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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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Guia,Posa Puner, Malga Mont e il 989

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Breve ma intenso itinerario che non ti risparmia nulla,sia in salita che in discesa si viene messi duramente alla prova, inizialmente le dure rampe di via Cimitero,in seguito pur con pendene severe la salita sarà più gestibile,alternando tratti cementati a sterrati fino a Pian de Farnè,in seguito sterrato,un tratto mezzo roccioso friabile e tratti in erba fino all'uscita sull'asfalto di via Endimione,qualche metro a piedi ma niente di grave,da segnalare una piccola discrepanza del tracciato gpx prima di Pian di Farnè,saranno stati 3-400 metri prima di rientrare nuovamente in traccia.Dall'asfalto di via Endimione a Malga Budui il passo è breve e con svolta a sx in un quarto d'ora scarso approderemo al rifugio Posa Puner ,dopo una breve sosta poco dopo occhio al bel trail da prendere a destra,un km. esatto e attenzione all'uscita finale sulla sterrata principale che vi condurrà a Malga Mont posta a 1320 metri,ci si arriverà dopo una breve discesa e una breve risalita,si potrà ammirare Belluno, le Dolomiti e la sacra sommità del Monte Crep,dove noi stando sotto inizieremo il preambolo del sentiero 989,si uscirà su una sterrata dissestata con segni di ruspa dove teniamo la dx ma per poco,l'innesto finale del 989 eè semi nascosto e non segnalato inizialmente,attenzione all'ingresso già impegnativo in sè stesso.
Questa è una discesa molto tecnica a mio avviso,utile al biker per affinarla,o a conservarla per chi l'ha,non vergognatevi a scendere da sella ogni volta che lo ritenerete opportuno,meglio una volta in più che una in meno,di recente infervorava una polemica sulla discesa del Vallon di Lavaredo alla 3 Epic definita troppo "osè" per un biker di livello medio,questa a mio avviso la supera,sono sceso di sella molte più volte quà che sul Vallon,mezz'ora a mio avviso fino alla chiesetta di Madonna del Carmine non dovrebbe essere una bestemmia.
Nella parte finale del giro una salita cementata vi porterà nel centro di Combai e in seguito facile e rilassante asfalto fino a Guia nuovamente.
Giro in senso orario

Col Visentin-Nevegal-Valmorel

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Senso Antiorario; tempo di percorrenza stimato con VAM di 800m/h: 5h
Bici utilizzata: Front da 100mm.
L'itinerario comincia dal comodo parcheggio in riva al Lago di S.Maria, si pedala verso l'abitato di Revine passando attraverso l'ameno paese ed imboccando un primo single trek.
In località Longhere comincia la salita dapprima su asfalto, con un imperterrito cartello che indica 20% di pendenza, per poi diventare sterrata quando si immette nel bosco di castagni con alcuni tratti impegnativi. Dopo una brevissima rampa sconnessa non pedalabile, curva a sinistra e in poco ci si immette sull'asfalto di via S.Francesco. Si salgono 2 tornanti e all'altezza del cartello "Casera Carmelo" si svolta a destra. Questo tratto di 200 metri è comune anche al ritorno, all'andata quindi tenere la traccia verso destra che si immette in via del Col Visentin. Si scende di 150m fino a quando sulla sinistra di una curva si imbocca la rampa cementata che segna l'inizio del lungo sterrato tagliafuoco che condurrà fino a Forcella Zoppei (quota 1420), accompagnati sulla destra da scorci sulla valle sottostante; il sentiero è tutto pedalabile con alcune asperità da quota 1050m in poi. Arrivati alla forcella si vede in lontananza il rifugio 5° Artiglieria Alpina, che si raggiunge dopo 11 tornanti di ghiaia. A questo punto, in 22 km si sono scalati circa 1700m quindi è d'obbligo una sosta ristoratrice.
Si prosegue salendo sulla sommità del successivo monte lungo lo stretto sentiero visibile, e lo si mantiene fino alle antenne del rifugio Brigata Alpina Cadore. Attenzione ad alcuni tratti più tecnici, pedalabili con una certa dose di esperienza.
Si scende attraverso la pista da DH (solo un paio di tratti potrebbero richiedere di scende dalla bici), poi lungo le piste da sci (attenzione ai tratti molto sconnessi) e si raggiunge l'abitato di Nevegal. Breve tratto di asfalto, si imbocca la stradina a sinistra che verso la fine si immette nel greto del torrente. Si sbuca quindi nella "principale" asfaltata, che seguiamo in discesa fino a Tassei e poi in salita fino a Valmorel .
Svolta a sinistra al cartello che indica Malga Van, accompagnati dalle sculture scolpite nel legno, poi malga canal del Gat, e risalita verso il Pian delle Femene. Arrivati sulla sommità si procede 200 metri a sinistra e si imbocca il sentiero sulla destra che scende fino a casera Carmelo, dove incrociamo la traccia precedente. Si imbocca il sentiero al di là della strada (n° 1033) che permette di saltare un po' di asfalto, e infine si percorre (purtroppo) tutta la discesa su bitume fino alla conclusione del giro.

Prada - Rifugio fiori - 655

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Panoramico itineratio che parte da Prada per arrivare al rifugio Fiori, la salita è al 50% su asfalto e 50% su sterrato, la parte su sterrato non raggiunge mai pendenze proibitive. Una volta arrivati al rifugio si può godere di una stupenda vista panoramica sul lago di Garda veramente appagante.
A parte alcuni tratti facilmente evitabili la discesa lungo il sentiero cai 655 non è impegnativa anche se in alcuni tratti sono presenti sassi smossi e gradini mai troppo impegnativi.

Itinerario Trail

Passo Buole+sentiero 114

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Si sale da Ala seguendo le indicazioni del Monte Buole Extreme, si percorre la lunga salita (20 Km) con pendenze 8-11% fino ad arrivare al passo Buole. Si prende a destra sempre su sentiero largo e ben battuto, breve strappo spacca gambe prima della discesa sul 114: bellissimo, in certi punti un'pò esposto ma divertente. Si arriva nell'abitato di Ronchi e si prende un sentiero che passa in mezzo a delle case, si attraversa una sbarra e si scende verso il torrente; un lungo e veloce sentiero ci riporta al punto di partenza ad Ala. Portarsi acqua in abbondanza xchè non si trova niente durante il tragitto.

Rifugio Grassi

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Giro abbastanza impegnativo con partenza da Introbio.
(io lascio la macchina alla casa delle guide)

Si sale al piazzale della funivia dalla strada della casa delle guide, dopo di che si prende la durissima salita per i piani di Bobbio.
Ad avere gamba si pedala tutta, altrimenti si spinge per buona parte diciamo 50/50.

Una volta ai piani si prende il sentiero 101 fino al passo del Gandazzo (o gandasso), sentiero bello divertente da fare a manetta!

Arrivati al passo ci tocca salire fino al passo del toro con la bici in spalla, sono 300 m D+ con alcuni punti su roccia non difficili ma che meritano un po di attenzione.
Ad un certo punto si incrocia il cartello del passo (non siamo ancora al passo vero e proprio), qui attenzione, ci sono alcuni pezzi parecchio esposti che sarebbero fattibili in bici ... anche se io lo sconsiglio.

Da qui si continua un pò in sella un pò a spalla fino al rifugio Grassi con alcune discese e traversi con bei panorami.
La breve discesa dopo Foppabona è parecchio smossa.

Dal rifugio in poi non si scende più dalla bici, si sale fino al passo del Camisolo (ultimi 35 mD+) e poi è tutta giù.
La prima parte di discesa non ha nulla di tecnico ed è veramente bella, bei panorami, bel fondo e bella velocità!

Dopo la Casa Pio X la cosa si fa nettamente più complicata, passaggi tecnici, radici, fondo smosso.
In questa parte ci sono molti bivi, qualunque prendiate arrivate sempre allo stesso punto.

Si arriva nel fondovalle alla bocca di Biandino, e siamo solo all'inizio della discesa!
Scendiamo qualche metro sulla jeepabile ed imbocchiamo la via del bitto, discesa tecnica, fisica e molto lunga.
Seguendo il sentiero si incrocia la Jeppabile poco dopo il ristorante "la Baita", si scende ancora un pò sulla strada e sulla destra dopo un pò ricomincia il sentiero (non al primo bivio che porta ad una fontana e poi si ferma)
Questa seconda parte è ancora più difficile.

Purtroppo si arriva su strada e non si può evitare,fino a che sulla sinistra si incrocia un bivio che via sentiero ciottolato ci porta sopra al centro di Introbio.
Da qui su asfalto torniamo alla macchina.


Il tempo che ho inserito include una bella pausa pranzo ed ho trovato bagnato che ha reso decisamente complicata la parte della via del bitto e quella dopo la casa pio x.

San Gimignano - Certaldo

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Itinerario piacevole e panoramico tra i 2 borghi medievali

Circa 15 km su asfalto ed il resto su facili sterrate (con qualche strappo al 15%).

Si percorre anche parte della Francigena che collega Gambassi a San Gimignano.

Consigliabile tutto l'anno anche se in autunno,per i colori, è sicuramente il miglior periodo

Arcumeggia San Michele Monte San Martino, 30 km, 1000 mt D+

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Giro classico per mezza giornata, con ore 2,30 di pedalata e 3,15 comprese le soste.

Si svolge per circa il 60% su asfalto ed il restante su strada forestale.
La salita è fino a San Michele tutta su asfalto con pendenza media dell' 8-10%, spesso in ombra.
Si consiglia di fare la sosta a San Michele, chiesetta in pietra dell' XI secolo.
Si riprende la strada per un brevissimo tratto fino a prendere a sx la forestale, abbastanza smossa ma sempre pedalabile, con tanti tratti con evidenti segni di frane sistemate.
Preso il primo bivio a dx, si prosegue in salita fino ad una forcella dove si imbocca a dx la forestale che sale.
Tornati su asfalto dopo qualche chilometro si segue la strada fino al culmine del monte San Martino da cui si gode un bel panorama.
Io consiglio di fare sosta anche al Sacrario, poco sotto la cima. Mi ha colpito l'epigrafe sulla targa in marmo che racconta gli eventi svoltisi sul finire della Seconda Guerra Mondiale.
Dal culmine di San Martino si comincia quindi la discesa su asfalto per circa 600 mt dove in corrispondenza di un tornante si prende a dx la forestale.
Dopo un breve tratto in salita comincia la discesa su sterrata, fatto di sassi smossi, mai pericolosa o difficile ma decisamente spacca mani, soprattutto se fatta in velocità.
Tornati poco sopra Arcumeggia si riprende la strada asfaltata fatta in salita ritornando in breve al parcheggio.

RAVA DI PESCHIO CAPRAIO

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http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/
Itinerario che costituisce una valida alternativa al Monte Rozza. Da Cartore si risale la Val di Teve sino al bivio per il Malopasso. Prendendo a dx si raggiunge un vecchio stazzo dal quale, bici in spalla, si entra nella ripida Rava Palazzo. Improvvisamente si abbandona il sentiero segnato per una vecchia traccia che , con un traversone panoramico verso dx, esce poco sopra la Capanna Sevice. La discesa parte imboccando l'omonimo vallone ma poco dopo la Fonte Sevice ci si mantiene sull'evidente sentiero che punta dritto la Rava di Peschio Capraio. La traccia, piuttosto dimenticata rispetto alle classiche della zona, è segnalata da piccoli ometti di pietra mentre nella parte più bassa è integrata da bolli di colore giallo. Una volta attraversata la rava il sentiero si assesta sulla dx di questa ed inizia a scendere deciso fino al Passo delle Forche dove agevolmete si guadagna il ritorno a Cartore. Discesa meno panoramica e meno impegnativa rispetto all'ormai noto sentiero 3B proveniente dal Monte Rozza. In compenso però la sensazione d'isolamento conferisce valore aggiunto, oltre alla possibilità di avvistare cervi, grifoni e se si è fortunanti anche qualche lupo.



CINGHIALE 08/10/2015 Cartore (AQ)

Dal Piave all'Etna Tour 2015

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Le tappe: Treviso-Campotto (FE), Campotto (FE)-Senigallia (AN), Senigallia-Roseto degli Abruzzi (TE), Roseto degli Abruzzi-San Severo (FG), San Severo-Filiano (PZ), Filiano-Agropoli (SA), Agropoli-Maratea (PZ), Maratea-Amantea (CS), Amantea-Tropea (VV), Tropea-Alì Terme (ME), Alì Terme-Rif. Sapienza Etna. Totale 1586 km, dislivello 12 500mt circa. Una pedalata di 11 tappe attraverso 10 regioni, da nord a sud, fantastica.

Giro del Malinvern e Cima della Lombarda

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The Dark Side of Malinvern

Cima della Lombarda e giro M. Malinvern in senso antiorario.

Gita cicloalpinistica con circa il 50% di salita da effettuare in portage.
Breve porzione in territorio francese vietato alle mtb!

Si effettua un trasbordo iniziale in macchina per evitare 900 d+ di asfalto e si parte all'inizio della sterrata che porta al Colle della Lombarda.

Poi : Colle della Lombarda - Cima della Lombarda - Passo del Lupo - Bassa del Drous - Lago inf. Valscura - Colletto di Valscura - Rif. Malinvern - Pratolungo

Report:http://www.mtb-mag.com/il-giro-del-malinvern
Video: https://vimeo.com/137689596

urzulei

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bel giro nel supramonte di urzulei parte da genna croce sulla ss 125 risale sulla strada asfaltata fino a campu oddeu che si percorre quasi interamente verso nord su una comoda sterrata fino a guadare la codula urbisi ed arrivare a campos bargios all' incrocio contunuando a nord verso s'edda arbaccas e pischina urthaddala da quì si torna indiatro a campos bargios e si prende lo sterrato verso genna ortorgo raggiungibile con 2 km di single track sul sentiero gasau fatto all'inverso, arriviamo alle tombe di s'arena e poi in discesa attraversando bacu sa mela - fennau - cuile televai - campu oddeu - genna croce

MONTE PIZZOC

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FOTO

Verso antiorario
Itinerario molto impegnativo dal punto di vista fisico e tecnico.
Il dislivello in salita si copre quasi interamente nei 17 km iniziali con pendenze notevoli nel tratto dopo Sonego fino alla piana di Cadolten, poi si prosegue su asfalto fino al GPM del Rifugio Città di Vittorio Veneto con panorami sempre più aperti e notevoli in ogni direzione. La discesa inizia abbastanza facile poi il fondo diventa ghiaioso smosso e sempre più ripido, ma è nulla rispetto al tratto successivo con diversi gradini e rocce condito sempre dalla notevole pendenza. Per fortuna subito dopo la pendenza cala ed il sentiero diventa molto divertente con qualche rilancio. Da Santa Augusta scendiamo verso Serravalle su un fondo di massi fissi e poi rientriamo comodamente al parcheggio stanchissimi ma soddisfatti.

COLLI BERICI 25 KM

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Breve giro sui colli Berici con tappa finale al lago di Fimon.
Partendo dalla chiesa di Longara, si prende la salita sulla sx che porta a San Rocco, arrivati alla rotatoria si continua a salire su asfalto mantenendo la destra sulla strada principale in direzione di villa balzana, dopo una serie di curve ci troviamo alla nostra sx un cartello che indica Luminiano, da qui iniziamo ad andare sullo sterrato semplice che ci porterà ad imboccare sulla destra un sentiero tracciato come numero 5, non molto lungo ma nel secondo tratto abbastanza scassato con della pietraia esposta che richiede una guida tecnica, da qui sbucheremo poi in un sentiero ampio ma con il fondo particolarmente scassato in discesa dove scendere particolarmente veloce, fino al paese di Luminiano, breve sosta per poi risalire dalla stessa strada sterrata e riportarci in quota per poi tornare su asfalto fino alla rotatoria di san Rocco, da qui scendere verso longara per 600 mt. e sulla sinistra imboccare il sentiero che ci porterà giù fino alle grancare basse, single trak tecnico all'inizio e molto flow nella seconda parte, dalle grancare basse salire fino a pianete alto da via San Giovanni battista fino al vecchio acquedotto di pianete e da li scendere fino a via Boeca che sta sul lago df Fimon, ammirare un po' di panorama del lago e magari fermarci al chiosco a bere una birretta, per poi ripartire fino a casa.

TMB-Bosco del Cansiglio

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Ulteriori informazioni a questo link.

L’itinerario si snoda nel cuore del Cansiglio, il grande polmone verde che si estende sopra i 1000 metri di altitudine tra Vittorio Veneto e l’Alpago, attraverso le vaste faggete che caratterizzano la foresta fin dai tempi della Repubblica di Venezia quando questo era il “gran bosco da reme”, ovvero il bosco da cui si ricavavano i remi per le navi della Serenissima.

Il tour parte dalla piccola frazione di Campon, all’estremità nord del Cansiglio, effettuando il periplo completo dell’altopiano in senso orario seguendo piacevoli sterrate immerse nell’intatto ambiente naturale del bosco. In questo contesto non è difficile incontrare cervi, caprioli e daini, scoiattoli e rapaci.

Dopo le ondulazioni del Pian Rosada, la prima salita di rilievo conduce nelle vicinanze della Casa forestale della Candaglia; il successivo falsopiano verso il passo La Crosetta introduce alla seconda ascesa, sul lato ovest dell’altopiano, che con pendenze più accentuate raggiunge il Pian dell’Erba e la casera Cadolten.

Nel corso della salita il percorso esce allo scoperto tra i prati regalando ampi scorci sulla pianura e sulla Laguna di Venezia, prima di ritornare nel bosco verso la Strada del Taffarel: questa carrareccia, che si stacca sulla destra dalla rotabile asfaltata per il monte Pizzoc, taglia tutto il versante occidentale dell’altopiano mantenendosi a una quota più o meno costante grazie a dei serpeggianti saliscendi.

Raggiunto il Col Mazzuc la mulattiera inizia a scendere con più decisione finché, divenuta asfaltata,tocca il Palughetto e poco dopo Campon. Tra i tornanti asfaltati conclusivi non mancano comunque alcune brevi e divertenti varianti in single track.

Punto di partenza: Campon, frazione di Farra d'Alpago, via Cansiglio.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

Rezzato - Salò - Valvestino - Capovalle - Passo Cavallino della Fobbia

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Sito web: http://gianolinibike.it/node/5544
Località di partenza: Rezzato (186 m) Brescia
Lunghezza: 107 km
Quota massima: 1090 m Passo Cavallino della Fobbia
Dislivello complessivo in salita: 1550 m
Ciclabilità: 100% asfalto
Arrivo: Rezzato (186 m) Brescia
Acqua lungo il percorso: SI - lungo la ciclabile per Salò - Capovalle - Eno
Come arrivare: uscire dall’autostrada al casello di Brescia Est e seguire le indicazioni stradali per Brescia, Verona e Rezzato (5 km). Imboccata la tangenziale Est si continua sempre dritto seguendo l’indicazione per Rezzato. Giunti al bivio si esce a destra seguendo sempre l’indicazione per Rezzato, Brescia e Mazzano. Alla rotonda si esce alla terza uscita e alla rotonda successiva si prosegue dritto. Si continua seguendo l’indicazione stradale per Rezzato centro su via Treponti poi alla rotonda si gira a destra imboccando via Gardesana. Giunti all’incrocio si gira a sinistra su via Zanardelli e subito a sinistra su via Aldo Moro. 11/10/2015. Iniziamo a pedalare in compagnia di Corrado imboccando via Gardesana sulla destra. Alla rotonda giriamo a sinistra e alle prime strisce pedonali attraversiamo la strada, via Treponti, e imbocchiamo il piccolo stradello che costeggia il Naviglio Grande Bresciano. Inizia qui la pista ciclabile, tutta asfaltata, che conduce verso Salò. Pedaliamo in pianura mantenendo il Naviglio sulla nostra sinistra e seguendo la puntuale segnaletica verticale. Arrivati nei pressi di Gavardo la ciclabile finisce, attraversiamo il ponte e giriamo a sinistra. Alla rotonda giriamo a destra entrando in paese. Gavardo (200 m) si trova all’imbocco della Valle Sabbia. Pedaliamo sulla SP116, via Giovanni Quarena, e arrivati in piazza Guglielmo Marconi giriamo a sinistra seguendo la segnaletica verticale della ciclabile indicante Salò. Oltrepassiamo piazza Zanardelli e continuiamo dritto fino a uscire dal paese. Pedaliamo mantenendo il fiume Chiese sulla nostra sinistra e giunti alla rotonda proseguiamo dritto entrando nella località Sopraponte. Sempre su strada normale ma poco trafficata continuiamo dritto su via Terni e dopo aver oltrepassato un piccolo ponte giriamo a destra seguendo sempre la segnaletica verticale della pista ciclabile. Giunti in località Valverde, frazione di Villanuova sul Clisi, giriamo a destra, oltrepassiamo il ponte sul fiume Chiese e proseguiamo dritto fino alla rotonda. Giriamo a sinistra e continuiamo sul marciapiede che in questo tratto funge anche da pista ciclabile. Fiancheggiamo la SP116 e arrivati al semaforo attraversiamo la SP116 e continuando, sempre in sede protetta, sul lato opposto. Siamo in località Roè Volciano e giunti su via Giuseppe Frua, all’incrocio giriamo a destra. Giunti alla rotonda giriamo a sinistra imboccando via Giuseppe Verdi, in leggera salita. Entriamo nella frazione di Gazzane e dopo poco inizia la discesa verso Salò. All’incrocio giriamo a sinistra e a quello successivo giriamo a destra. Proseguiamo dritto su via Jacopo Bonfadio, una strada stretta formata dai cubetti di porfido, giriamo a sinistra su via Bellintano e poi a destra su via Carabbiolo. Continuiamo in veloce discesa fino ad arrivare alla rotonda di Salò dove proseguiamo dritto imboccando via Pozzo. Alla rotonda successiva proseguiamo su via De Gasperi e giunti a un’altra rotonda teniamo la destra imboccando via Gasparo da Salò. Ancora una rotonda dove giriamo a sinistra su via Marco Leonesio e a quella successiva continuiamo dritto su via Pietro da Salò. Continuiamo su piazza Vittorio Emanuele II e poi giriamo a destra e continuiamo dritto fino ad immetterci su via Brunati. Non visitiamo il centro storico di Salò perché eravamo già stati a marzo in occasione dell’itinerario Desenzano-Salò (http://gianolinibike.it/node/4440). Continuiamo su questa strada e usciamo da Salò costeggiando il lago di Garda che manteniamo sulla nostra destra. Oltrepassiamo i centri abitati di Barbarano, Gardone Riviera, Fasano, Bornico e arriviamo a Toscolano Maderno dove ci fermiamo davanti alla chiesa di Sant’Andrea, romanica (XII sec.). Risaliti in sella usciamo da Toscolano Maderno e quando giungiamo all’incrocio per Cecina giriamo a sinistra seguendo l’indicazione stradale. Inizia subito la salita caratterizzata da un tornante secco da dove si gode una bella vista sul lago di Garda. I primi 500 metri di salita hanno una pendenza media del 10,7%. Continuiamo sempre dritto su questa strada, oltrepassiamo l’abitato di Cecina, costeggiamo il campo da golf e poi giriamo a sinistra. Iniziamo a salire verso Casagiovanni e Zuino fino a quando imbocchiamo una via sulla sinistra in forte salita. I primi 100 metri hanno una pendenza media del 17,1% poi la strada s’impenna ulteriormente e i successivi 100 metri hanno una pendenza media del 20,7%. Continuiamo per altri 850 metri con una pendenza media del 12,6% fino a quando ci immettiamo sulla strada che porta al lago di Valvestino. Adesso la strada sale con moderata pendenza e dopo 8 km arriviamo alla diga di Ponte Cola costruita nel 1962 per la produzione di energia idroelettrica. Ci fermiamo a scattare numerose foto perché il posto è veramente molto bello. Il lago artificiale s’insinua in vari calanchi e tutto intorno c’è solo la natura che inizia ad assumere i primi colori autunnali. Continuiamo a pedalare in falsopiano su questa bella strada formata da curve e controcurve fino ad arrivare al primo ponte che sovrasta un ramo del lago. E’ impossibile non fermarsi a fotografare questo luogo meraviglioso. Proseguiamo mantenendo il lago sulla nostra sinistra e raggiungiamo il secondo ponte, altro punto molto panoramico. Approfittiamo di questa sosta per mangiarci una fetta di torta alle mandorle fatta in casa da Loredana che ci dà la carica per affrontare la salita che ci aspetta. E’ ora di ripartire, pedaliamo in salita sulla SP9 e dopo 1,5 km arriviamo a Molino di Bollone e ci fermiamo all’Osteria Al Mulì per prenderci tre caffè (3 euro) e una coca cola in lattina (2,50 euro). Siamo pronti per affrontare il resto della salita. Al trivio seguiamo l’indicazione stradale per Capovalle (6 km) imboccando la SP58 e saliamo impostando una pedalata regolare. La strada è sempre molto panoramica, superiamo alcuni tornanti e proseguiamo a fianco delle pareti rocciose circondati da una natura incontaminata. Siamo nel territorio della Foresta Gardesana Occidentale, la foresta Regionale più ampia della Lombardia. Arrivati alle porte di Capovalle, sulla destra, all’interno di un ampio parcheggio, c’è una fontana. Giunti al Passo San Rocco (1000 m) ci fermiamo per la classica foto e indossiamo i giubbetti antivento. Da Molino di Bollone a qui abbiamo percorso 6,5 km superando un dislivello di 400 metri con una pendenza media del 6,2%. Ci lanciamo in discesa fino a quando arriviamo ad un tornante e proseguiamo dritto seguendo le indicazioni turistiche per il Passo Cavallino della Fobbia (5 km) e il Santuario B.V. Rio Secco. La strada inizia a salire sensibilmente, i primi 100 metri hanno una pendenza media del 13,4% e proseguendo ci sono tratti con una pendenza del 15,4%. Arrivati al Santuario della Beata Vergine di Rio Secco ci fermiamo per fotografare la facciata a capanna con un rosone in cotto e un affresco raffigurante la “Pietà”. Purtroppo il Santuario è chiuso e anche la fontanella che si trova nel piazzale è a “secco”. Riprendiamo a pedalare in salita e dopo 1,9 km arriviamo al Passo Cavallino della Fobbia (1090 m). Indossiamo i giubbetti antivento, ci lanciamo in discesa prestando molta attenzione perché la strada è particolarmente stretta e ci sono moltissime curve cieche. Ogni volta che incrociamo un’auto dobbiamo fermarci perché la larghezza della strada permette il solo passaggio dell’auto. Arrivati a Eno (610 m) ci fermiamo per riempire le borracce e poi proseguiamo, sempre in discesa su strada più larga. Oltrepassiamo i paesini di Cecino, San Martino, Rango e arriviamo a Vobarno (250 m). La strada che abbiamo appena percorso si snoda a fianco del torrente Agna che a Vobarno confluisce nel fiume Chiese. Giriamo a destra imboccando via Migliorini e proseguiamo su questa strada fino a piazza Ferrari, dove sorge la chiesa di Santa Maria Assunta. Passiamo sotto l’arco che si trova di fronte alla chiesa, oltrepassiamo il ponte sul Chiese e proseguiamo sempre dritto percorrendo via Catazzi. Giunti all’incrocio continuiamo dritto su via Goisis, entriamo a Pompegnino, frazione di Vobarno, e proseguiamo sulla strada principale fino ad arrivare a Roè Volciano. Qui ci ricongiungiamo con la ciclabile che avevamo percorso al mattino e continuiamo su di essa fino a Rezzato, dove avevamo parcheggiato l’auto. Per visualizzare altre foto: http://gianolinibike.it/image/tid/256

GIRO DEL COMER: CROCI DEL COMER E EREMO S. VALENTINO

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Un giro fattibile tutto l'anno che per chi ha delle buone doti di scalatore sia a piedi che on bike.
Sono previsti infatti un paio di monenti a piedi per godere della bellissima vista su in cima al Comer da non perdere assolutamente.....e anche una visita al bellissimo Eremo di San Valentino, raggiungibile solo a piedi.
Partiamo da Bogliaco e risaliamo su ciottolato da Gargnano e poi sterrato verso Muslone e Piovere. Da qui sino a 900 mt di altezza sarà asfaltata poi parte di nuovo lo sterrato con 4 rampe al 32% toste ma pedalabili per chi ha gamba. Seguiamo la traccia ed il sentiero che ci porterà alla goletta prima della cima del Comer che faremo a piedi, circa 5 minuti.
Da li scendiamo di nuovo al precedente punto e proseguiamo sul sentiero sino a l bivio per l'Eremo Di San Valentino , anche questo da fare a piedi senza la MTB, circa 8 - 10 minuti.
A questo punto, visto il panorama, riprendiamo la via verso il sentiero direzione Sasso, quindi Gargnano e poi Bogliaco.

GIRO PER FULL E BASTA.

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB EXPLORER BRESCIA

www.mtbexplorer.eu

PASSO ERE, CIMA PIEMP, DISCESA FREERIDE

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Sicuramente un giro sull'alto Lago Di Garda da non perdere visti i bellissimi posti che si vedranno, sopra Tignale.
Le variabili una volta giunti in cima al rifugio Piemp sono tantissime: noi qui scegliamo quella più adatta a tutti.
Partiamo da Bogliaco e su ciottolato, poi sterrato e un pò asfalto giungiamo a Muslone, Piovere quindi passo Fobia. Teniamo per Passo Dell'Ere e passo Colomba quindi continuiamo fino al rifugio.Il tempo di riprendersi un attimo poi torniamo indietro per circa un km fino a notare sulla nostra destra un sentiero che sale. Un piccolo strappo e poi up & down quindi discesona freeride flow very good ( una delle tre migliori del garda ) e saremo a Tignale. Risaliamo verso Piovere e di nuovo discesa panoramica vista Garda Lake sino a Gargnano quindi Bogliaco.

GIRO PER FULL e FRONT con buone doti di discesisti.

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB EXPLORER BRESCIA

www.mtbexplorer.eu

MONTE NOTA, CIMA PIEMP, DISCESA FREERIDE

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Sicuramente un giro sull'alto Lago Di Garda da non perdere visti i bellissimi posti che si vedranno, sopra Tignale.
Le variabili una volta giunti in cima al rifugio Piemp sono tantissime: noi qui scegliamo quella più adatta a tutti.
Partiamo da Bogliaco e su ciottolato, poi sterrato e un pò asfalto giungiamo a Muslone, Piovere quindi passo Fobia. Proseguiamo fino al bivio per monte Nota dove teniamo la destra e saliamo. Poi scnederemo un pò e di nuovo salita per raggiungere la strada asfaltata che ci condurrà al Rifugio.Il tempo di riprendersi un attimo poi prendiamo la strada sterrata per circa un km fino a notare sulla nostra destra un sentiero che sale. Un piccolo strappo e poi up & down quindi discesona freeride flow very good ( una delle tre migliori del garda ) e saremo a Tignale. Risaliamo verso Piovere e di nuovo discesa panoramica vista Garda Lake sino a Gargnano quindi Bogliaco.

GIRO PER FULL e FRONT con buone doti di discesisti.

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB EXPLORER BRESCIA

www.mtbexplorer.eu

castel d'ario, nogara

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percorso a cavallo delle 2 provincie (mantova e verona), partenza dal centro commerciale sisa si castel d'ario, ci si porta subito in veneto con un single track passando sul fiume tione. si percorre un pezzo di strada e poi c'è un susseguirsi di tratti sterrati fino a nogara. si passa il paese e si percorre la ciclabile che costeggia la strada legnaghese ed una volta a bonferraro c'è un nuovo single track con passaggio del fiume tione.

BASILICATA COAST TO COAST

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Un viaggio unico ed affascinante, dal mar Tirreno al mare Ionio, tra montagne impervie, scenari mutevoli e curiose formazioni ed erosioni rocciose (calanchi) nel territorio della "misteriosa" BASILICATA, regione impensabilmente povera, poichè ricca di risorse (vedi petrolio) e di spazi adatti all'agricoltura.
P.S.: giro cicloturistico.
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