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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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656 Is Arutas e la penisola del Sinis con Tharros e Capo San Marco.

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 17/09/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 29,5 Km - Dislivello Sal/Disc = +250 m
Quote min/Max = 5 / 50 - Tempo Standard ore 2:20 min
Velocità media = 12,6 Km/ora - Ciclabilità su tempo 93% (a piedi 10 min)
Difficoltà Tecnica = 3/7 Medio/Facile - GD= 29 Medio/Facile
Consumo Energia Elettrica =140 Wh

DESCRIZIONE:
Si torna sulla strada da cui siamo venuti in auto e la si tiene per circa 2,4 Km; quindi si svolta a dx su sterrato (wpt A 40). La strada si mantiene in quota in un ambiente quasi desertico; ogni tanto stradine si staccano, a dx verso mare ed a sx verso qualche nuraghe (Nuraghe Sa Gora raggiungibile da b1 in 700 m e 25 di dislivello). In b2 si raggiunge una strada più importante e si passa vicino all'agriturismo Sa Roia dove inizia l'asfalto, che subito si lasca per salire a sx; poco dopo, in C si svolta per un tratturo campestre che si dirige verso la costa. In D si ritrova l'asfalto e si scende verso mare attraversando il villaggio turistico di Funtana Meiga. Superato in d1 un breve tratto sabbioso si arriva poi a San Giovanni in Sinis con l'omonima antica chiesa. Da qui il percorso sarà una andata/ritorno per la stessa strada. Si passa davanti all'area archeologica di Tharros (se avete tempo dedicate una visita a queste antiche rovine). Poco dopo si può ammirare la Torre Aragonese e proseguendo per una breve ma ripidissima stradina asfaltata si potrà arrivare alla vedetta (posta a 50 m di quota) godendo di una vista fantastica su tutta la penisola del Sinis. Poco oltre ci si può spingere al faro di Capo San Marco ma è sconsigliabile il sentiero che aggira il promontorio sul versante ovest: meglio farlo a piedi senza l'ingombro della bici.
Tornati a San Giovanni il percorso di ritorno avviene al più possibile verso la riva, anche su sentieri sabbiosi. Si ripassa per Funtana Meiga (20 metri più in basso che all'andata). Si resta a due passi dal mare fino a Funtana Medica (wpt F) dove bisogna risalire di una trentina di metri fino ad una strada ( wpt G). Questa bella stradina presenta tratti sabbiosi ma la bici "galleggia" abbastanza per cui si arriva facilmente all'arenile di Maimoni; vi trovate un bar - trattoria ben fornito di cui approfittare in caso di necessità. Da qui in avanti, per alcuni Km, avete a disposizione incantevole spiaggia ben nota (assieme a Mari Ermi più a nord) per la sabbia di quarzite, bianchissima e simile a chicchi di riso. Ogni tanto dei camminamenti in legno (percorribili in bici) facilitano l'accesso alla riva.
Da I si dipartono piste che divergono di poco, più o meno sabbiose , che poi si ricongiungono. Dal wpt J il percorso devia verso l'interno e risale, per buon sterrato, fino all'area di sosta, dietro al campeggio da cui siamo partiti.


657 Marceddì, Sant'Antonio di Santadi, punta Su Trisioi e la spiaggia di Pi

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 19/09/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 25 Km - Dislivello Sal/Disc = +360 m
Quote min/Max = 5 / 140 - Tempo Standard ore 2:50 min
Velocità media = 8,8 Km/ora - Ciclabilità su tempo 94% (a piedi 10 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 40 MEDIO
Consumo Energia Elettrica =150 Wh

DESCRIZIONE:
La prima parte è facoltativa in quanto consiste in un anello attorno allo stagno e attraverso la pineta a sud della Sp 69, tornando poi all'imbocco del ponte (circa 3 Km). Si percorre poi lo stretto ponte che attraversa la baia (due auto non potrebbero incrociarsi !) e poco oltre si arriva al paese di Sant'Antonio di Santadi dove, dal wpt A, inizia e termina l'anello orario del percorso.
In a1si passa alla base del colle dove si trova l'agriturismo La Fillirea (ottimo cibo genuino con prodotti locali) dove è gradevole soggiornare. Si continua a salire per asfalto fino al valico di q. 75. Poi si scende per buon sterrato, panoramico, fino in C a 20 m di quota. Si riprende a salire per una bella stradina; al bivio c1 40 si tiene a dx (la strada migliore, di sx, termina in un ovile). Il fondo si fa incerto e poi quando aumenta la pendenza si trovano brevi tratti difficilmente ciclabili e la sensazione di solitudine si fa quasi inquietante: mi è sembrata una valle abbandonata da tempo...... A quota 120 (wpt D) si esce dalla valle in luoghi aperti ed in lontananza si vedono delle case. Con un breve ma durissimo strappo si raggiunge Punta Su Trisioi a 140 m di quota con panoramica visione a 360°. Lo sterrato in discesa termina in e1 da dove si prosegue in discesa asfaltata fino al bivio di q. 80. Da F si prende lo sterrato di sx e lo si tiene fino in G 70. Da qui si devia per sterrato seguendo l'indicazione "Casa del Poeta"; trattasi in realtà di un grande ulivo contornato da palizzata protettiva. Da qui (wpt H 50) il fondo si fa sabbioso per cui solo chi ha una fat-bike potrà stare in sella. Scesi a q. 25 si deve individuare, sulla dx, una traccia di sentiero che risale una decina di metri prima di tornare ciclabile. Dopo un tratto quasi piano il sentiero scende fino ad incontrare una strada carrozzabile. Con breve discesa si raggiunge la spiaggia di Pistis che si estende verso sud fino al villaggio di "Torre dei Corsari": bellissima ed anche poco frequentata per lo scomodo accesso (un chiosco bar aperto in stagione e poi nulla, per oltre 1 Km).
Dalla spiaggia di Pistis si risale a monte del paese per ripide rampe tra le case; in periferia la strada spiana e dal bivio L a q. 65 inizia la discesa sterrata che termina sulla strada principale (unico accesso stradale al Paese) in M 20. Al bivio N, terminata la discesa, si può evitare un po' di asfalto deviando a sx per una sterrato al bordo di pascoli recintati; si trova una recinzione (apri e chiudi) poi, risalendo a q. 20, una fattoria ed infine in discesa, si completa l'anello nel wpt A incontrato all'andata. Il ritorno a Marceddì è a ritroso per la strada percorsa all'inizio giro.

658 Da Cala Domestica al monte Pira Roma per le valli minerarie

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 22/09/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 26 Km - Dislivello Sal/Disc = +700 m
Quote min/Max = 5 / 490 - Tempo Standard ore 3:0 min
Velocità media = 8,7 Km/ora - Ciclabilità su tempo 97% (a piedi 5 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 46 MEDIO
Consumo Energia Elettrica =220 Wh

DESCRIZIONE:
Ho scelto la partenza dal parcheggio vicino alla spiaggia di Cala Domestica perché, a fine giro, un bel bagno potrebbe essere gradito a molti. Parcheggio a pagamento: 2 € per mezza giornata (4 l'intera). Dal parcheggio si ritorna fino alla strada principale e da qui (wpt A) si risale verso Buggerru. Giunti a quota 135 (wpt B) ci sono due possibilità:
1) tenendo la principale si valica poco più in alto poi in lieve discesa si torna in traccia nel wpt D (evitando quindi la discesa a Buggerru e risalita in D);
2) seguendo invece la traccia, il percorso risulterà più impegnativo; si scende per sterrato in b1 e si prosegue in piano fino al punto panoramico b2; da qui inizia una serie di tornanti in discesa molto dissestata, fino all'imbocco della miniera (Galleria Henry); poi ancora si perde quota entrando in Buggerru (minimo a 40 m ). Restano 115 m di risalita per ritrovare il bivio D dove si lascia la SP 83. La salita ora è piuttosto impegnativa ma interamente asfaltata fino al valico di q. 290.
Poco dopo si riprende a salire per sterrato ben pedalabile ed il panorama di allarga verso la costa e sui monti retrostanti. Raggiunta q. 440 si inizia un percorso altalenante in quota che si addentra verso l'interno percorrendo dorsali e forcelle sui fianchi di modesti rilievi; il più importante, poco a nord dello scollinamento f1 490 è il monte Pira Roma (q. 620 m ). Le salite sono praticamente finite; resta un po' di falsopiano tra H 390 (casa Modigliani) ed il bivio I 370. Poi si scende nella suggestiva valle del Riu Gutturu incontrando siti di miniere abbandonate (miniera San Luigi e Scalittas). All'uscita dalla valle si attraversa la SP e subito si imbocca la stradina già sede dei binari su cui i vagoncini delle miniera transitavano fino a mare per caricare il minerale sulle navi. In L, nei pressi di una casa diroccata, il percorso è quasi finito; siamo in vista della spiaggia di Cala Domestica e vicini al parcheggio ma la strada è completamente insabbiata per cui bisognerà procedere a piedi : o puntando dritto al parcheggio oppure (come da traccia) proseguire fino al bar/ristoro in riva e da qui pedalare (assoluta precedenza ai pedoni) sui camminamenti in legno che portano al parcheggio da cui è iniziato il giro.

659 Da Torre CHIA al monte Corilla.

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 24/09/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Orario - Lunghezza = 26,5 Km - Dislivello Sal/Disc = +530 m
Quote min/Max = 5 / 305 - Tempo Standard ore 2:50 min
Velocità media = 9,4 Km/ora - Ciclabilità su tempo 97% (a piedi 5 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 41 MEDIO
Consumo Energia Elettrica =190 Wh

DESCRIZIONE:
Evitiamo un tratto di Sp71 sulla strada per Capo Spartivento poi, in A, bisogna tornarvi e restarci fino in B dove si può compiere una breve deviazione per la bella spiaggia di Tuaredda. Non è tempo per il bagno ma potete far rifornimento al Bar/Ristoro tenendo presente che per tutto il giro non avrete altre occasioni. Il tratto B - C è ancora sulla SP 71 quindi in C si prende lo sterrato di dx.
All'inizio il percorso attraversa un terreno ondulato per cui in d2 si è ancora a quota 20 m; ma ora si inizia a salire. La strada è tortuosa ma larga, fondo buono e pendenze costanti: si sale piacevolmente con bella vista su vicine pareti rocciose e lontane coste. Si raggiunge la forcella a q.250 (wpt E) quindi si scende rapidamente a raggiungere la SS 195 (tra Teulada e Domus De Maria) e se ne percorre un breve tratto in discesa. Da F la stradina è un po' più sconnessa e prima di raggiungere quota 305 a nord del Monte Corilla, ci regala anche una rampetta piuttosto "cattiva".
Il monte Corilla è uno dei tanti "porta-antenne" e non sembra interessante salirvi in cima anche perché il panorama è comunque ampio su altri colli vicini e lontane montagne (verso nord Punta Sebera q. 980, raggiunta con un percorso di tre anni or sono da Domus De Maria). Si riparte in discesa ma presto si devono affrontare due impegnative contropendenze e nei pressi di Punta Isurderas si raggiunge di nuovo la quota max (305 m ). Poi resta quasi tutta discesa ma si tratta di terreni resi difficili da profondi canali scavati dalle piogge e con ripide pendenze (importante quindi rispettare il verso orario di percorrenza indicato nella scheda!). Superata un'ultima facile risalita da I a J , si va ad imboccare la stradina asfaltata che velocemente porta al piano (wpt K 10). Qui si svolta a dx e si procede in piano fino all'attraversamento della SP71. Poco oltre si trova il parcheggio da cui è iniziato il giro.

660 Muravera, Forestale di Baccu Arrodas, San Priamo e Forestale Gennargio

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 6/09/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 29,5 Km - Dislivello Sal/Disc = +1150 m
Quote min/Max = 475 / 1150 - Tempo Standard ore 3:30 min
Velocità media = 8,4 Km/ora - Ciclabilità su tempo 95% (a piedi 10 min)
Difficoltà Tecnica = 4/7 MEDIO - GD= 57 Medio/Difficile
Consumo Energia Elettrica =320 Wh

DESCRIZIONE:
Con breve risalita ci si porta nella periferia ovest di Muravera quindi, da A 25, si svolta in dir. sud e ben presto ci si trova a costeggiare la superstrada; in a1 60 il percorso se ne discosta ed inizia la salita, subito impegnativa. A quota 180 un curioso problema: mentre un grande cartello indica il permesso di transito a " pedoni, ciclisti e cavalli", un cancello alto 1,2 m, chiuso con catena e contornato da mura, rende l'accesso difficile, con la bici e credo ancor di più con un cavallo.... inutile cercare una logica nell'abbinamento "cartello / cancello"; tuttavia siamo riuscito a scavalcare. A quota 245 c'è una casetta ed un rubinetto; poi seguono altre rampe durissime finché, dopo quota 350, la strada spiana. Al valico B 405 si raggiunge il crinale con una ben attrezzata area picnic (tettoia, tavoli e panchine); siamo nel comprensorio forestale di Baccu Arrodas e da qui si dipartono due strade lungo il crinale ed una che scende sul versante sud. La discesa si rivela abbastanza scorrevole e faremo qualche sosta solo per la panoramica sulla costa: dalla spiaggia di san Giovanni alle lagune di Colostrai e di Feraxi. Anche in discesa si trova l'abbinata "cartello/cancello" però fortunatamente è aperto per lavori forestali, per cui si passa senza problemi. Poco dopo si raggiunge la vecchia SS 125 (orientale sarda), e la si percorre fino al paese di San Priamo. Qui si trova un bar/ristorante e poiché non ne troverete altri (nemmeno fontane) fino al rientro, si consiglia di far provviste di cibo e bevande. Dopo la sosta si prosegue sulla SS 125 fino al wpt F 40 da dove si svolta per un buon sterrato inizialmente in piano, poi in lieve salita per alcuni Km. A q. 150 si rasenta una fattoria e qualche Km più avanti ancora l'abbinata "cartello di permesso e cancello", ancora più alto, invalicabile, ma stavolta hanno costruito a lato un apposito cancelletto ciclopedonale (così va fatto!) A quota 310 si trova la casa forestale di Gennargiolas e alcuni addetti alla sorveglianza ant'incendio. Tutto bene fin qui ed ancora fino al bivio g1370, ma mancano 100 m di quota al valico ed ecco che un tratto ripidissimo rende difficile procedere in sella... ma dura poco e verso quota 450 la strada spiana e poco dopo inizia la lunga discesa verso San Vito. Questa discesa si rivela ben presto la parte più difficile del percorso; per circa 2 Km si dovrà procedere con molta prudenza od anche a piedi causa vari punti ripidi e sassosi. Poi il fondo migliora progressivamente e si incontrano anche tratti entusiasmanti, da percorrere in velocità. Si sfiora il rio Pibilia poi, in periferia di San Vito, si trova l'asfalto. Appena possibile (wpt I 30) si lascia la strada principale per stradine e facili sterrati che consentono di evitare la SS che collega San Vito a Muravera. Sottopassata l'autostrada si piega a dx per una stradina che ci fa chiudere l'anello del percorso nel wpA, incontrato all'andata. Da qui si torna al parcheggio di Piazza San Leonardo procedendo a ritroso per la strada dell'andata.

[gravel] Di qua e di là del basso Cordevole

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Breve giro con partenza da Bribano-Sedico adatto a mtb front o rigide o bici gravel.
Si percorre il sentiero delle Antiche Rogge. A seguire alcuni sentieri in zona Masiere, compreso il giro del laghetto di Vedana. Rientro per strade secondarie con ultimo passaggio off road finale.
Giro facile e praticamente senza dislivello. Molto adatto anche in autunno-inverno

Lana, Nalless, Plazzolles, Foiana

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itinerario molto bello, mediamente lungo con diversi passaggi , brevi, dove mettere la bici in spalla.
si parte da Lana, verso Nalles e si passa il biotopo che passa vicino al campo sportivo di Nalles. e' un sentiero in piano ma molto divertente.
si prende poi, da Nalles, la salita che porta al castello Swamburg. si continua a salire su asfalto su delle belle rampe, anche al 15%. arrivati al punto piu alto con asfalto, si trova un sentiero a sinistra. la bella strada forestale Sattelweg, larga e a tratti pendete. salita impegnativa ma senza molti tratti veramente tecnici. i passa poi su un sentiero, molto bello e piu tecnico, dove mi tocca mettere in spalla la bici e ne approfitto per la foto.
da qui si scende su sterrato e poi asfalto e poi si sale subito a destra. attenzione all'incrocio!

si va poi in salita asfaltata per poi iniziare un'atra bella forestale in salita. stavolta le pendenze si addolciscono fino ad arrivare ad un lungo e divertente saliscenti su forestale. attenzione ai tratti con pietre smosse. si arriva all'incorcio con il sentiero Trankweg e il 12 e 12B. si continua sul trankweg che finisce da li a poco. c'e' ora una bella discesa ripida (direi un MTB10???) dove bisogna armarsi di pazienza e ingegno per scendere giu. dura circa 200m ma e' molto ripida.
da li si riprende una forestale a destra per arrivare ad una strada asfaltata che porta poi al passo palade. arriviamo fino all'incorcio di plazzolles, su asfalto, e poi dopo qualche centinaio di metri, si gira su una bella forestale che ancora una volta sale. a parte alcuni tratti iniziali ripidi, il resto e' fattibile. si prende poi un lungo e diritto sentiero single track, facile e divertente fino a platzerler joch. qui si prende una forestale piuttosto messa male, con erba alta e esposta. fate attenzione. poi si scende su forestale ampia, ma sassosa e ripida. fate attenzione anche qui. richiede un po di esperienza in discesa.
ci si ricongiunge ad unastrada asfaltata con tornanti divertenti, ma attenzione ad uno di questi dobbiamo prendere un sentiero che porta a Foiana (Vollan). il sentiero e' molto bello e arriva in leggera discesa ad una stretta gola, dove dovrete mettere la bici in spalla e passare un muro - molto ripido anche solamente a piedi - dopo di che avete un bellissimo single track, esposto ma non troppo rischioso.
ora arrivate su asfalto e dopo pochi tonranti in discesa trovate un altro sentiero, l'ultimo, molto bello e divertente e non molto impegnaticvo con ponticelli e strappetti. tenete duro, siete quasi a Foiana.
a Foaiana potete scendere verso Lana e prendere poi il sentiero N5 sulla destra, sulla strada del palade.

201 Monte altissimo - sentiero della pace 77 km

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questo è un giro dal panorama fantastico , impegnativo , con salite ripide e discese impegnative , fatto in senso antiorario partendo da malcesine con la funivia

All'uscita dalla funivia si sale e si prosegue fino al punto panoramico , si torna pochi metri poi si scende da un sentierino a mezza costa fino alle case sulla strada , alla bocca di navene inizia la dura salita all'altissimo prima asfaltata poi bianca . Noto con piacere che è stata sistemata ora sembra un'autostrada .
Si arriva al punto panoramico poi si scende verso malga campo su impegnativo sentiero con qualche tratto difficile , si ritorna al rifugio graziani e si scende verso san giacomo , poi a destra per san valentino . Ora salita asfaltata , poi discesa per prendere a destra il fantastico sentiero della pace con spettacolare vista sulla valle dell'adige , dura risalita poi lunga discesa per saccone , tutta nel bosco su sentiero con fondo di sassi duri .
Ora asfalto con saliscendi per brentonico dove si sale duro per festa .
Ora sterrata per baita ciampei poi a destra per il sentiero delle torbiere - nago - poi prati di nago con tratto di 10 minuti a piedi duro .
si arriva ai prqati di nago e , appena dopo la chiesetta si gira a destra , su sterrata , si sale , dopo la fontanella si scende a sinistra poi a destra infinita difficile ma bellissima discesa per navene .
asfalto per malcesine
acqua alla fontanella sulla strada appena prima di san valentino , a brentonico e la fontanella appena dopo i prati di nago

TREMALZO, 419, 456, LEDRO, B. FORTINI, DEGA', CORNA VECCHIA LIGHT EDITION

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Un giro capolavoro in una zona tra le più belle d'Italia: Il lago di Garda e il Lago di Ledro, nella versione LIGHT ma migliorata.
Partiamo con la descrizione.
Lasciamo la macchina a Vesio, dove attraverso la Val di Bondo raggiungeremo agilmente Passo Nota. Ora continuiamo per il mostro Sacro : IL TREMALZO sul 457 e 224 Cai.
Giungiamo al rifugio Alpe del Garda ( chiusura il martedì ) e ci riposiamo con una buona degustazione dei prodotti locali.
Proseguiamo ora in discesa con un traversino e poi su asfalto per 3 tornanti sino a prendere alla nostra destra il 419 passando il rifugio Garibaldi.
Ultimo strappo in salita e finalmente inizia la discesa: teniamo la destra e andremo a prendere il 456. Sentiero magnifico ( seguite bene la traccia ) immerso nel crinale della montagna fino al Lago di Ledro.
Qualche pedalata su asfalto e giungiamo a Ristorante al Lago con una bellissima vista.
Vi consiglio di prendere acqua alla fontanina prima di affrontare l'ultima dura salita per Bocca Fortini. La successione dei sentieri ora sarà 421, 102, 106,213 e 109 passando per Degà, la Corna Vecchia e Bocca dei Sospiri fino a Piazza Angelini a Vesio con passaggi e vista mozzafiato.
Ho descritto i numeri dei sentieri per facilitarne la comprensione: ma la traccia è precisa da seguire soprattutto nei tagli e negli unici 5 minuti a spinta del tour.
Merita di essere fatto con calma perchè fino all'ultimo metro non molla mai.
Percorso adatto anche a Frontisti con buone doti in discesa.

GIRO CONSIGLIATO PER MOUNTAIN BIKE ALL MOUNTAIN O ENDURO

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB ALL MOUNTAIN BS

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NB: Al momento dell'inserimento il presente giro è tutto fattibile senza particolari problemi. Si declina ogni responsabilità su eventuali inconvenienti dovuti alla mancata manutenzione dei sentieri o al deterioramento degli stessi a causa di agenti esterni e/o naturali.

Artavaggio - Bobbio

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si parte da Introbio e quasi subito inizia la salita su asfalto verso Culmine S.Pietro.
da qui una sterrata porta aI Piani di Artavaggio.
Poco dopo l'albergo sciatori si lascia la strada che conduce al rifugio Nicola e si prende a sx.
arriviamo all'inizio del sentiero degli stradini che con alcuni tratti esposti ma attrezzati ci conduce ai Piani di Bobbio nei pressi del rifugio Lecco.
la difficolta di questo tratto sta nel fatto che in buona parte del percorso si cammina su sentiero stretto con la parete rocciosa a destra e non potendo tenere in spalla la bici come si fa di solito, bilanciata sulle spalle, il peso va a caricare la parte sx.
A parte questa "fatica" non ho trovato grossi problemi.
ho fatto questo tratto in compagnia di 2 simpactici biker, che in questo caso, a piedi perlustravano I sentieri, e visto che come spesso accade sono in giro da solo, la cosa mi ha fatto piacere
arrivato sotto il rifugio Lecco sono andato verso il passo Gandazzo.
l'intenzione era di salire al passo del Toro e raggiunto il rifugi Grassi scendere dalla Val Biandino.
tutto bene fino al passo , un sentiero spettacolare con saliscendi da fare a tutta velocita.
accolto da un vento gelido e con poche ore di luce rimaste ho fatto ritorno a Bobbio e da qui velocemente a Pasturo per la sterrata che collega le stazioni di partenza e arrivo della funivia.

ho visto poi a casa che dal passo Gandazzo si poteva scendere a Introbio.. un'altra volta..

BUS DEL BUSON-PONT DE LA MORTIS-OLT DEL MEDON (BELLUNO)

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Referente: Alessandro del gruppo EL BRANCO SELVADEGO
SCHEDA TECNICA:
Verso antiorario, lunghezza 33 km, dislivello 1350 m, quota minima 370 m slm, quota max 900 m slm, tempo percorrenza ore 3,30 in movimento escluso il tempo per la visita alle forre.
NOTE
Il giro proposto dall' aspetto naturalistico molto bello, ha come meta la visita delle forre sul torrente Ardo e Medon.
DESCRIZIONE
Si parte Vezzano, frazione a pochi km da Belluno, ci si dirige a prendere la lunga salita per Col di Roanza. Poco dopo il rifugio finita la recinzione si prende a sx il sentiero che in discesa attraversa un bosco e ci porta sul sentiero 519. Si segue il sentiero fino ad una galleria lunga circa 400 m sebbene ci siano delle aperture in cui entra un po' di luce è consigliato portarsi via un faretto.

La Pietra Di Bismantova

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Bel itinerario con salita iniziale su asfalto per 400 m per poi salire sulla vetta della pietra con bellissimi panorami e percorsi attorno alla pietra per poi riscendere dalla parte opposta con un altra bella discesa verso la località della gatta

Pavullo Ponte Del Diavolo

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Bel percorso con partenza da pavullo per poi salire al castello di montecuccolo per poi scendere verso monzone salendo per il ponte del diavolo poi un stupenda discesa per ritornare in fondovalle con risalita finale per il castello di montecuccolo

Magré-Malo-Montepulgo-Torreselle-Gambugliano-Ignago-Isola Vic-S.Tomio-Schio

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Bel giro da fare nelle stagioni di mezzo, primavera o autunno, per i colori che si possono trovare nelle vallate che si attraversano.
Si tratta di un percorso misto, ci sono tratti asfaltati e bel tratti di sterrato dove si riesce a far correre la bici (per esempio il tratto in discesa da Torreselle a Gambugliano). I tratti in salita non sono lunghi, ma vi daranno soddisfazione una volta in cima.

P.S. la traccia non è pulitissima, ci sono indecisioni (strade prese e poi abbandonate) e avanti e indietro. Capita quando si è in gruppo e non si conoscono bene i posti.

661 Da Cadola alla Vena D'Oro, Losego e Quantin.

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Referente LUIGI - ( ruotalpina@alice.it ) - Ultima ricognizione: 8/08/2017

SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 39,5 Km - Dislivello Sal/Disc = +700 m
Quote min/Max = 380 / 935 - Tempo Standard ore 3:0 min
Velocità media = 13,2 Km/ora - Ciclabilità su tempo 100% (a piedi 0 min)
Difficoltà Tecnica = 3/7 Medio/Facile - GD= 37 MEDIO
Consumo Energia Elettrica =250 Wh

DESCRIZIONE:
Si scende verso le golene del Piave, sottopassando la ciclabile che poi si raggiunge risalendo fino al wpt A. La nuova ciclabile, collega la "Ciclovia Delle Dolomiti" a Polpet, in loc. Cima i Prai. Si attraversa poi Polpet e Ponte Nelle Alpi dove si attraversa il Piave presso il Rione Santa Caterina. Inizia la bella salita per Lastreghe, Vena D'Oro (sorgente e stabilimento dell'omonima acqua minerale); in H 600 si lascia la principale per una stretta stradina ripida nell'ombra del bosco, che accorcia la strada per Losego. Oltre il paese si sale ancora; a q. 740 si attraversa un buon sterrato e si rientra nell'ombra del bosco. Con una rampa più impegnativa si guadagna una radura a q. 860 (wpt K). Da qui si prosegue su sentiero che si fa impegnativo finché spiana all'incrocio con una stradina a q. 905 (wpt L). Si attraversa ora una vasta zona prativa con villette sparse ed in M si confluisce su via Calmada (proveniente da Caleipo/Sossai).
Presto si raggiunge via Ponte Nelle Alpi che, verso dx, sale al Nevegal.
Raggiunta qui la quota max (935) si scende veloci fino a Quantin e ci si addentra per l'antico centro storico dove si trovano bar e fontana. In vista del cimitero si scende a dx per ripida stradina fino ad incontrare in Q 555 la strada delle Cornolade. Si svolta a sx per Roncan e, nel wpt R 590 si prende una stradina recentemente sistemata che scende fino ad incontrare la SS di Alemagna in Loc. Lizzona (wpt S 385). Dopo 300 di SS la si lascia per un tratturo che porta sull'argine dl fiume Rai (collega il Piave al Lago di Santa Croce). Dopo un lungo tratto erboso, in dir. nord, si risale alla SP 41 che attraversa la piana in loc. Paludi. Da V 390 si riprende la dir. nord ora presso l'argine del canale Cellina, percorrendo un tratto della Ciclovia Delle Dolomiti. Si passa per Paiane e si lascia Soccher poco più in alto sulla dx. Proseguendo verso nord e precisamente verso il paese di Soverzene (qui, anni or sono, si trovava un sentierino appena tracciato nella boscaglia); ora è stata costruita una ciclabile e questa estate un tratto (quello più esposto sul Piave) era ancora in lavorazione per cui la percorribilità terminava nel wpt Y ( credo che ormai il passaggio per Soverzene sia stato ultimato). Per completare questo percorso, ho deviato su terreno golenale, tornando verso sud ma più vicino a fiume. Aggirata una cava di ghiaia, si arriva nel wpt Z da cui resta una breve risalita per guadagnare la sede della ciclabile nel wpt A incontrato all'andata. Da qui, a ritroso, si torna al parcheggio di partenza vicino alla chiesa di Cadola..


Verzuolo,S.Cristina,S.Bernardo il Vecchio,S.Brigida con varianti

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Il percorso ricalca piu' o meno l'altro con lo stesso titolo ma come varianti ha la salita a S.Cristina passando alla sinistra del castello di Verzuolo,quindi salendo tenendo sempre la sinistra, l'altra variante è la variante per mtb prima di arrivare a S.Cristina quindi all'ultimo incrocio prima di S.Cristina si prende a dx. Prima di arrivare alla chiesa, sulla destra c'è un sentiero un po' meno battuto, bisogna prendere quello, dopo un centinaio di metri e una bella rampa c'e un ulteriore incrocio non molto segnalato e qui bisognerà tenere la sx. Prima di arrivare al Pian del Colletto bisognerà spingere la mtb per due pezzetti brevissimi 10-15 m. Poi arrivati al piano si prenderà come il percorso precedente la strada che scende sulla sx.

La Mondaresca più ostica

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Breve ed intenso itinerario da svolgere solamente con terreno asciutto per almeno 2 tratti ostici:salita finale verso La Mondaresca con rampa cementata dalla pendenza assassina,in caso di umido non assicuro che si resti in sella, e successivamente nel tratto finale nel bosco c'è una specie di canalone potenzialmente molto fangoso, poi nella discesa da Bivacco Marsini è sempre meglio il terreno secco,nel complesso tratti non lunghi.
Itinerario in senso ORARIO con partenza da Refrontolo e brevi incontri di traccia,si inizia con la umida e caratteristica zona di Via di Col Stoc e scendere per Via Peron, per poi proseguire con una zona poco battuta e conosciuta che vi porterà a scendere per Via Zuanet sempre nella strada del Molinetto della Croda,bei sentierini e occhio al wp 7, dove passeremo davanti ad abitazione privata,cautela e chiedere se proprietari presenti ( mi è capitato).
In seguito la classica sterrata per Arfanta e gli altrettanto noti "paradisi di Arfanta",già postati da me e altri, ma sempre belli,nell'ostico bivio finale dove scenderemo con cautela,2 passi a piedi per immettersi nelle Rive di S.Pietro con susseguente sentiero di vigneti prima di approdare alla località Vallandrui e iniziare l'ostica salita verso la Mondaresca,la rampa in cemento che troverete è veramente un bell'osso, e un bell'osso ci vorrebbe anche ai 2 cani pastori tedeschi alla vostra sx per farli zittire(recintati comunque),anche il tratto nel bosco non è semplice del tutto, ma il più è fatto e dopo La Mondaresca andremo al Bivacco Marsini con viaggio di andata e ritorno per poter far tutta la discesa integralmente,i tratti più difficili nel finale dove l'ultimo tornante ha solo una piccola fascia di terreno praticabile a sx e piccola pietraia finale prima del magico ponticello e al ricongiungimento con traccia di prima e ritorno in piazza a Refrontolo.

Giro del Lago d'Orta: Orta San Giulio - Roncallo - Pella - Omegna (Novara)

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Località di partenza: Orta San Giulio (294 m) Novara
Lunghezza: 45 km
Dislivello complessivo in salita: 816 m
Quota massima: 487 m Cesara
Ciclabilità: 100% - 80% asfalto e 20% sterrato
Arrivo: Orta San Giulio (294 m) Novara
Acqua lungo il percorso: SI - lungo tutto il percorso e nei vari paesi
Come arrivare: uscire al casello autostradale della A26 di Arona e seguire le indicazioni stradali per Gozzano percorrendo la SP142. Alla terza rotonda prendere la prima uscita imboccando la SP229/II che si percorre per altre due rotonde. Si gira a destra sulla SP229 e si arriva a Gozzano. Si prosegue su questa strada fino alla rotonda di Orta San Giulio dove si gira a sinistra. Dopo 180 metri c’è un parcheggio libero sulla sinistra.
Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio e iniziamo a pedalare verso Orta. Dopo 200 metri giriamo a destra e imbocchiamo lo stradello sterrato che conduce fino alla riva del Lago d’Orta. Il lungolago è caratterizzato da una stradina larga circa 1,20 metri dal fondo in lastroni di pietra che serpeggia all’altezza dell’acqua regalando magnifici scorci. Pian piano e con numerose fermate per scattare fotografie percorriamo 1,8 km fino a raggiungere il centro di Orta San Giulio. Da qui è possibile fotografare l’isola di San Giulio, raggiungibile con il traghetto. Ci fermiamo al bar per fare colazione, due cappuccini e due cornetti alla marmellata (5,20 euro) e poi riprendiamo la nostra gita. Siamo in Piazza Motta dove si erge il Palazzo della Comunità della Riviera di San Giulio (1582) costituito da un portico al piano terra, sede del mercato, e una sala per riunioni al primo piano, con vari affreschi che abbelliscono la facciata. Proseguiamo sempre mantenendo il lago sulla nostra destra pedalando su una caratteristica stradina acciottolata con due binari di pietra fino ad arrivare a Villa Crespi (1819), costruita in stile Moresco, che ospita al suo interno il ristorante diretto dallo chef Antonino Cannavacciuolo. Giriamo a sinistra e iniziamo la salita che ci conduce all’ingresso del Sacro Monte di Orta, patrimonio UNESCO, dedicato alla vita di San Francesco d’Assisi. Si compone di 20 cappelle, che raffigurano episodi della vita e dei miracoli del Santo, edificate in tre distinti periodi, tra il 1590 e il 1788. All'interno delle cappelle si trovano gruppi di statue di terracotta dipinta a grandezza naturale ben conservati. Procediamo a piedi visitando ogni cappella e seguendo la giusta direzione grazie alle indicazioni fornite da un dipinto sul muro, raffigurante una mano che indica la via. Nei tempi passati era un metodo molto utile per i numerosi pellegrini analfabeti affinché non perdessero la giusta via. Alla fine della visita c’è la chiesa dal cui sagrato si apre un magnifico punto panoramico sull’isola di San Giulio. Imbocchiamo la discesa fino a ritornare al parcheggio, giriamo a destra, passiamo davanti a Villa Crespi e alla rotonda proseguiamo dritto seguendo le indicazioni stradali per Ameno, Ameno e Miasino. Imbocchiamo via Marconi e iniziamo la salita, lunga 480 metri con una pendenza media del 6,7%, fino a Legro, denominato il “paese dipinto” per le numerose raffigurazioni dipinte sui muri delle case. Appena dopo il sottopasso della ferrovia giriamo a destra su via Lunati e proseguiamo sempre dritto. Passiamo a fianco della stazione e continuiamo a pedalare in salita per circa un km fino a quando inizia lo sterrato. Da questo punto è possibile fotografare il Monte Rosa, il Lago d’Orta, l’isola di San Giulio e Pella. Senza problemi affrontiamo lo sterrato in discesa grazie a un fondo terroso e compatto, ricoperto da un leggero strato di ghiaietto. Giunti nuovamente su asfalto ci dirigiamo a Corconio dove inizia un tratto su acciottolato. Ci lasciamo condurre dalla MTB su queste strette stradine acciottolate e in discesa raggiungiamo la SP229. Pedaliamo velocemente costeggiando il lago in direzione di Gozzano e fortunatamente la strada non è molto trafficata. Giunti al km 39 della SP229, al bivio giriamo a destra seguendo la segnaletica turistica indicante il Lido di Gozzano e imboccando via Marangoni. In veloce discesa giungiamo vicino alla sponda del lago dove giriamo a sinistra seguendo l’indicazione Via Canneti. Dopo poco inizia un nuovo tratto di sterrato molto bello, si passa all’ombra degli alberi e si costeggia il lago dove ci sono vari punti panoramici. Noi ci fermiamo in uno di questi per fotografare la Torre di Buccione che svetta alta fra gli alberi che si stanno rivestendo dei colori autunnali. Proseguiamo su questa carrareccia sterrata e da un altro punto panoramico fotografiamo l’isola di San Giulio. Sempre pedalando un po’ su sterrato e un po’ su asfalto giungiamo a Lagna dove notiamo, in alto, una costruzione molto particolare che ricorda la forma di un’astronave. Giriamo a destra, passiamo davanti ad un caratteristico lavatoio in pietra e al bivio successivo giriamo a sinistra immettendoci su via Pella dove giriamo a destra. Velocemente raggiungiamo Roncallo al Lago dove, grazie alla pista ciclo-pedonale che costeggia il lungolago raggiungiamo la chiesa di San Filiberto, l'unica chiesa a lui dedicata in Italia. Intorno alla chiesa ci sono 14 cappelle, costruite nel 1794, collegate fra loro da una muraglia bassa a secco e riportanti…continua su: http://gianolinibike.it/node/8272

Lago Vargno, Riserva Naturale del Mont Mars da Fontainemore

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Cicloescursione in bassa valle del Lys all'interno della splendida area protetta del Mont Mars.

La traccia parte da Fontainemore per salire su asfalto poco trafficato e con pendenze abbordabili fino all'area di sosta di Coumarial. Da qui la pista alterna tratti in sterrato facili a rampe asfaltate belle toste ma, per fortuna, sempre intervallate da tratti con minore pendenza perfetti per rifiatare.

L'ambiente diviene sempre più aperto fino allo scollinamento presso l'alpe Cret Damon dove termina la strada a quota 1900 circa.

Il sentiero di discesa verso il lago Vargno parte inizialmente facile ma, con l'aumentare della pendenza si incontrano diversi tornantini S3 comunque fattibili in sella in presenza di adeguata tecnica.

Giunti al lago si può proseguire la gita a piedi verso i laghi superiori oppure continuare a scendere lungo la pista che alterna tratti asfaltati a tratti in brecciolino. Si prosegue così, perdendo 400m di dislivello, fino a Farettaz.

In realtà nella traccia originaria (non presente) ho esplorato il sentiero 1C che corre a mezza costa partendo da subito dopo il ponte in località Champ per uscire direttamente a Farettaz. Sentiero risultato essere abbandonato e con ciclabilità 20% a darla buona.

Per evitare il lungo tratto su sterrata ci sarebbero sulla carta altre due alternative, entrambi da esplorare: il sentiero che corre più in alto in costa innestandosi sull'1B oppure salire fino ad Asery per poi scendere lungo l'1B fino a Farettaz.

Da Farettaz si prosegue lungo l'1B fino a Pian Pervero dove si incrocia la traccia di salita. L'ultimo tratto è su mulattiera con buona ciclabilità.

Note:

- da fare in autunno per il foliage in alto e le castagne in basso, poco sopra ai paesi di fondovalle.

- latteria a Fontainemore con fontina e toma di Gressoney

Fotoalbum: https://photos.app.goo.gl/AjWW0wqKynqc23lj1


TMB-Altopiano di Luserna

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Descrizione completa a questo link: http://www.themtbbiker.com/altopiano-di-luserna.html

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.themtbbiker.com.
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