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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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Bione:agli eremi di san Bernardo e san Vigilio

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Dal parcheggio della val Bertone inforchiamo la bici e risaliamo la val Bertone prima su sterrata e poi su tratturo sconnesso con qualche breve tratto a spinta,subito dopo passo Viglio altrp brevissimo tratto a spinta fino a sbucare su una sterrata che con qualche strappo ripidino finisce nei pressi di un capanno,ora sentiero fino alla sella de la Rocca,dove inizia la prima discesa fino alla frazione di Bersenico di Bione,rifornimento acqua e su ripida cementata arriviamo ai piani di Lò,ancora salita su sterrata fino al bivio che in breve ci porta al primo eremo di san Bernardo(ottimo panorama sulla conca d'Oro.ritorniamo al bivio e in decisa salita su sentiero,con tratti a spinta arriviamo sotto l'eremo di san Vigilio,che lasciata la bici visitiamo a piedi(5minuti).
ancora una breve salita ed a un bivio andiamo a sx in piano fino alla passata della crocetta,oltrepassiamo la cascina con capanno e prima in piano poi in decisa e facile discesa scendiamo in una valletta,breve risalita a spinta e veloce discesa al passo del Cavallo,ora di nuovo in salita su asfalto e poi bellissimo sentiero in quota/leggera salita fino alla passata di Gabbie,passiamo oltre e ultima discesa ad un bivio a dx verso Caino,sbuchiamo su una stradina e andiamo a sx con qualche breve risalita arriviamo sulla statale del Caffaro dove a sx in 500 metri siamo al punto di partenza.
Giro nervoso che alterna faticose salite a facili e divertenti discese
ciclabiltà lineare 96%----- percorso AM------ full consigliate

227. Monte Sabotino e Monte Vodice

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Quota di partenza, 90 m (Gorizia piazzale di Casa Rossa)
Quota max, 660 m s.l.m.
Sviluppo: 48 km 
Dislivello: 1450 m
Ciclabilità 99% 
Verso orario 
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – Foglio 54

A nord-est di Gorizia sul margine orientale, a picco sopra la Valle dell’Isonzo si trovano il monte Sabotino il monte Vòdice, ed il monte San Gabriele. Sono alture che furono testimoni di spaventosi scontri tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, durante la Prima Guerra Mondiale, sul fronte isontino. Oggi, su questi monti grazie al lavoro di archeologia bellica della Fondazione slovena "Pot Miru” (Sentieri della Pace), sono state ripristinate alcune caverne/gallerie e trincee.

Questo giro porta prima sul Sabotino(quota 609) e poi scende dal lato Nord su territorio sloveno, raggiunge Plave e sale sul monte Vodice (quota 660) dopo una discesa di circa 300metri di dislivello risale brevemente verso il monte San Gabriele senza raggiungere la vetta ed infine ritorna a Gorizia attraverso un breve tratto del bosco del Ponovec.
L'itinerario percorre un misto tra strade asfaltate, comode carrarecce e divertenti single-track di media difficoltà (S1).

M.te Provalo (s.la Carnizza) mtb trail

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Partenza dal ponte prima dell'incrocio con la strada per Uccea (possibilità parcheggio). Si prende a salire la strada asfaltata con pendenza media intorno al 12% che porta a Sella Carnizza. Superato il borgo (punto di ristoro) si scende verso Uccea seguendo la strada principale. Poco dopo sulla sinistra si nota la cartellonistica Cai (segnavia 731 C.ra Nische). Con bici a spinta e alcuni brevissimi tratti pedalati si raggiunge in circa mezz'ora la sella. Dai ruderi della malga si prende a sinistra il sentiero che prima in traverso e poi con numerosi tornanti porta a borgo Provalo (diff. single trail S2). Dagli stavoli si prende sulla destra in salita la mulattiera. Con bici a spinta in cinque minuti si raggiunge un bivio dove si prosegue dritti (pedalando) fino a raggiungere la cima del M.te Provalo. Si continua in discesa con alcune divertenti serpentine fino a confluire sul sentiero principale che porta a Oseacco con breve deviazione finale per allungare la discesa sul single track nel complesso molto scorrevole e divertente (diff. single trail S1).
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Non si garantisce la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
Buon divertimento
FrEe Ul BiKeRs

Albissola-San Martino-Monte Beigua-Alpicella-San Martino-Albissola

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Un "muss" per il biker che soggiorna da queste parti!
Guidati da un biker locale, siamo saliti su asfalto fino in località Le Faie poco dopo Alpicella (a circa 500 msm) da dove si continua su uno sterrato che si trasforma in poco più di un sentiero piuttosto sassoso e molto tecnico, specialmente se affrontato come nel nostro caso immersi nella nebbia e dopo una giornata di pioggia.
Sono 500 metri di dislivello molto impegnativi che arrivati a circa 1000 msm continuano con uno sterrato più facile per raggiungere poi il Rifugio Pratorotondo a circa 1100 msm.
Qui si riprende la strada asfaltata per un quarto d’ora per percorrere gli ultimi due chilometri ed arrivare alla sommità (circa 1280 mdm) dove si trovano diverse antenne ed una chiesetta.
Abbiamo pranzato al Rifugio Monte Beigua, dove siamo stati trattati molto bene, che si trova poco dopo lo scollinamento.
Da quai la nostra guida ci ha portati ad Alpicella passando da un single-track bellissimo in parte disegnato apposta per discesa in MTB, con salti e passaggi tecnici interessanti.
In seguito abbiamo percorso ancora alcuni tratti interessanti intercalati da passaggi su asfalto fino a raggiungere di nuovo Albissola Marina.

Ciclovia ACQP

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DA SAN MARZANO SI PERCORRE STRADA CHE DA VIA MAURICCHIO CONTINUA PER CONTRADA CANTAGALLO PER POI RAGGIUNGERE GROTTAGLIE E OLTREPASSANTO LA S.S. TARANTO-BRINDISI SI RAGGIUNGE UNA CENTRALE IDROELETTRICA DELL'ACQP IN SALITA PER INIZIO DEL PERCORSO SU CONDOTTA ACQP FINO AD CISTERNINO.

Ciclovia ACQP

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DA SAN MARZANO SI PERCORRE STRADA CHE DA VIA MAURICCHIO CONTINUA PER CONTRADA CANTAGALLO PER POI RAGGIUNGERE GROTTAGLIE E OLTREPASSANTO LA S.S. TARANTO-BRINDISI SI RAGGIUNGE UNA CENTRALE IDROELETTRICA DELL'ACQP IN SALITA PER INIZIO DEL PERCORSO SU CONDOTTA ACQP FINO AD CISTERNINO.

castel d'ario, foresta della carpaneta, tione

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percorso prevalentemente su strade di campagna, partendo da castel d'ario (centro commerciale sisa) passando poi per la foresta della carpaneta a gazzo di bigarello e si va a sconfinare in veneto lungo il fiume tione

Anzola - Passo Tomarlo - Santo Stefano d'Aveto - Passo Zovallo

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Sito web: http://gianolinibike.it/node/4082
Località di partenza: Anzola (723 m) Parma
Lunghezza: 53 km
Quota massima: 1501 m - tra i passi Zovallo e Tomarlo
Dislivello complessivo in salita: 1700 m
Ciclabilità: 100% asfalto
Arrivo: Anzola (723 m) Parma
Acqua lungo il percorso: SI - poco prima del Passo Tomarlo - Santo Stefano d'Aveto
Come arrivare: da Parma si prende l’autostrada A15 per Fornovo e arrivati al casello di Borgo Val di Taro si esce e si percorre la SP553 per Borgo Val di Taro. Giunti al paese si prosegue seguendo le indicazioni stradali per Compiano e Bedonia. Giunti a Bedonia si seguendo le indicazioni stradali per Bardi e Piacenza, imboccando la SP359. Si supera il passo di Montevacà e arrivati a Ponteceno si gira a sinistra imboccando la SP81. Si continua su questa strada fino a Anzola.
13/09/2014. Lasciamo l’auto ad Anzola e iniziamo a pedalare in salita verso il passo Tomarlo. La strada si snoda in salita caratterizzata da ampi tornanti con una vista panoramica sulle colline circostanti. Superiamo il paese di Casalporino e sempre in salita raggiungiamo il passo Tomarlo (1482 m) dopo aver percorso 10,3 km e superato un dislivello medio del 7,2%. Scattata la foto di rito iniziamo la veloce discesa e, dopo 8 km, raggiungiamo Santo Stefano d’Aveto (1012 m). Il paese è ubicato in val d'Aveto, nei pressi del fiume Aveto, in una conca alpestre dominata dalla sommità del monte Maggiorasca (1809 m) e del monte Bue (1775 m). Ci fermiamo per fotografare i resti del castello Malaspina – Doria e poi proseguiamo dritto fino al Santuario della Madonna di Guadalupe. All’interno, si conserva dal 1811, una tela che raffigura la Vergine donata dal cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj, segretario di Stato di Papa Pio VII. Si narra che questa tela fosse sulle navi del suo antenato Andrea Doria nel 1571, durante la battaglia di Lepanto. A fianco della chiesa c’è il campanile, staccato dall’edificio e il piccolo cimitero. Riprese le biciclette ci dirigiamo nuovamente al castello. Fiancheggiamo la torre e giriamo a sinistra seguendo l’indicazione stradale per Torrio. Iniziamo la salita, in alcuni tratti anche abbastanza ripida, e pedaliamo fino a Torrio. Seguiamo l’indicazione stradale per Selva, superiamo il paese e iniziamo la salita che adesso diventa molto impegnativa. Affrontiamo i pochi tornanti e i lunghi tironi che ci separano dal passo del monte Crociglia (1470 m) dopo aver superato un dislivello medio dell'8,8% e aver percorso 4 km. Da qui parte una bella discesa che da un po’ di respiro alle nostre gambe e ci godiamo il paesaggio affrontando gli ampi tornanti. Giunti al bivio con la SP654R giriamo a destra e iniziamo l’ultima salita, molto lieve, verso il passo Zovallo (1401) che raggiungiamo dopo 5 km. Proseguiamo in salita verso il passo Tomarlo, toccando il punto più alto del nostro itinerario, 1501 m, fino a raggiungere il bivio con la strada che sale da Anzola. Imbocchiamo la velocissima discesa e rapidamente raggiungiamo Anzola. Per visualizzare altre foto: http://gianolinibike.it/image/tid/198

DIRETTISSIMA DEL MARSICANO

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http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/
Giro di spessore sia per quanto concerne il lato ambientale che quello tecnico. La via direttissima del Monte Marsicano non è itinerario frequentatto da bikers. Alla data odierna non siamo al corrente di recensioni e/o testimonianze di qualcuno che abbia disceso la via suddetta via in mtb. Il punto di partenza, per comodità. è opportuno fissarlo sotto l'abitato di Opi, in corrispondenza della fine del sentiero E6. Si percorre la S.S. Marsicana fino a Pescasseroli per poi deviare a dx sulla comoda carrareccia per il Rifugio di Prato Rosso. Giunti in corrispondenza del bivio con il sentiero A6 prendiamo a dx inoltrandoci nell'opprimente Valle di Corte, che dopo un tratto boschivo pedalabile, implica un iniziale pussage per poi costringerci ad un serrato portage su letto di torrente asciutto. Usciti finalmente dalla Valle di Corte si para dinanzi il primo dei suggestivi anfiteatri del Marsicano. Risalito il ripido sentiero per Colle Angelo le fatiche non sono affatto terminate in quanto si procede sempre in portage su cresta sino alla vetta del Monte Marsicano. Dalla cima si segue la segnaletica C.A.I. puntando il versante di Pescasseroli. Dopo un primo breve tratto su pratoni, la traccia diviene sempre più evidente ed inizia a scendere decisa con tornanti e passaggi impegnativi su roccia smossa. Discesa che può rivelarsi un incubo per biker inesperti. Prima dell'inizio delle macchie boschive, il sentiero devia verso sx e molla leggermente la morsa alternando qualche ostico passaggio su rock garden a piacevoli tratti flow. La dicsesa prosegue sempre divertente e senza particolari difficoltà fin sotto l'abitato di Opi. Traccia destinata a diventare una classica del Monte Marsicano unitamente alla prima edizione che implica la discesa dal sentiero F10.


CINGHIALE 04/10/2015 Opi (AQ)

Cataeggio - piana di Predarossa - Scermendone

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Sito web: http://gianolinibike.it/node/4214
Località di partenza: Cataeggio (661 m) Sondrio
Lunghezza: 30,7 km
Quota massima: 2141 m - Scermendone - San Quirico
Dislivello complessivo in salita: 1560 m
Arrivo: Cataeggio (661 m) Sondrio
Ciclabilità: 100% asfalto + sentiero a piedi
Acqua lungo il percorso: SI - prima del rifugio Scotti - Alpe Scermendone
Come arrivare: da Sondrio si percorre la SS38 in direzione di Morbegno. Arrivati ad Ardenno, poco prima del ponte sul torrente Masino, si gira a destra sulla SP9 e si prosegue fino a Cataeggio. Arrivati di fronte alla chiesa di San Pietro si gira a destra su via fiume e si giunge al parcheggio.
18/10/2014. Lasciamo l’auto nel parcheggio e ci dirigiamo verso il ponte di legno ciclopedonale sul torrente Masino. Giriamo a sinistra e iniziamo a pedalare verso il paese mantenendo il torrente sulla nostra sinistra. Proseguiamo su via Prati della Pila e appena superate le ultime case del paese la strada si inerpica con decisa pendenza. Attraversiamo un ponticello e dopo poco ci immettiamo sulla strada principale all’altezza di uno dei numerosi tornanti che ci porteranno alla meta. Continuiamo a pedalare in salita guadagnando quota. Proseguiamo lungo la strada asfaltata fino ad un bivio dove teniamo la destra seguendo l’indicazione turistica Rifugio Ponti. Inizia una leggera discesa, attraversiamo il ponte e riprendiamo la salita. Al primo tornante facciamo una breve sosta per le foto al panorama sul paese di Cataeggio circondato dalle bastionate rocciose della Val Masino. Riprendiamo la pedalata e, dopo una galleria paravalanghe, l’asfalto lascia il posto al cemento. Continuiamo sempre in salita fino ad arrivare all’imbocco di una galleria molto buia. Abbiamo con noi la pila frontale, ma ci accorgiamo che poco prima di entrare in galleria è stato installato un pulsante per l’accensione delle luci in galleria. Usciti dalla galleria, attraversiamo il ponte e riprendiamo la salita, sempre in forte pendenza. Finalmente la strada si spiana leggermente. Superiamo il rifugio Scotti (1500 m) e proseguiamo, sempre in salita, circondati da distese di larici in veste autunnale. Facciamo molte soste per le fotografie, soprattutto negli ultimi 2 km. Dopo l’ultimo tornante ci appare un panorama meraviglioso: la piana di Preda Rossa (1950 m) e il monte Disgrazia (3678 m). Vista la bella giornata e i meravigliosi colori autunnali decidiamo di proseguire verso l’Alpe di Scermendone. Imbocchiamo il sentiero sulla destra e attraversiamo un caratteristico ponticello di legno. Un breve tratto in piano e poi inizia una breve discesa. Ci accorgiamo subito che il sentiero è più indicato per il trekking e così, dopo aver parcheggiato le MTB non troppo lontano dal sentiero, proseguiamo il cammino in discesa. Poco dopo parte una bella salita e, seguendo i classici segnavia bianco-rosso, arriviamo in un bel pianoro. Sulla destra notiamo la segnaletica verticale, purtroppo danneggiata, indicante San Quirico e così ci incamminiamo verso questa direzione. Dopo un primo tratto in leggera salita il sentiero diviene più ampio e sale più erto verso l’Alpe di Scermendone (2131 m), da dove è possibile godere di un ampio panorama a 360°. Sul lato sinistro si innalzano le Alpi Orobie che sovrastano il paesino di Tartano e il Culmine di Dazio, mentre dal lato opposto le cime delle Alpi Retiche già coperte dalla prima neve. Arrivati davanti alla chiesetta di San Quirico, chiusa, suoniamo la campana e poi ci rechiamo alla fontana per una bevuta di acqua fresca. Vale la pena fermarsi un po’ per scattare qualche fotografia e per godere della tranquillità del posto. Riprendiamo il sentiero del ritorno fino alla piana di Preda Rossa, dove riprendiamo le biciclette e, dopo aver mangiato un panino in riva al torrente Preda Rossa, iniziamo la discesa verso Cataeggio. Arriviamo fino al tornante dove, il mattino, ci eravamo immessi provenendo da via Prati della Pila. Qui proseguiamo dritto fino alla parte alta del paese. Prima del ponte sul torrente Masino giriamo a destra e ci fermiamo al laghetto Moss, uno spettacolare specchio d’acqua dal colore verde intenso. Sulla riva notiamo una bella scultura sulle rocce raffigurante un viso e una sirena. Ritorniamo al ponte e proseguiamo in discesa su via Moss, dove troviamo una fontana per il rifornimento di acqua fresca. Ci immettiamo nella SP9 e sempre in discesa attraversiamo Cataeggio fino alla chiesa di San Pietro dove giriamo a sinistra verso il parcheggio. Per visualizzare altre foto: http://gianolinibike.it/image/tid/204.

Monterosso al Mare - Soviore - Malpertuso - Manarola - La Spezia

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Sito web: http://gianolinibike.it/node/4292
Località di partenza: Monterosso al Mare (200 m) La Spezia
Lunghezza: 39 km
Quota massima: 778 m tra Malpertuso e Cigoletta
Dislivello complessivo in salita: 1095 m
Arrivo: La Spezia (3 m)
Ciclabilità: 80%
Acqua sul percorso: NO
Come arrivare: uscire al casello autostradale Carradano - Levanto e imboccare la SP566 DIR in direzione di Levanto. Giunti in paese seguire le indicazioni stradali per Monterosso. Oltrepassare la località Albero d'Oro, proseguire fino al Colle di Gritta e seguire l'indicazione per Monterosso fino ad arrivare in paese.
01/11/2014. Iniziamo a pedalare in salita sulla SP38. Superate tre brevi gallerie arriviamo al Colle di Gritta (330 m) dove giriamo a destra seguendo l’indicazione turistica Santuario di Soviore (1,7 km). La giornata è molto bella e possiamo pedalare con la divisa estiva. Sempre in salita raggiungiamo il Santuario di Nostra Signora di Soviore. Un cancello aperto invita ad entrare nel piazzale delimitato sulla sinistra dall’edificio della foresteria. Il campanile si eleva alla sinistra della chiesa. L’interno è caratterizzato da un’unica navata, pavimentata in alcune zone da lastre di vetro che coprono i ruderi di un muro perimetrale preesistente. Dal piazzale si gode di un bel panorama sulla baia di Monterosso. Riprese le biciclette proseguiamo la pedalata nel Parco Nazionale delle Cinque Terre giungendo al Termine (544 m). Qui lasciamo l’asfalto e iniziamo lo sterrato che subito si presenta in pessime condizioni. Diversi sassi smossi e alberi caduti rendono la pedalata difficile e ci costringono spesso a scendere di sella. Dopo un single-trak inizia una ripida discesa abbastanza pericolosa che ci consiglia di spingere la bicicletta. Ritrovata la strada l’attraversiamo e proseguiamo su asfalto impegnandoci in una ripida salita lunga 760 m con pendenza media del 14,8%. Nei primi 100 m la pendenza è del 16,4% mentre la pendenza massima è del 19,3%. La strada asfaltata finisce davanti ad un cancello e sulla destra, in piano, parte lo sterrato all’interno del bosco. Superiamo una doppia curva e ci inoltriamo nella vegetazione, ostacolati dagli alberi caduti che, con nostro rammarico, nessuno ha pensato di rimuovere. Inoltre notiamo l’assenza di segnavia bianco-rosso e, se non si dispone di una traccia gpx, è molto facile perdersi, perché la segnaletica verticale è sporadica e, in presenza di innumerevoli bivi non è facile scegliere il sentiero giusto. L’incuria che caratterizza l’Alta Via delle Cinque Terre è indescrivibile e ci fa pensare che in questi anni la manutenzione del Parco Nazionale sia stata lasciata al caso. Il percorso prosegue sempre all’interno del Parco e non ci sono punti panoramici. Con molta fatica raggiungiamo Passo Malpertuso (735 m) e proseguiamo su single-track pedalando poco e spingendo molto. Imboccato un canalone in discesa, terroso e cosparso di sassi smossi, optiamo per il portage. Purtroppo, un sasso smosso tradisce l’appoggio del piede di Loredana procurandole una distorsione della caviglia. Spingiamo le biciclette fino ad arrivare ad un bivio dove giriamo a destra e in discesa ci dirigiamo verso Vernazza. Ritrovato l’asfalto, controlliamo lo stato della caviglia di Loredana. Purtroppo comincia a gonfiarsi. La strada prosegue in discesa e Loredana decide di proseguire il giro. Siamo a Drignana e planiamo velocemente verso Vernazza, dove giriamo a sinistra imboccando la SP51. Fortunatamente la strada si mantiene in falsopiano con leggere salite e tranquille discese regalandoci bellissime vedute sulla costa delle Cinque Terre. Peccato non aver scelto subito questo percorso su asfalto! Il panorama è spettacolare. Alzando lo sguardo notiamo il paesino di Volastra (330 m) dalle case color pastello edificate sulla cima della collina coperta di vigneti. Ammiriamo lungo il percorso i terrazzamenti costruiti con muri a secco dove si coltiva la vite che produce il vino DOP Sciachetrà. Sempre in discesa ci avviciniamo a Manarola poi inizia una breve e dolce salita. Loredana riesce a pedalare e così proseguiamo verso La Spezia. Superiamo un paio di gallerie lunghe circa 200 m e ci affacciamo su Riomaggiore, la prima delle Cinque Terre provenendo da La Spezia. Dopo alcune foto proseguiamo la pedalata giungendo all’imbocco dell’ultima galleria, lunga poco più di un km. Ci fermiamo nel piazzale antistante e indossiamo i giubbetti catarifrangenti antivento e la pila frontale. La strada è in leggera discesa, superiamo la galleria e poi iniziamo la veloce planata verso La Spezia che raggiungiamo dopo una serie di curve. Ci dirigiamo subito alla stazione dove scopriamo che la Regione Liguria ha previsto l’esonero del biglietto per le biciclette. Acquistiamo due biglietti (2,70 € a persona) e raggiungiamo il binario 2. In pochissimo tempo arriviamo alla stazione di Monterosso al Mare e ci dirigiamo sul lungomare. La giornata è molto bella e alcuni bagnanti approfittano per fare il bagno e per prendere l’ultimo sole della stagione. Per visualizzare altre foto: http://gianolinibike.it/image/tid/207.

PIZZOCOLO DH CON DISCESA MILORD

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Un giro esaltante sia per i panorami sia per le discese.
Saliamo in sella a Salò località Pozzo dove su asfalto ci dirigiamo verso la salita panoramica del San Michele.
Al Colomber proseguiamo per il Pirello e quindi Passo Spino.
Ultima fatica e saremo in cima al Pizzocolo con una vista a 360° mozzafiato.
Ritorniamo da dove siamo venuti fino al bivio detto scorciatoia che ci condurrà alla sbarra vista in salita. Vedremo un casottino sulla destra e da li inizia il mitico sentiero n.8, con il primo pezzo difficile da fare a piedi circa 3 minuti.
Taglieremo con i traversini la salita dell'andata.
Proseguiamo di nuovo su asfalto fino al bivio per l'agriturismo le Bagnole dove, dopo un ultimo strappo, imboccheremo la stupenda discesa Milord fino alla Madonna del Rio verso Renzano. Ultimo pezzo sterrato e siamo di nuovo alle macchine.

GIRO PER FULL E FRONT ABILI IN DISCESA

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB EXPLORER BRESCIA

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PASSO SPINO DH CON DISCESA MILORD

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Un giro esaltante veloca con belle discese.
Saliamo in sella a Salò località Pozzo dove su asfalto ci dirigiamo verso la salita panoramica del San Michele.
Al Colomber proseguiamo per il Pirello e quindi Passo Spino.
Arriveremo ad uno spiazzo dove ci fermeremo per cominciare con la discesa.
Vedremo un casottino sulla destra e da li inizia il mitico sentiero n.8, con il primo pezzo difficile da fare a piedi circa 3 minuti.
Taglieremo con i traversini la salita dell'andata.
Proseguiamo di nuovo su asfalto fino al bivio per l'agriturismo le Bagnole dove, dopo un ultimo strappo, imboccheremo la stupenda discesa Milord fino alla Madonna del Rio verso Renzano. Ultimo pezzo sterrato e siamo di nuovo alle macchine.

GIRO PER FULL E FRONT ABILI IN DISCESA

BUONA PEDALATA

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CAPRINO, MALGA IME, FIORI DEL BALDO, VALFREDDA, VALLE DEL LUPO

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Un tour lungo ma bellissimo a cavallo del monte Baldo.
Panorami unici e sublimi sopratutto nelle giornate limpide.
Partiamo da Caprino e un pò asfalto un pò singletrack e sterrate sino a Malga Ime dove proseguiremo per Malga Valfredda, punto d'incrocio al ritorno.
Teniamo la sinistra su asfalto e cambiamo versante del Baldo arrivando finalmente a scorgere il lago di garda. Seguiamo la sterrata sul crinale e arriveremo al rifugio Fiori del Baldo.
Il tempo di una sosta e poi alla destra del Rifugio, lago alle spalle, parte il sentiero verso malga Valfredda da fare con attenzione pechè in alcuni punti i passaggi sono notevoli e troverete persone che salgono a piedi. Giungiamo in Valfredda dove taglieremo la strada fatta in salita in alcuni punti e dopo un pezzo prenderemo un sentiero che ci porterà nella valle del lupo e Braga. Arriviamo su asfalto a pochi minuti dalle macchine a Caprino.

NB: GIRO DA FULL MA ANCHE DA FRONT CON BUONE DOTI DI DISCESISTI

BUONA PEDALATA

GIULIEN

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MONTICHIARI, PADENGHE XC

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Un giro tra le colline moreniche ed il lago di garda adatto un pò a tutti quanti.
Salite brevi e discese veloci, up & down easy e divertimento assicurato.
Una rivisitazione dei giri classici di queste zone.
La partenza è prevista dal velodromo di Montichiari dove proseguimao verso Esenta.
Teniamo d'occhio la traccia e giungeremo a Padenghe che sarà il nostro punto di ritorno.

GIRO PER FRONT E FULL

BUONA PEDALATA

GIULIEN

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MONTICHIARI, SOLFERINO XC

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Un giro tra le colline moreniche adatto un pò a tutti quanti.
Salite brevi e discese veloci, up & down easy e divertimento assicurato.
Una rivisitazione dei giri classici di queste zone, fattibile tutto il tempo dell'anno.
La partenza è prevista dal velodromo di Montichiari dove proseguimao verso Esenta.
Teniamo d'occhio la traccia e giungeremo a Solferino che sarà il nostro punto di ritorno.

GIRO PER FRONT E FULL

BUONA PEDALATA

GIULIEN

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MURIS - RAGOGNA

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Percorso vario, richiede una media preparazione, inizia con irti strappi e discese tecniche ma non troppo, si puo partire da san daniele, e fare pausa in riva al fiume. qualche single track richiede attenzione in quanto i margini sono risicati, belle le S con la 29....

Valle del Riso

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Da Colzate prendere la ciclabile che in 5km circa porta a Ponte Nossa con un percorso pressoché pianeggiante che permette un po' di riscaldamento.
A Ponte Nossa si svolta a SX seguendo le indicazioni “Ciclabile della valle del Riso” abbandonare la ciclabile prima che questa attraversi tramite un ponte il fiume e continuare lungo la strada principale.
Poco dopo si devia per Villassio, superato il paese si inizia a salire decisamente sempre su asfalto fino a giungere a contrada Basello dove la strada si fa più dolce.
Poco dopo termina l'asfalto e inizia una carrareccia, prima di raggiungere il rif.Grem si può fare una breve deviazione per la malghe basse di Grem da dove si ammira tutta la valle.
Dopo il rifugio inizia il tratto più ostico del percorso: una single track nel bosco il leggera salita ma con molti ostacoli che termina poco prima del passo di Zambla Alta.
Attraversata la strada si prosegue lungo l'ampia strada forestale di in direzione Pian della Mussa e Pian della Palla fino a giungere nei pressi di una casa bianca dove si svolta a SX e inizia un sentiero a tratti ripido e mosso che porta fino al santuario della Madonna del Frassino.
Qui una comoda forestale con con vari sali (anche ripidi ma brevi) e scendi porta fino a Chignolo, si prosegue in discesa su asfalto (oppure con seguendo il sentiero) fino in località Riso.
Seguendo la ciclabile della valle del Riso si torna Ponte Nossa e quindi al punto di partenza.
VARIANTE:
Da località Riso invece di prendere la ciclabile si svolta a DX e su strada bianca si giunge in 1 oretta ad un passo , da qui poi è tutta discesa fino a Colzate.

Sella Carnizza 8 mtb trail

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Partenza da Gnive-Oseacco (parcheggio prima del ponte). Si segue in salita la rotabile per sella Carnizza (pendenza 12%). Una volta giunti alla sella si prende la strada bianca in direzione della Chiesetta di S. Anna. In prossimità della chiesa si continua su pista forestale per circa 4 km fino a giungere in uno spiazzo. Si scende sulla destra seguendo il sentiero che degrada nella conca prativa dove si trova C.ra Nischiurach. La discesa inizia con un traverso lungo i prati (sx) per poi addentrasi nel bosco. Superato un tratto roccioso ed alcuni impluvi si affronta una breve risalita. La discesa prosegue su sentiero (a tratti stretto) con una serie di divertenti tornanti fino a sbucare sulla carrareccia che sale da Uccea (diff. single trail S1/S2). Si mantiene la sinistra su sterrata che con alcuni tornanti porta ad attraversare il torrente Uccea. Immessi nella rotabile principale si prende a salire con pendenze assolutamente più dolci (pendenza media 4%) verso sella Carnizza. Raggiunto il bivio (cartellonistica) segnavia Cai 731 si spinge la bici per circa mezz'ora fino C.ra Nische (ruderi). Sulla sinistra prima in falsopiano e poi con un lungo traverso (a tratti esposto) si scende con divertenti tornanti il sentiero che porta agli stavoli Provalo. Qui ci sono due possibilità: o scendere lungo il sentiero segnavia Cai 734b (single trail S2/S3) o salire sulla destra segnavia Cai 734a (cinque minuti di bici a spinta) per affrontare una delle discese più scorrevoli della Val Resia. Dalla sommità del M.te Provalo (non panoramico) ha infatti inzio una super discesa molto flow che termina su una strada bianca poco fuori da Oseacco. Dal paese la traccia proposta segue in ulitmo un breve sentiero che sbuca vicino al campo sportivo di Oseacco (diff. single trail S1).
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Non si garantisce la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
Buon divertimento
FrEe Ul BiKeRs

Meano-Marianne-Roncogna- Altanon (Belluno)

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Data: 10/10/2015
Verso Antiorario
Lunghezza 30 Km
Dislivello 710 circa
Quota massima 718
Velocita’ media 9 km/h
Tempo percorso 3 ore circa
Difficolta: tutto ciclabile.

Si parte dalla frazione di Cassol (da navigatore esattamente via Cal Longa, Santa Giustina nei pressi della zona industriale artigianale). Da qui per Campaz, Paderno. Si prende la strada pedemontana per San Gregorio, Dopo aver percorso il primo tornante a dx si lascia la strada asfaltata svoltando a sinistra (50 mt dopo il tornante, attenzione qui il gps ha avuto qualche problema) comunque proseguire per la sterrata per 800 mt circa (pendenze dal 10 al 15%). Si sbuca in localita’ Carazzai (si puo’ raggiungere lo stesso punto continuando normalmente per la provinciale) e si prosegue vs San Gregorio sulla strada provinciale fino alla localita’ di San Vettor Veses (qui si svolta per sterrata a dx e si raggiunge Campel e le Marianne di nuovo su asfalto. Attenzione su un tornantino in discesa si gira a dx attraversando su sterrato alcune case (630 circa s.l.m.). Da qui ci si congiunge alla strada che porta a Sant’Agapito. Si prende a sx per uno sterrato che porta a Roncogna Alta (punto piu’ alto del giro 710 slm). Qui si passa attraverso un prato privato (chiedere se possibile al proprietario) e sempre su saliscendi sterrati si arriva all’inzio della Val Canzoi (si è circa 100 mt piu in alto della strada che porta al lago della Stua) Qui la traccia fa una breve deviazione per tornare dopo poco sulla carrareccia corretta. Da qui discesa divertente fino a Can. Di nuovo asfalto fino a Cesio e poi Cergnai.
Qui si prende per l’Altanon e si percorre tutto il sentiero (di nuovo sterrato) fino a Velos. Da qui asfalto fino a Sartena, poi Colvago, San Martino e di nuovo Meano: Cassol.
Giro molto divertente che alterna tratti di asfalto a tratti sterrati sia in salita che in discesa.
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