km. Questo è il percorso medio con circa il 75 % di sterrato.
Mirano - Stra - Ponte Vigodarzere - Padova - Stra - Mirano.
Mirano - Stra - Ponte Vigodarzere - Padova - Stra - Mirano.
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GRAPPA #20 - M.TOMBA - CIMA GRAPPA
Itinerario breve, faticoso, panoramico e divertente. Ci sono 3 salite, la prima tutta asfaltata dalla partenza fino all'attacco del sentiero 152 (waypoint D), di 6 km x 600 m. Dopo il sentiero delle Meatte (cai 152), esposto ma non pericoloso, inizia la seconda salita di 4 km, di cui 1 sterrato impegnativo...............SEGUE
31/10/2017
31/10/2017
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