Quantcast
Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
Viewing all 12066 articles
Browse latest View live

TMB-Chianti Trail - Tappa #1

$
0
0
Ulteriori informazioni a questo link.

Il Chianti Trail si apre con il suggestivo transito tra i luoghi più iconici di Firenze, dal Duomo a piazza della Signoria e Ponte Vecchio, seguendo poi l’Arno fino a Bagno a Ripoli.

Brevi salitelle (solo in qualche caso ripide) e comodi sterrati caratterizzano ora l’attraversamento delle colline a sud del capoluogo fino a Capannuccia e al fondovalle dell’Ema: da qui si entra nel Chianti Fiorentino risalendo la ripida sterrata per Strada in Chianti e affrontando poi alcuni difficili sentieri all’interno di una pineta.

Superata la veloce discesa su Ferrone la tappa entra nel vivo: per venti chilometri i filari di vigne saranno infatti lo scenario del tour, prima nella lunga e discontinua ascesa a Villa Vignano, poi nella discesa al quattrocentesco Castello di Verrazzano, e infine allo scollinamento di Villa Calcinaia che precede l’arrivo a Greve in Chianti.

Con la frazione che può considerarsi ormai conclusa, un ultimo anello permette di salire al bellissimo castello di Montefioralle, ritenuto uno dei borghi più belli d’Italia, esplorandone così le mura, le torri e gli stretti vicoli.

Punto di partenza: Firenze, piazza della Stazione, stazione ferroviaria S.M.Novella.
Punto di arrivo: Greve in Chianti, piazza Matteotti.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

TMB-Chianti Trail - Tappa #2

$
0
0
Ulteriori informazioni a questo link.

Radda e Gaiole, insieme alla vicina Castellina, nel 1384 furono riunite sotto la Lega del Chianti, una giurisdizione militare creata dai fiorentini in chiave anti-senese; quattro secoli più tardi questo stesso territorio venne ufficialmente riconosciuto come area vinicola, la stessa dove oggi si produce il pregiato Chianti Classico.

La tappa, dopo aver raggiunto le alture di Panzano, prosegue in salita sulle “Strade Bianche” di Poggio Quercetino e Volpaia, quest’ultimo solo il primo di una serie di borghi storici che si incontreranno nel corso della frazione.

Un breve tratto non ciclabile sul ripido pendio dei vigneti contraddistingue poi la scalata al centro di Radda, mentre altri saliscendi tra boschi e filari conducono a Gaiole, il centro più rappresentativo del Chianti e sede della celebre “Eroica”.

Proseguendo verso il Chianti Aretino, dopo aver toccato il medievale centro di Barbischio, il paesaggio cambia completamente: l’itinerario si addentra infatti tra le foreste dei Monti del Chianti percorrendo un intricato labirinto di mulattiere e piste sabbiose (particolarmente fangose in caso di pioggia) lungo le quali si sale al monte Muro e alle antenne del vicino monte Luco.

Quasi tutta in discesa, la parte finale tocca l’isolato villaggio di Solata e il vecchio castello di Cennina prima di concludersi con un sentiero roccioso al piccolo e caratteristico centro di Ambra.

Punto di partenza: Greve in Chianti, piazza Matteotti.
Punto di arrivo: Ambra, via di Duddova.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

TMB-Chianti Trail - Tappa #3

$
0
0
Ulteriori informazioni a questo link.

L’apoteosi del Chianti Trail arriva all’ultima tappa, la più bella, la più panoramica, la più veloce delle tre.

La pista ciclabile della Val d’Ambra anticipa la scalata verso Montebenichi, che per via di alcune ripidissime erte può essere considerata la parte più impegnativa della frazione; dalla sommità del meraviglioso borgo medievale si scende quindi fino ad attraversare il torrente Ambra ed entrando così in provincia di Siena.

Le celebri “Strade Bianche” senesi permettono ora di attraversare gli sconfinati spazi aperti delle basse colline coltivate a grano, toccando filari di cipressi, tratturi rurali, e luoghi di interesse come Castelnuovo Berardenga o la piramide commemorativa della Battaglia di Monteaperti. In questo frangente il tour presenta brevi risalite e lunghi falsipiani a scendere, con le torri di Siena - distanti ancora qualche decina di chilometri - ben visibili nelle giornate più limpide anche da grandi distanze.

Gli sterrati delle Strade Bianche si susseguono anche nell’agevole salita verso Montechiaro e San Giovanni a Cerreto e nella successiva discesa a Ponte a Bozzone; con un percorso che tende definitivamente all’insù si raggiunge quindi il centro storico di Siena dove piazza del Campo e il Duomo rappresentano la conclusione ideale di questa traversata del Chianti.

Dalla vicina stazione dei treni è quindi possibile ritornare a Firenze utilizzando il trasporto ferroviario regionale (orari e tariffe su www.trenitalia.com).

Punto di partenza: Ambra, via di Duddova.
Punto di arrivo: Siena, piazza C.Rosselli, stazione ferroviaria.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

Piovene Malga Toraro laghi

$
0
0
Dalla Birreria Summano a Piovene si percorre la pista cciclabile del vecchio trenino, arrivati ad Arsiero si prosegue per Posina, prima di Castana si svolta a dx per val del riofreddo, su per il toraro, circa tre kilometri dal cartello Malga zolle si prende una stradina a sx e si continua fino alla malga campoluzzi di mezzo, il sentiero sopra la malga porta al discesone tecnico con sassi smossi a contra molini frazione di laghi, da laghi si prosegue per castana e poi arsiero, e cosi si riprende la pista ciclabile del vecchio trenino fino alla birreria

Val Resia M.te Caal S.la Carnizza mtb trail

$
0
0
Partenza da Oseacco (campo sportivo). Su strada si superano gli abitati di Stolvizza e la frazione di Coritis. Si continua su strada a tratti cementata con sassi fino a M.ga Coot (faticoso). Si prosegue ora a piedi fino in cima al M.te Plagne (circa 1 ora). Pedalando su sentiero in cresta si giunge al bivio (cartellonistica Cai). Su ripidi declivi erbosi si scende lungo il sentiero in direzione Uccea. La prima parte del tracciato fino al bivio per C.ra Caal risulta mediamente difficile (diff. single trail S2/S3). La seconda sezione del tracciato immerso nel bosco di faggio è più facile e scorrevole tranne un breve tratto finale (diff. single trail S2). Giunti ad Uccea si prende a salire lungo la carrareccia per Sella Carnizza (8 Km). Sulla destra si prende il sentiero per C.ra Nische (mezz'ora a spinta con brevi tratti pedalabili). Dalla forcella si prende il sentiero per Provalo. Iniziale traverso (leggermente esposto) con successivi tornanti fino a giungere agli stavoli (diff. single trail S2). Dagli edifici si prende a salire sulla destra per giungere brevemente alla sella Provalo. Al bivio si mantiene la sinistra. Il sentiero molto scorrevole e con divertenti serpentine (iniziali) digrada verso Oseacco (diff. single trail S1).
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Non si garantisce la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
Buon divertimento
FrEe Ul BiKeRs

NORD DELLA SIBILLA

$
0
0
http://www.facebook.com/#!/groups/232264236837873/
Traccia folle, nata dal desiderio di percorrere in bici, per quanto possibile, il vetusto sentiero che dal Monte Zampa taglia la nord del Monte Sibilla per scendere poi alle sorgenti del fiume Tenna. Zona impervia, riservata ad escursionisti esperti. Qui si concentrano molti degli interventi del Soccorso Alpino per via delle insidie che il tracciato nasconde. Queste ultime aumentano a dismisura se si decide di percorrerlo in mountainbike. Partiamo dal Rifugio Sibilla e raggiungiamo subito la sella poco sotto il Monte Zampa. Prendendo a sx e seguendo brevemente il filo di cresta si nota a dx l'attacco di un sentiero che scende subito ripido per poi assestarsi a mezza costa. Il sentiero diventa subito pericoloso perchè stretto e sospeso sui fossati sottostanti. Nemico costante, il falasco specie se umido. Inizia una estenuante serie di attraversamenti di fossati, in particolar modo uno dove occorre fare molta attenzione data l'esposizione. Pochi i tratti pedalbili che si alternano a faticosi tratti in portage. La traccia a volte tende a perdersi pertanto occorre prestare la massima attenzione. Il punto più spettacolare è senza dubbio l'affaccio sul Fosso delle Vene, proprio sotto l'imponente Sibilla, un luogo che lascia sbalorditi solo se lo si riesce ad osservare così da vicino. La discesa nel Fosso delle Vene è molto ripida e si svolge intuendo la linea meno rischiosa, preferibilmente solcando i ghiaioni ivi presenti. Terminata l'esclusiva discesa si risale in portage ad una sella dalla quale un lungo sentiero traverso, sempre abbastanza insidioso per via dell'esposizione, conduce finalmente al casale Lanza. Ivi giunti le fatiche terminano e lasciano il posto alla bella discesa verso le Sorgenti del Tenna e conseguentemente verso la gola dell'Imfernaccio ove finisce la nostra avventura.


CINGHIALE 22/07/2015 Montefortino (FM)

Eggishorn, una balconata sull'Aletsch

$
0
0
Il giro del ghiacciaio dell'Aletsch fatto così è per pochi...
Ma una discesa con 2000m negativi superflow di pura libidine va guadagnata col sudore!
La traccia parte poco dopo Briga, per evitare i parcheggi a pagamento di Morel e si sale per comodo asfalto e sterrate verso la stazione di Bettmeralp e poi quella di Fiescheralp. Nel finale la lunga salita di quasi 30km si fa interessante con delle rampette che potrebbero far crollare le gambe ai meno allenati.
Eccoci arrivati al primo punto panoramico prima del tunnel con la vista sulla vallata.
Passato il gelido tunnel, illuminato discretamente ma consiglio una frontale, svoltiamo a destra costeggiando il laghetto e proseguiamo per il sentiero solo per vedere il ghiacciaio Fiescher.
Tornando indietro ecco che parte l'embolo cicloalpinistico... la vetta! C'è neve, fa freddo a fine settembre ma la bici è già posizionata sulle spalle e si sale su sentiero ed un breve tratto su sterrata a circa 2750m fino all'arrivo del penultimo impianto.
Da qui in poi proseguiamo a piedi fino all'Eggishorn 2927m da dove si può ammirare finalmente il ghiacciaio dell'Aletsch con una panoramica da paura.
I 200m di dislivello fatti senza bici sarebbero stati ciclabili in discesa per meno del 50% ed il tratto dalla vetta al rifugio è molto esposto e trafficato dai pedoni che salgono in funivia.
Ripresa la bici inizia una bella discesa in singletrack (circa 150m lineari a piedi su sfasciumi) con roccette e canaletti ma senza passaggi troppo tecnici e complicati si arriva ai piedi del ghiacciaio con una bella discesa già fatta.
Qui si può perdere tempo per le classiche foto sui roccioni di fronte al ghiacciaio, ora sembra di poterci camminare dentro!
Dopo i 400m di portage già fatti ce ne restano altri 400 e mi raccomando al bivio tenete la sinistra e salite fino in vetta al Bettmerhorn, da dove si può ammirare il ghiacciaio con un'altra angolazione, se poi avete fatto tardi con la luce della sera sarà favoloso.
Eccoci pronti per i 2000m negativi! Si parte subito in discesa, all'inizio la parte più tecnica, poi un continuo sali-scendi da pedalare a tutta se avete gambe fresche. Forse sarà noioso ma secondo me questo è il tratto più bello con continue compressioni, saltini e trail da guidare.
Quando inizia la discesa vera e propria sarà uno sballo senza soste, da fare a tutta senza prendere fiato e far riposare le mani. Solo gli attraversamenti per i paesi di Riederalp e Goppisberg faranno da pausa per questo mitico ed infinito trail superflow.

In valle Aperta:monte Brealone

$
0
0
Parcheggiamo a Brione nei pressi della chiesa,partiamo in direzione Malga Serolo,ad un bivio a dx e alternando tratti in piano e salita mai troppo ripida entriamo in Valle Aperta,l'asfalto termina alla malga valle Aperta,ora su sterrata in salita fino al pianoro di Malga Bondolo che non raggiungiamo,ma ad un ponticello di legno giriamo a sx.
Ora il tracciato si noda su un bel sentiero militare mai troppo ripido con brevissimi tratti a spinta fino al passo di Bruffione(comodo bivacco),ora a sx verso il passo di Brealone sempre su bellissimo sentiero pedalabile,ad un certo punto abbandoniamo il comodo sentiero,per risalire a sx su prato,fino a raggiungere la sommità del monte Brealone(5 minuti a spinta),ottimo punto panoramico.Ora si potrebbe seguire il crinale che degrada dolcemente verso sud,ma se non si vuole scendere dalla bici,conviene ritornare sul comodo sentiero e passando sopra i laghetti di Bruffione arriviamo al passo Brealone.Ora sempre tenendo la sx ai bivi,entriamo nella valle di Romanterra,la facile mulattiara degrada dolcemente in direzione malga Romanterra fino alla sterrata dove abbandoniamo quasi subito girando a sx su sentiero senza indicazioni,oltrepassiamo una selletta tra la cima di Pissalata e il col Palaboc e scendiamo sulla sterrata che in piano ci conduce a malga Serolo.Ora segiendo la traccia GPS giriamo a dx e poi subito a sx su sentiero in decisa discesa fino a sbucare sull'asfaltata della valle Aperta,risaliamo per un un km circa fino alla malga valle Aperta,ma questa volta ci portiamo dall'altro lato della valle e in piano iniziamo a scendere a valle,dopo una cascina il sentiero diventa decisamente ripido e tecnico,seguendo un pò il corso del tumultuoso torrente,sbuchiamo su una sterrata che a dx ci conduce in breve a Brione.
Giro molto bello,sopprattutto da malga Bondolo in poi,consiglio di salire sulla cima del Brealone per il magnifico panorama a 360°,ciclabilità lineare 99%.

breve report con la moglie
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=7640314&postcount=404

Fanano - 427

$
0
0
Giro alternativo al classico 425 Madonna del ponte, inizialmente avevamo pensato di testare un'altra discesa della zona ormai in disuso poi visto la condizione del sentiero abbiamo fatto il cai 427 per tonare ai due ponti.
Questo ST è flow nella parte iniziale per diventare molto scassato nel momento che si entra in quello che oggi è un greto di un fiume ma una volta era una strada che portava al crinale.

L'itinerario finisce al campeggio di Fanano nella traccia mancano gli ultimi 500 metri per tornare alla macchina.

Itinerario AM/Freeride

Valdichiana e dintorni: Poggio Lecceto e boschi di Petroio (variante 1)

$
0
0
Il percorso variante 1 predilige salite tecniche e tocca la zona intorno a Petroio con vari sentieri e strade dentro il bosco.
Partendo dalla stazione di Sinalunga, dopo un primo tratto asfaltato prima e sterrato poi, si entra nel bosco in un bel single trek in salita. A questo punto si alternano sterrate e bosco fino ad arrivare a Piazza di Siena. Da lì si raggiunge Poggio Lecceto, dove una bella salita su fondo pietroso ci porta alla croce sopra Petroio. Il primo tratto della discesa successiva è molto pietroso e va fatto con attenzione. Proseguendo nuovamente su single trek si arriva alla strada asfaltata che ci conduce dentro Petroio. Usciti dal paese si percorre un tratto sterrato in campagna per poi addentrarsi sulla sinistra su sentieri in salita piuttosto tecnici e dissestati che percorrono buona parte dei boschi intorno al paese, dove un tempo si produceva la lignite, tanto che la zona è chiamata pure: "le miniere".
Usciti dal bosco e percorsi alcuni chilometri su asfalto, si gira a sinistra lungo una veloce strada bianca in discesa. Consiglio di non andare troppo veloci e di seguire attentamente la traccia, perchè alcune centinai adi metri dopo si imbocca un divertente single trek nel bosco che ci porta in fondo alla discesa.
Si prosegue prima su asfalto in direzione di Torrita e poi su sterrato in direzione di Sinalunga. Durante il tragitto si devia a sinistra ed attraverso altre strade sterrate ed un bel sentiero nel bosco si raggiunge la Fattoria dell'Amorosa. Si imbocca l'asfalto fino ad arrivare a Sinalunga.

Difficoltà tecnica: media;
Allenamento necessario: medio;
Bici consigliata: XC; trail
Periodo consigliato: sempre.

Valdichiana e dintorni: Poggio Lecceto e boschi di Petroio (variante 2)

$
0
0
La variante 2 di questo percorso predilige discese tecniche e parte dalla stazione di Sinalunga in direzione dei boschi intorno Petroio.
Partiti dalla stazione si percorre un tratto asfaltato in direzione di Torrita deviando a destra su strada bianca.
Al termine di una lunga salita e percorso un tratto asfaltato, si entra nei boschi che circondano Petroio (conosciuti anche come "le miniere") percorrendo dei bellissimi e pietrosi single trek in discesa. Visto il gran numero dei sntieri che si intersecano tra loro, consiglio di tenere sotto controllo la traccia.
Al termine dei ST si raggiunge la strada sterrata che ci porta a Petroio. Oltrepassato il paese si percorre un bel sentiero in salita fino a Poggio Lecceto. Da qui, dopo un breve tratto pianeggiante, si imbocca una veloce discesa pietrosa che ci riporta sulla strada asfaltata. Subito dopo il cimitero poco prima di Monticchiello, si gira a destra e si percorrono alcuni chilometri di strada di campagna con bei panorami fino ad arrivare a Piazza di Siena. Da qui un bellissimo sentiero pietroso nel bosco, dapprima pianeggiante e poi in discesa ci riconduce alla strada asfaltata che attraversiamo per imboccare nuovamente la sterrata che ci riporterà a Sinalunga. Verso la fine della strada (attenzione alla traccia) si gira bruscamente a sinistra in un bel sentiero del bosco che sbocca in piena campagna. Si segue la traccia fino a Sinalunga.

Difficoltà tecnica: media;
Allenamento necessario: medio;
Bici consigliata:Trail, XC;
Periodo consigliato: sempre.

Foggenhorn

$
0
0
Partenza da Naters, subito dopo briga con parcheggio non a pagamento solo sulla ciclabile.
Salita su comodo asfalto abbastanza trafficato all'inizio e poi al bivio un pò meno e con qualche bel taglio su sterrate (se preferite c'è l'asfalto) si arriva a Blatten.
Da qui si sale sempre con pendenze dolci prima su asfalto e poi su sterrata tirata a lucido per i monopattini che scendono da Belalp.
Giunti in prossimità di alcune baite, Alpe Ball; prestate attenzione ai bivi per non sbagliare ed arrivati ad un certo punto sarà necessario fare portage per circa 400m di dislivello per raggiungere la vetta.
Fatica? Si, ma il sublime panorama ripaga di ogni sforzo.
Ancora qualche sali-scendi per raggiungere la vetta...
E ora la discesa, mai troppo tecnica ne banale; tanti tornantini facili e veloci, tantissimi canaletti di scolo che metteranno a dura prova le carcasse dei copertoni, un punto MOLTO esposto dopo le baite di Nessel ma non pericoloso in bici... solo se andate a far foto.
Insomma fino a Birgisch è un sentiero molto veloce e facile, a tratti scassato ma da fare a manetta con l'unica difficoltà dei canali di scolo che sono veramente aguzzi.
All'ultimo bivio per Birgisch ho proseguito a sinistra anche se molte tracce di bici passavano a destra (si arriva sempre al paesino).
La parte finale del giro è un pò sotto la media, prima un tratto asfaltato e poi una mulattiera ma per finire un bel sentierino con passaggi spettacolari su dei ponti.

Foggenhorn

$
0
0
Partenza da Naters, subito dopo briga con parcheggio non a pagamento solo sulla ciclabile.
Salita su comodo asfalto abbastanza trafficato all'inizio e poi al bivio un pò meno e con qualche bel taglio su sterrate (se preferite c'è l'asfalto) si arriva a Blatten.
Da qui si sale sempre con pendenze dolci prima su asfalto e poi su sterrata tirata a lucido per i monopattini che scendono da Belalp.
Giunti in prossimità di alcune baite, Alpe Ball; prestate attenzione ai bivi per non sbagliare ed arrivati ad un certo punto sarà necessario fare portage per circa 400m di dislivello per raggiungere la vetta.
Fatica? Si, ma il sublime panorama ripaga di ogni sforzo.
Ancora qualche sali-scendi per raggiungere la vetta...
E ora la discesa, mai troppo tecnica ne banale; tanti tornantini facili e veloci, tantissimi canaletti di scolo che metteranno a dura prova le carcasse dei copertoni, un punto MOLTO esposto dopo le baite di Nessel ma non pericoloso in bici... solo se andate a far foto.
Insomma fino a Birgisch è un sentiero molto veloce e facile, a tratti scassato ma da fare a manetta con l'unica difficoltà dei canali di scolo che sono veramente aguzzi.
All'ultimo bivio per Birgisch ho proseguito a sinistra anche se molte tracce di bici passavano a destra (si arriva sempre al paesino).
La parte finale del giro è un pò sotto la media, prima un tratto asfaltato e poi una mulattiera ma per finire un bel sentierino con passaggi spettacolari su dei ponti.

Foggenhorn

$
0
0
Partenza da Naters, subito dopo briga con parcheggio non a pagamento solo sulla ciclabile.
Salita su comodo asfalto abbastanza trafficato all'inizio e poi al bivio un pò meno e con qualche bel taglio su sterrate (se preferite c'è l'asfalto) si arriva a Blatten.
Da qui si sale sempre con pendenze dolci prima su asfalto e poi su sterrata tirata a lucido per i monopattini che scendono da Belalp.
Giunti in prossimità di alcune baite, Alpe Ball; prestate attenzione ai bivi per non sbagliare ed arrivati ad un certo punto sarà necessario fare portage per circa 400m di dislivello per raggiungere la vetta.
Fatica? Si, ma il sublime panorama ripaga di ogni sforzo.
Ancora qualche sali-scendi per raggiungere la vetta...
E ora la discesa, mai troppo tecnica ne banale; tanti tornantini facili e veloci, tantissimi canaletti di scolo che metteranno a dura prova le carcasse dei copertoni, un punto MOLTO esposto dopo le baite di Nessel ma non pericoloso in bici... solo se andate a far foto.
Insomma fino a Birgisch è un sentiero molto veloce e facile, a tratti scassato ma da fare a manetta con l'unica difficoltà dei canali di scolo che sono veramente aguzzi.
All'ultimo bivio per Birgisch ho proseguito a sinistra anche se molte tracce di bici passavano a destra (si arriva sempre al paesino).
La parte finale del giro è un pò sotto la media, prima un tratto asfaltato e poi una mulattiera ma per finire un bel sentierino con passaggi spettacolari su dei ponti.

Il Piave e la foresta di sherwood

$
0
0
Partenza: Parcheggio campi di atletica – palazzetto dello sport di San Donà di Piave.

Bici utilizzata: Scalpel 29”

Il percorso segue l’argine del fiume Piave in direzione di Ponte di Piave, con diversi single track che da Noventa in poi si alternano a dei tratti in mezzo ai vigneti e alle coltivazioni agricole, movimentando il percorso. Trattandosi di zona golenale non sempre è possibile accedere ai single track in quanto spesso vengono sommersi dal tracimare del fiume o resi inaccessibili per il troppo fango dalle piogge stagionali e la vegetazione certo non facilita il ripristino della percorribilità. Lunghi periodi con poca pioggia come quest’anno oppure un’inverno rigido che gela il fondo del tracciato sono i periodi ideali per percorrerlo. La foresta di Sherwood s’incontra poco dopo Noventa, quando scendendo in golena e puntando l’argine del fiume, il largo sterrato si riduce improvvisamente ad un budello verde che se percorso tutto d’un fiato e con un buon ritmo diverte, allenando reflessi e agilità. Prestando attenzione ai rovi che delimitano lo stretto e obbligato percorso sbuchiamo sotto il ponte dell’autostrada e proseguendo ora sulla sommità dell’argine arriviamo a Romanziol. Dopo aver costeggiato per un tratto l’argine, inizia il Tribe mtb trail, un percorso tabellato dai biker di Salgareda, molto bello e divertente, paraboliche, piccole rampe e contropendenze con repentine curve, alberi da schivare con la testa e perfino un piccolo trampolino per i salti dei più audaci, movimentano il percorso arrivando velocemente fin quasi a Ponte di Piave. Superato Ponte di Piave, la golena si apre ai vigneti, il Piave muta aspetto, il greto ora è ampio e ghiaioso, fate attenzione ai cacciatori che battono la zona alla ricerca di selvaggina, potreste diventare un facile bersaglio se non fate sferragliare la vostra bici per segnalare la vostra presenza. Costeggiando a tratti il fiume, si raggiunge il ristorante dai Sette Nani, giriamo la bici e ritorniamo indietro con leggere variazioni di percorso fino al punto di partenza. Si prosegue quindi fino ad arrivare al Ponte della ferrovia e a quello che collega Musile con San Donà su semplice sterrato. Si ritorna al parcheggio per il medesimo percorso dell’andata in 10 minuti.

Cima Pallotto e monte Croce di Perlè

$
0
0
Siamo nella zona limitrofa della Valvestino meridionale,zona di confine tra il vecchio impero austroungarico e l'italia.
Si parte da Vantone di Idro con un lungo tratto di asfalto in salita in direzione Capovalle,al passo san Rocco a dx su sterrata fino ai fienili del Los,breve risalita in direzione Carzen fino all'imbocco a destra del sentiero,inizia il tratto più bello del giro,2 km su sentiero ciclabile a mezzacosta fino alla cascina ex dogana che sovrasta la bellissima location della malga Vesta di Sopra,poi sempre in sella su sentierino in quota fino alla cimetta del monte Pallotto,buono il panorama verso il Pizzocolo,lo Spino e lo Zingla,sotto di noi la selvaticissima val di Fassane.
Dal monte Pallotto ritorniamo sui nostri passi per 200/300metri fino a scorgere sotto di noi la bellissima malga Vesta di cima,scendiamo nei prati un pò a caso,per poi seguire a dx la sterrata che corre parallela al sentiero fatto in precedenza,ai bivi attenzione non salire sulla stradina in alto ma rimanere in quota fino a delle cascine,prima dell'ultima cascina che vediamo a sx lasciare la stradina e prendere il sentiero(poco visibile) a dx,che con qualche su e giù ci porta sulla sterrata che scende dal monte Manos verso il bivio per Corpaglione,poco prima del bivio girare a dx in discesa su bel sentiero scorrevole fino a sbucare al passo del Cavallino,seguiamo a sx e poi a dx la strada asfaltata fino ad un bivio dove noi(ora su sterrata)andiamo a dx,ancora a dx su sentiero ripido in discesa e poi di nuovo sterrata a sx,qualche su e giù fino ad un bel capanno di caccia dove termina la sterrata e inizia un sentiero in decisa discesa.Ora a sx del dosso con proprietà privata,fino ad una selletta dove poco sopra lasciamo la bici(oppure la portiamo con noi) per salire in 7/8 minuti sulla cima Croce di Perlè,ottimo balcone panoramico sul lago d'Idro.Ritornati alla selletta prendiamo a sx un bel sentierino prima ripido(tornantini terrosi)poi rimanendo in quota fino ad un bivio dove noi andiamo a sx,spingiamo la bici per non più di 5 minuti fino ad una stradina nei pressi di una selletta,qui di nuovo sentiero divertente e sassoso in discesa fino a sbucare sull'asfaltata"idro-capovalle",al primo tornante sinistrorso,abbandoniamo la strada per un tratturo a dx che in breve ci porta a Crone e al punto di partenza del giro.
Conclusioni:
Il tratto in alto tra fienile del veronese e il monte Pallotto(la mia cima preferita)è bellissimo e vale il giro,il ritorno al lago è su stradine e sentieri non conosciuti ma molto carini e divertenti.
Giro collaudato insieme a Compagigi-Gfavier e Giani.Ciclabilità lineare 99%.

qualche foto
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=7461930&postcount=164

In mountain bike in 5 parchi

$
0
0
L’itinerario parte dalla stazione ferroviaria di Lecco; Uscendo dalla città in direzione sud attraversiamo il fiume Adda sul ponte Azzone Visconti e imbocchiamo la ciclabile Adda Ovest, sulla sponda destra del fiume, in direzione Pescate, lanciando uno sguardo fugace all’isolotto fluviale noto come Isola Viscontea (o di Pescarenico), per la quale è stato recentemente avviato un progetto di recupero. Abbandoniamo la ciclabile in corrispondenza del sottopasso al grande viadotto della SS36 (Ponte Manzoni), a Pescate e, attraversando la trafficata SS583 , risaliamo lungo via Promessi Sposi, che termina di fronte ad una scala che sale nel bosco.
Pagina web: http://gmpbike.it/Percorsi/2015/Percorsi20150827.htm
Album fotografico:
https://picasaweb.google.com/113840372842723269234/27Agosto2015Nei5ParchiInMountainBike?authuser=0&feat=directlink
Traccia GPS: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=rsdhwgoobnnvlgse

Traversata dal Santuario di Montallegro al Santuario di Caravaggio

$
0
0
Partenza da Rapallo, si può salire al Santuario di Montallegro sulla bella lastricata oppure salire in funivia ( per i clienti della funivia il parcheggio auto è gratuito ed illimitato proprio davanti alla funivia)
Giunti al Santuario lo si aggira sulla sinistra e si trascura l’indicazione per il Monte Rosa proseguendo su bel sentiero ciclabile nel bosco . Con buon sentiero nel bosco e qualche sali scendi, si arriva al P.so della Crocetta, si attraversa la strada e si risale ripidi fino al Monte delle Pegge dove si trova il bivacco Margherita degli alpini. Il panorama da quassù è super .
Si continua prendendo la traccia di sentiero proprio dietro il bivacco. Il sentiero diventa più stretto ed assolutamente non ciclabile , qui inizia l’avventura per chi ha a seguito la bici , non è certo un posto per la mtb , e la gita assume le caratteristiche del vero e proprio pellegrinaggio . Da non fare assolutamente con pioggia o rocce bagnate e da percorrere solo se si ha fortissime motivazioni … siamo nettamente nel campo del cicloalpinismo e del portage anche difficoltoso. Con bici in spalla si raggiunge a fatica il torrione del Manico del Lume con la sua croce . La discesa non va assolutamente sottovalutata , il primo tratto con bici a seguito è davvero difficoltoso , utile anche avere un pezzo di corda per calare la bici mentre si scende aiutati dalle catene fisse . Le catene sono fondamentali per scendere prima e risalire subito dopo . Poi il Manico molla un po’ e si passa su placche e facili roccette, Giunti al P.so della Serra, non indicato, bisogna prestare attenzione e continuare sul sentiero lato mare, il segnavia è ora un triangolo vuoto. Con percorso sempre molto panoramico e con un po’ più di respiro si raggiungeil P.so del Gallo. Il sentiero si sdoppia e bisogna salire a sinistra per raggiungere il santuario Madonna del Caravaggio meta del pellegrinaggio che collega i due Santuari con questo spettacolare anche se faticoso ferro di cavallo in cresta .
Dal Santuario si scende la scala sacra ovviamente bici a fianco e poi ci si distende veloci pedalando sulla cementata stretta che ha alcuni gradini ma agevole.Di qui seguiamo sempre il bellissimo e ciclabile sentiero nel bosco che ci porta a Ruta di Camogli e poi a Rapallo veloci su asfalto in discesa .

Alta Val Chiampo

$
0
0
Partendo dal parcheggio sotto la chiesa di Crespadoro, si prende per Ferrazza.
Al bivio si continua per la strada principale a sx ,indicazione Campofontana.
Qualche km di leggera salita ed al primo tornate si lascia l'asfalto per dei sentieri che conducono nella frazione di Durlo e poi ai Zordani e seguendo il sentiero "buso della merla" si collega con il strada forestale Gerolin. In questo tratto durante il periodo estivo vi sono alcuni cancelli da valicare per delimitare i confini al bestiame in libertà e ciò comporta a prestare attenzione per evitare gli eventuali escrementi delle mucche sul tracciato.
Dopo circa 500 metri di discesa sul Gerolin si svolta a sx (prestare attenzione perchè è poco visibile in presenza di vegetazione)si prende un sentiero stretto e abbastanza tecnico che conduce sopra il lago azzurro e la borgara Molino.
Ora inizia la salita (circa 7km) suddivisa tra asfalto e sentieri che passando per Campodalbero e altre borgate conduce al rifugio Bertagnoli (chiamato anche La piatta) dove una sosta diviene quasi obbligatoria per riprenderfe fiato e bere (fontana presente all'interno del tornate a lato della casa ANAS).
Una piacevole strada forestele circondata dal boscho di Faggi ci accompagna al collegamento con il sentiero F. Milani 202 presso la bochetta Gabellele e nei vari tornati si può scrutare la val del Chiampo che in queste giornate autunnali e in scarsa presenza di umidità permette di vedere la dordale del colli berici,dietro i colli euganei e se fortunati sulla sx gli appennini.
Seguendo il 202 da poco riaperto dopo la frana del 2014 e ripulito dal cai si arriva al passo Scagina e si apre un nuovo crinale che aggira il monte Gramolon e anche qua lo scenario della val Fraselle con le 2 malghe attenua e ripaga le fatiche fatte prima. In prossimità della curva a culmine della valle sopra malga Fraselle di sopra si lascia il 202 per il 121 che porta al passo Ristele. Questa discesa nella parte iniziale(la classifico S3)è consigliata farla con la bici in spalla per via del fondo abbastanza smosso,i vari gradoni e la forte pendenza che scende. Dopo circa 5-7min di cammino e 50-70mt negativi il sentiero inizia ad aprirsi permettendo di risalire in bici e man mano che si scende il fondo migliora (la classifico S1) e quando si entra nel bosco il sentiero è davvero divertente e ripaga la scelta di aver optato questo al posto del più blasonato 110 della Lora.
A quota 1200mt termina il 121 e ci allacciamo al 120 "sentiero dei grandi alberi" dove si possono amminare lungo il tragitto questi momumenti vegetali.
Arrivati a Recoaro 1000 ci aspetta la dura risalita al monte Falcone con i suoi 600mt+ in poco più di 4km tramite ilsentiero 133. Per chi non vuole versare qualche litro di sudore in questo tratto,con 7Euro, può prendere la seggiovia compreso trasporto bici (informasi prima apertura ed orari)e ricollegarsi a Sella del Campetto scendendo dal rifugio Monte Falcone.
Siamo ritornati sul sentiero 202 e dopo aver fatto i 2 tonanti del passo della Porta arrivati a malga campo d'Avanti arriva la lunga discesa (valore medio discesa S2) per ricorndurci a fondo valle prima con il sentiero 233 poi il 215 passando le frazioni di campo d'Albero,Rope,Zanconati,Langari si ritorna a Ferrazza e quindi alla zona di partenza.
NB:Prestare attenzione alle discese alcuni passaggi richiede una buona tecnica (mettere piede a terra o scendere anche per 1mt significa avere "sentimento") e dare la precedenza e rispettare i pedoni che risalgono.

Intorno al Tigaldine:sentiero"Perse"

$
0
0
Partenza da Forno d'ono,andiamo a sx in decisa salita su asfalto,ad Avenone a dx indic.sul muro bandiera del tricolore sentieri della resistenza,presto la strada diventa sterrata,ad un bivio stare a dx,sempre in salita di attraversano delle belle cascine,quando la strada si fa pianeggiante(1150slm) tralasciare le deviazioni a sx,fino ad incontrare a destra un'altra importante sterrata(senza indicazioni) che con tratti piuttosto ripidi a fondo cementato/sterrato ci portano agli alpeggi di Pian del Bene(1550slm), al bivio andiamo a dx in leggera discesa fino a raggiungere malga campo di Nasso,a sx su traccia nel prato fino a raggiungere il bosco,qui a dx bici a spinta(9 minuti cronometrati)fino a intersecare un sentiero pianeggiante,giriamo a dx e raggiungiamo il dosso Falcone(1700slm) sopra gli impianti sciistici/mtb del Pezzeda.A dx in discesa sul tratturo nel prato a dx del rifugio Blachì(1600slm)aperto in estate.
Ora su stradello sterrato in piano fino al passo Pezzeda mattina,andare a dx verso malga Cugni,prima delle cascine a sx in discesa su tratturo fino a sbucare ad una cascina dove noi in piano andiamo a dx su sentiero,ora fare attenzione al poco visibile sentiero a sx,punto di inizio della nostra discesa,1000 metri di dislivello negativo con 2/3 brevi risalite ci portano alla cascata "acqua bianca" dove una veloce sterrata ci conduce al punto di partenza.
Conclusioni
Il sentiero che scendeva in questa valle è stato cancellato dall'ennesima strada inutile,per fortuna il buon Claudio"Perse" ne ha scoperto un altro non segnato sulle mappe moderne.
La discesa è abbastanza "rognosa" ma appagante per chi vuol tribulare un pò.
testato con Perse,Gfavier,wilmer.mbaro,gigi81 e geremia.
ciclabilità lineare 96% -----full consigliate----- percorso A.M
Viewing all 12066 articles
Browse latest View live