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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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GABRIA-TRSTELJ

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Un giro dall' allenamento molto bello ed interessante fattomi conoscere da Luca e da me modificato per togliere quanto più asfalto possibile, ne è uscito un giro affatto male di 46,60km per 1182 di dislivello. Le salite le troverete sia impegnative che dure in alcuni strappi ed una veramente tosta fattibile comunque tutta in sella, almeno per i più bravi, le discese vi riserveranno delle sorprese, andranno da quella velocissima su forestale al single trak, comunque fattibile, su tipico sentiero carsico. Si arriva fino in cima al M.te Trstelj dal quale si gode di un ottimo panorama rovinato dalle antenne e dai ripetitori. Si gira in senso orario, nelle sovrapposizioni di percorso dovrete tenere sempre la sx. Buon divertimento

Cascata Zompo lo Schioppo by rpapero accorciata

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Il nome originale del giro era cascata Zompo lo Schioppo - Peschio delle Ciavole proposta da rpapero, che ho deciso di ripercorrere e che ovviamente ringrazio per tutte le traccie che ha messo sul forum a cui attingo a piene mai.
Purtroppo per problemi di meteo avversi ho dovuto accorciare il giro saltanto la salita al Peschio delle Ciavole ed optando per una carrareccia di facile percorrenza, che va ad intercettare il percorso originale al quel rimando per una descrizione dettagliata.
Il percorso così modificato evita una discreta quantità di spingismo in salita.

Monte Navegna e Gole dell'Obito

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Questo percorso deriva dal giro n.30 di P&G e durante la discesa devia per le gole dell'Obito.
Terminata la gola dell'Obito si risale al paese di Paganico Sabino e si prosegue verso il cimitero dal quale si intercetta un fosso abbastanza impedalabile. Per cui il consiglio è di tornare al punto di partenza via bitume.

Monte Catillo Enduro

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Classica discesa enduro lungo la cresta del Monte Catillo. Dalla stazione FS di Tivoli, si sale lungo la Tiburtina prima, e via San Polo, fino a poco prima il centro abitato di San Polo dei Cavalieri, dove su una curva a destra, si deve girare lungo una ripida cementata, arrivati ad un fontanile, si gira a sinistra e si sale, sempre su cemento, fino alle antenne (del cellulare?).
Si prosegue in cresta su comodi saliscendi, fino ad arrivare all'inizio della discesa vera e propria, che riporta passando per la palestra di arrampicata del Catillo, fino al punti di partenza, passando per divertenti single-track e rock garden.

Osogna-Barcellona 2015: 08. Llança-Cadaques-Tossa de Mar

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Ottava tappa: "l’incantevole"

L’obiettivo di questa tappa era la visita di Cadaques, con il museo dedicato a Salvador Dalì, famoso pittore catalano. Solo la visita di Cadaques vale la discesa e il conseguente ritorno in salita. La tappa poi si sviluppa piuttosto pianeggiante e ci si allontana un po’ dalla costa, fino a giungere a Sant Feliu de Guíxols. Da qui, per giungere a Tossa de Mar, la strada ricomincia ad essere molto interessante, con continui saliscendi e da dove si può ammirare in continuazione un incantevole mare blu. Tossa de Mar è sovrastata da un castello medievale con le sue tre torri e le rovine della sua chiesa gotica. All’interno delle mura si trova una statua in bronzo a grandezza naturale ad Ava Gardner dedicatale dalla città.

http://www.bikemotions.net/llanca-tossa.html

Valdichiana e dintorni: crete senesi, castello di Gallico, torre Montalceto

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Il giro si articola nella zona che a partire dalla Valdichiana, si dirige verso le Crete Senesi.
Partendo dalla stazione di Sinalunga si va verso Trequanda passando sia su asfalto che su sterrato. Oltrepassata Trequanda si arriva in vista della campagna che si estende in direzione di Asciano e si addentra in una zona delle Crete Senesi. Lungo sterrate e strade bianche si raggiunge lo splendido castello di Gallico, anteriore al 1300 e circondato da poderose mura e torri. I Tolomei ne fecero un castello-grancia per la custodia del grano e dei prodotti della terra, ma nel 1400 veniva utilizzato anche come presidio di una guarnigione della Repubblica di Siena.
Proseguendo, dopo una salita sterrata nel bosco, si arriva alla torre di Montalceto eretta nel 1463 e che domina la Valdichiana. Nei pressi vi è la Chiesa dei santi Savino e Alberto.
Dopo un be single trek nel bosco si raggiunge la strada asfaltata per reimmettersi di nuovo nel bosco dopo pochi chilometri. Percorsi alcuni bei sentieri (in qualche punto bisogna fare attenzione alla traccia in quanto abbastanza ricoperti dalla vegetazione), si rientra su strada fino a Collalto. Da qui si percorrono alcuni tratti nelle vigne prima e nel bosco poi.
Usciti sull'asfalto si prosegue verso Sinalunga.
Difficoltà tecnica: nessuna;
Allenamento necessario: medio;
Bici consigliata: XC;
Periodo consigliato: sempre.

N.B. visto il percorso che in alcuni casi, nella zona delle crete, passa accanto o di fronte ad ovili o fattorie con possibile presenza di cani sciolti, consiglio di fare il percorso non da soli.

Visite guidate nel Casentino

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Stiamo organizzando delle visite guidate in MTB nella meravigliosa valle del Casentino. Si parte da Aprile 2016, il pacchetto prevede due notti in mezza pensione (colazione e cena) con arrivo il Venerdì, partenza la Domenica, presso l'agriturismo Borgo Tramonte. Il numero dei partecipanti è da un minimo di 4 ad un massimo di 12. Le nostre guide sono in grado di guidare anche gente che va forte in salita! Chi fosse interessato può contattare Corrado alla mail info@borgotramonte.it

Santuario dellla Verna Camaldoli

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Un giro ad anello lungo circa 120 Km da dividersi in 2 giorni.
Partenza da Castagno d'Andrea salita su strada forestale fino al passo della Calla tutta pedalabile, poi sentiero GEA fino al Cancellino qui alcuni tratti saranno a spinta.Dopo breve tratto d'asfalto fino al passo dei Mandrioli di nuovo sentiero immerso in piacevole bosco di faggio per arrivare dopo aver spinto ancora per qualche tratto al Santuario della Verna visita e pernotto.
Il secondo giorno è un percorso più leggero si parte in discesa e Fino al monastero di Camaldoli è asfalto poi su piacevoli strade della forestali ombrose e larghe si arriva nuovamente alla Calla altri pochi chilometri e abbiamo puntato su al monte Falco,Falterona lago degli Idoli capo d'Arno e giù sino alla fonte del Borbotto,il giro si chiude in un attimo arrivando velocemente a Andrea del Castagno.
Giro nel complesso bello tutto all'ombra ma con pochi scorci di panorama perchè sempre nella foresta.

cala gonone arco suttaterra

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itinerario impegnativo per il terreno che spesso è smosso, diversi singletrak con sasso smosso, alcuni acuminati, fate attenzione alle gomme.
Parte dal campeggio di cala gonone, risalire via asfalto sino alla galleria , al punto panoramico inizia lo sterrato che passa sopra la nuova galleria. La pista sale regolare, tutta pedalabile e permette scorci panoramici sul golfo. ben presto cambiano le cose ed i single diventano mano a mano più difficili ma sempre fattibili. Giunti sulla pista principale si sale ancora , il fondo è talvolta di cemento nei tratti pendenti.
Arrivati in cima la deviazione porta all'arco di roccia "arco Suttaterra" . dalal cartina open mtb si vede un tragitto tutto in cresta con la possibilità di chiudere il giro ritornando alla galleria, ma colto dal tramonto ho preferito concludere il giro riconquistando l'asfalto sulla SS125. Una bella discesa scassata a sasso smosso vi porta sulla statale poi a fuoco al campeggio.

capo pecora-scivu

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percorso con buona parte di sterrato , solo la parte finale è su asfalto.
parte dalla spiaggia di portixeddu, sale su sino al capo pecora, per poi risalire lungo una pista ben percorribile dal fondo buono, solo nella parte finale il terreno presenta sasso smosso ma si sta sempre in sella. In vetta si gode il panorama sulla spiaggia di Scivu, quindi si scende per un bel tratto di singletrak tecnico il giusto sino alla caletta più a sud della spiaggia di Scivu. Si sale, qualche tratto di portage , quindi su piste battute, talvota sabbiose. La traccia si stacca dalla pista principale per superare un cancello a rete( vanno sempre chiusi) e prosegue per ancora pista sabbiose, si avanza con fatica specie se fa caldo. La pista sale sempre sino alla cima dove parte un singletrak in discesa con diversi massi e canali di erosione , discesa tecnica.
Rientro al campeggio di Buggerru su asfalto

capo comino

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costiero nel suo tratto iniziale e finale , entroterra nel tratto intermedio, pochissimo asfalto.
Parte dal parcheggio di capo comino e la pista costeggia il mare nella pineta sino a santa Lucia per poi proseguire nell'entroterra dove si affrontano salite piuttosto ripide nella prima parte ma tutte pedalabili. Giunti a San Pietro inizia la veloce discesa verso la spiaggia Berchida, si riprende a costeggiare il mare sino a capo comino

Carbonia

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Si parte da Carbonia nella piazza di un spermarket. Il tratto sterrato parte nei pressi della miniera di Serbariu prosegue su piste battute a fondo buono, talvolta qualche deviazione in piste parallele ma poco battute dove la vegetazione la fa da padrone, troppi rovi... meglio stare sulla pista principale. Qualche tratto di singletrak non troppo impegantivo ma molto divertente costeggia un fiume, ora in secca. sbucati su asfalto la traccia vi posta a Terraseo , possibilità di rifornimento al bar.
Abbandonato il paese ben presto si incontra una bella salita, interamente pedalabile sino alla vetta. Inizia la discesa talvolta sbarrata da reti e cancelli, numerosi animali .
Giunti a Sirri dopo poca salita inizia la bella e veloce discesa fino a Carbonia ma prima la splendida cartolina su Sant'Antioco

Santa Maria Novarrese

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giro piuttosto incasinato per via del fatto che ho collegato il campeggio di Lotzorai al periplo del monte scoine. Il primo tratto del percorso è volto alla ricerca di sterrati evitando il più possibile l'asfalto, c'è qualche errore di navigazione pertanto la traccia va analizzata prima.
partendo dal campeggio nella pineta di Lotzorai ci si porta a Santa Maria Novarese direzione Ostello, non andate all'ostello che sarà il punto di arrivo del tratto AM.
Poco prima dell'ostello una ripida salita asfaltata vi porta a Surreale, da li inizia il tratto in sterrato in salita piuttosto impegnativo .
giunti in vetta seguendo la traccia si trova il singletrak in discesa , rocce vive a punta, fare molta attenzione. Raggirato il monte scoine ci si riallaccia al tratto fatto in precedenza in salita, ora discesa veloce sino a surreale, dove superato il cancello che porta all'inizio del sentiero di pedra longa inizia un tratto tecnico di discesa con arrivo alla scalinata che porta all'ostello di santa maria novarrese. Rientro con qualche guado

TMB-Markinkele - Blankental

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Ulteriori informazioni a questo link.

A causa della lunghissima salita necessaria per guadagnarne la vetta, il Markinkele (Cornetto di Confine) è una delle mete più ostiche – ma anche più ambite - della Val Pusteria: i venti chilometri di ascesa sono però ricompensati sia dai grandiosi panorami delle quote più alte che - soprattutto - dai fantastici sentieri che si staccano dalla cima.

Dal fondovalle di San Candido si risalgono i ripidi pendii boscosi dell’Innicher Eck fino a Monteversciaco, proseguendo poi su fondo sterrato, regolare e pedalabile, affrontando i tornanti che conducono al valico di Piazza San Silvestro.

La scalata entra ora nel vivo, con la mulattiera militare che si inerpica sul versante meridionale del monte Strickberg regalando viste sempre più ampie e giungendo dopo circa otto chilometri in vista della cresta di confine.

Sia arriva così alle vecchie casermette ai piedi del Markinkele: da qui una rapida passeggiata conduce alla croce sommitale e allo straordinario panorama che si gode in ogni direzione, dalle Dolomiti a sud fino alle vette innevate di Grossevenediger e Grossglockner a nord.

La discesa si snoda sul segnavia 1, che si stacca dalla base del Markinkele serpeggiando tra i prati prima di tuffarsi nella Blankental: anche se la difficoltà tecnica non è mai elevata sono comunque presenti dei brevi passaggi non ciclabili, concentrati soprattutto nella parte finale caratterizzata da ruscelli e aree umide.

Dopo tre chilometri il single track si immette su una mulattiera sconnessa che si fa in seguito più scorrevole verso la valle San Silvestro; decisamente più compatta, la discesa prosegue ora su una carrareccia secondaria che si tiene alta sulla valle permettendo di scendere a Dobbiaco lungo un percorso poco frequentato. La classica ciclabile della Val Pusteria è invece l’atto finale del tour nel rientro a San Candido.

Punto di partenza: San Candido, via della Stazione/Bahnhofstrasse.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

M.te Guarda Val Resia mtb trail

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Partenza dal campo sportivo di Oseacco (ampio parcheggio). Raggiunto il paese di Stolvizza si riprende a salire lungo la strada cha porta prima a Coritis e poi con rampe impegnative in pietra a M.ga Coot. Si spinge la bici lungo il sentiero Cai 741 fino sotto al M.te Plagne. Si prosegue in cresta (Cai 731) alternando entusiasmanti tratti in bici ad altri brevi a spinta (fare attenzione all'esposizione). Raggiunta forc. Pradolino si continua lungamente in cresta oltrepassando il M.te Chila. Dopo il secondo bivio per Glivaz il sentiero prende a salire verso il M.te Nische (brevi tratti a spinta) per poi digradare sui prati dove si trovano i ruderi di C.ra Nische. Si lascia sulla sinistra il sentiero per S.la Carnizza continuando lungo un traverso in contropendenza (stretto). Dopo numerosi tornanti si giunge agli stavoli Provalo. Si prosegue lungo il sentiero 734b più impegnativo (diff. single trail S2/S3 salti rocciosi) rispetto la variante lungo il 734a. Giunti ad Oseacco in breve si fa ritorno al punto di partenza.
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Non si garantisce la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
Buon divertimento
FrEe Ul BiKeRs

sentiero valle bormida

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difficoltà: TC+ :: BC :: S1 :: [scala difficoltà]
esposizione prevalente: Varie
quota di partenza (m): 400
quota massima (m): 750
dislivello complessivo (m): 1100
lunghezza (km): 35
località partenza: saliceto oppure Bergolo (Saliceto , CN )
punti appoggio: Saliceto-Prunetto-Bergolo-Cortemilia
copertura rete mobile
no operato : 0% di copertura
contributors: baloo
ultima revisione: 27/09/15
cartografia: meglio eseguirlo con gps , difficile orientamento fuori traccia
vedi anche: vedi anche "fra Langhe e Roero" di Boero ,Carosso,Oricco Edizioni l'Arciere Cuneo
note tecniche:
Mi sono avvalso per la descrizione letteraria dello storico libro "40 percorsi in Mountain bike"Fra Langhe e Roero di Boero-Garosso-Oricco , spero non me ne vogliano .Le descrizioni però in queste valli sono difficili, poi le cose sono cambiate , certe sterrate purtroppo sono state asfaltate , certi sentieri deviati ... è meglio avere una traccia gps che allego. Comunque per noi oltre cinquantenni la valle Bormida e questo sentiero sono sempre stati una rampichinata avventurosa , senza mappe e senza ammortizzatori ... percorsa spesso in un fango che ti bloccava le ruote , con sosta in baite abbandonate dove nudi per asciugarci venivamo assaliti dalle vipere ... si partiva , si improvvisava e stranamente in qualche modo si tornava sempre dopo essersi sperduti in boschi infiniti da favola con dietro pane e salame invece che barrette energetiche.
Forse la valle Bormida è più bella così ... lasciate a casa gps e barrette e perdetevi .
descrizione itinerario:
Sulle mulattiere degli sfrozadori.
Partenza da Saliceto sul sentiero denominato “sentiero della valle Bormida”.Parcheggiato in piazza si imbocca la via C.Giusta verso destra e poi in via Mosso, si aggira una cascina e si guadagna quota sino alla dorsale .Si prosegue sino al pilone della Madonnina sulla nostra sinistra salendo . La si lascia alle spalle per salire a sinistra e con un breve strappo ci si inoltra nel bellissimo bosco dove si prosegue in leggera salita fino alla località Prato dei Valli .Al quadrivio si procede dritto con ampio semicerchio verso sinistra seguendo sempre la dorsale .Al primo incrocio nel bosco si prende a sinistra e al bivio successivo a destra per riportarsi in cresta in prossimità della cascina Baraccone .Dopo un pilone votivo si va a sinistra e si sale faticosamente fino a raggiungere nel bosco un tratto di leggera discesa fino ad uno spiazzo, si abbandona la sterrata per un sentiero poco battuto che con un divertente percorso a volte anche tecnico porta sulla strada asfaltata, si attraversa l’asfalto e si prosegue a destra nel bosco e attraversando un bosco di castagni si raggiunge dinuovo la sommità della collina.Si segue la strada più marcata sino ad arrivare all’ampia spianata della Madonna di Gottasecca (edificio religioso del X secolo) luogo che doveva essere nel passto un importante nodo di comunicazione tra le valli Bormida ed Uzzone .Aggirato il campo sportivo si sale a sinistra e poi si scende alle case di Gottasecca. Di qui è possibile il rientro verso Saliceto , prima ritornando sui propri passi sino al Bric dell’orso per poi scendere nel bosco verso Lignera . Se si vuole proseguire sul sentiero della Valle Bormida ( necessità di una seconda macchina a Cortemilia o addirittura a Santo Stefano Belbo ) si prosegue verso Villa Piano e poi Prunetto sempre seguendo la dorsale e il sentiero segnato.Da Prunetto bisogna seguire la strada asfaltata ed evitare di scendere sulla traccia allegata , mantenendo piuttosto la sinistra su stradina che porta alla sommità della collina onde evitare tratti a spinta e imboscamenti vari, superato questo tratto un pochino più ostico per l’orientamento il sentiero strada è diretto sino a Bergolo con saliscende , rampette anche faticosine e discese .Bergolo non è un buon posto per mangiare , troppo esoso e poco organizzato … quindi tirata finale e divertente in discesa su Cortemilia dove si chiude il giro della valle Bormida e inizia la “grande traversata delle Langhe “ fino a Santo Stefano Belbo e oltre … ma questa è un’altra storia .
altre annotazioni:
Sfrozadore , antico termine di chi contrabbandava merce . Per questo in piemonte si dice l'ho fatto di "sfrozo"... di nascosto .Perchè esistessero sfrozadori in questa zona lo spiega bene il libro di Fernando Balocco "Monesiglio e i suoi signori". In questa zona si doveva attraversare terre appartenenti a stati diversi , ducato di Savona , Repubblica di Genova, Feudi imperiali , Nuovo Monferrato , quindi con pagamento di salati pedaggi.Quindi questi boschi , forse la vera via del sale ,erano popolati di contrabbandieri , convogli di muli, con le guardie ad inseguire armate di archibugio .... davvero curioso.

Gran Traversata del Biellese (tour ciclo-escursionistico): vista d'insieme

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Dopo aver aperto la via alla GtV (Gran Traversata della Valsesia) in 4 tappe, ho voluto percorrere anche i sentieri del biellese, zona confinante con la Valsesia e altro territorio di mie scorribande (le "Rive Rosse" sopra a tutto).
Porto a termine (e a "casa") dunque anche questa Gran Traversata con grande soddisfazione personale; felice anche di aver superato alcuni duri tratti di portage che questo tour (al contrario di quello valsesiano) volenti o nolenti obbliga a fare.
Percorro da molto alcune zone di questo territorio e, conoscendolo ormai abbastanza bene, ero sicuro di poterlo fare anche in bici... sapendo comunque di dover faticare non poco sui tratti più ripidi in salita; ma questo limite non ha mai messo in discussione da parte mia l' intraprendere "l'impresa". Anzi... era uno scoglio in più che stuzzicava la mia testardaggine.

Ho voluto anche dare una valutazione del tutto personale (spero di essere stato il più imparziale possibile) a ogni singola tappa, in modo da favorire una vostra pre-scelta sull'itinerario da percorrere.
Il giudizio va da 1 (il minimo) a 5 (il massimo). La mia valutazione spazia prevalentemente da 2 a 3: 2 perchè i tratti di portage/poussage tolgono vigore ed entusiasmo alla tratta, 3 per i tratti invece più suggestivi, panoramici e che si prestano meglio alla pedalata nel suo complesso e di come la intendiamo.

Vi regalo per cui quest'altra chicca... Sta ora a voi decidere quali tappe fare: se percorrerle come le ho percorse io, dividerle in tappe più o meno lunghe o percorrerne solo qualcuna... quelle che più stuzzicano la vostra curiosità.

Non posso non citare e ringraziare nuovamente mia moglie Claudia (santa donna), prima sostenitrice, disponibile, paziente, nonchè da sempre mia bussola di riferimento e che questa volta si è "sbattuta" ancora di più per i trasferimenti vista la distanza da casa. Grazieeeee!!!

La maggior parte delle informazioni di questo tour, sono state prese dal sito dell'ATL di Biella, dove troverete anche molti altri suggerimenti turistici su questo territorio: http://www.atl.biella.it/home

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LE CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
La GtB (Gran Traversata del Biellese) incomincia e termina presso il Santuario di Oropa ed è stata ideata dalla provincia di Biella nel 1996, raccordando in un unico itinerario sentieri e strade carrozzabili che collegano la maggior parte delle attrattive naturalistiche, storiche, devozionali presenti sul territorio. Nel 1998 è stata posata la segnaletica sull'intero percorso di 229 km, creando uno dei più lunghi trekking dotati di segnaletica in Italia.
La gran parte del percorso si svolge su sentieri, carrarecce e strade carrozzabili con fondo naturale. Alcuni tratti di raccordo devono essere percorsi su strade asfaltate, che tuttavia dato lo scarso traffico non presentano particolari pericoli per i bikers.
La GtB è stata progettata come TREKKING A PIEDI, per cui quasi tutte le tappe presentano tratti non ciclabili.
I ciclo-escursionisti più allenati e preparati tecnicamente possono percorrere in mountain bike la gran parte del tratto collinare da Donato a Crevacuore, mentre il tratto montano, che spesso percorre sentieri sconnessi o elevate pendenze, richiede più che buone/ottime doti fisiche e anche le doti tecniche non devono mancare (da affrontare per cui solo se si è in possesso di queste caratteristiche o se volete mettervi alla prova).
Nulla comunque di impossibile, visto che avendo io una preparazione fisica e tecnica nella media sono riuscito a portarlo a termine: serve però molta determinazione e creare il giusto passo sia in bici che a piedi.

LA SEGNALETICA
L'itinerario è riconoscibile soprattutto grazie ai segnavia in lamiera gialla (vedere foto), installato su paletti di legno con il logo GtB, oppure inchiodato sui muri o su altri supporti in prossimità dei bivi. Si tenga presente che i segnavia sono generalmente installati in corrispondenza dei bivi o nella parte interna della curva. Questa regola si rivela preziosa nei numerosi casi in cui presso il bivio si trova un solo segnavia.
Caldamente raccomandato per miglior tranquillità e sicurezza l'uso del GPS che vi toglie da ogni dubbio e l'uso della cartografia (richiedibile on-line alla provincia di Biella: http://cartografia.provincia.biella.it/on-line/Home/Attivitaeprogetti/Escursionismo/NuovaCartadeiSentieridelBiellese.html).

LE TAPPE
La traversata è stata frazionata da me in 8 tappe (che, se fatte a piedi, sono invece 57) per un'uso ciclistico e, indipendente dai chilometri, calcolato su circa 1.000 m. di D+ a tratta.
Ovviamente ognuno di voi può personalizzare l'itinerario a piacimento e nella traccia qui riportata della vista d'insieme, sono anche stati inseriti tutti i 57 waypoint per avere i riferimenti necessari a creare il tour che meglio si adatta alla vostre capacità.
I punti di partenza e di arrivo sono stati scelti in località in cui è possibile arrivare con i mezzi pubblici, o almeno parcheggiare l'auto. Presso i punti di partenza e di arrivo di ogni tappa sono stati installati pannelli informativi che descrivono il tracciato e un estratto della mappa del percorso.
Nelle descrizioni riportate di ogni tappa le "tratte" sono state accorpate e percorribili in giornata.

QUANDO ANDARE
L'intero itinerario si svolge a quote medio-basse, per cui è percorribile per la maggior parte dell'anno. La quota massima viene raggiunta lungo il Tracciolino, nell'ultima tappa, ed è pari a circa 1.250 mt. Il resto del percorso si svolge per la maggior parte a quote inferiori ai 1.000 mt. anche nel tratto montano. I periodi migliori per coprire l'intero percorso sono tra aprile e giugno, quando nel tratto montano si possono ammirare straordinarie fioriture di narcisi e rododendri, e tra settembre e ottobre, quando l'autunno colora i boschi e si possono raccogliere le castagne.
Se invece si decide di frazionare l'itinerario, il tratto montano, più fresco e ombreggiato, è percorribile anche nei periodi più caldi, tra luglio e agosto; il tratto di collina e pianura può essere affrontato anche nelle belle giornate d'inverno senza particolari problemi.

Qui dei video che illustrano il territorio:
- https://www.youtube.com/watch?t=773&v=rHDfovPel5w (percorsi mtb - parte 1);
- https://www.youtube.com/watch?v=-fqrTeMKvVA (percorsi mtb - parte 2);
- https://www.youtube.com/watch?t=97&v=Oa998IgRARI (turismo e sport);
- https://www.youtube.com/watch?t=241&v=w_kW105Rjck (amazing biellese).

I punti più salienti del tour:

- Il Santuario di Oropa;
- La Serra di Ivrea;
- Il Lago di Viverone;
- Il Lago di Bertignano;
- Riserva Naturale della Bessa, l'Arena dei cercatori d'oro e il Centro Visite;
- La Riserva Naturale Speciale del Parco della Burcina;
- Il Brich di Zumaglia;
- La Riserva Naturale delle Baragge;
- Il borgo di Masserano e le vigne del Bramaterra tra Masserano, Brusnengo e Sostegno;
- Le Rive Rosse (il regno della mtb);
- Il Lago di Asei;
- La chiesetta degli alpini di Noveis;
- La Conca dei Rododendri sulla Panoramica Zegna;
- Il Santurario della Brughiera.

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LE TAPPE DEL TOUR:

1^ Tappa: OROPA/DONATO, tappe dalla 1 alla 5 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 24,3 – Dislivello: 933 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 3 ore e 5 min. – Pendenza media 18,2% - Quota min: 613 mt. – Quota max: 1.147 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14994

2^ Tappa: DONATO/POLLONE, tappe dalla 6 alla 20 (Solo pedalato)
Km: 53,7 – Dislivello: 1.155 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 4 ore e 30 min. – Pendenza media 5,7% - Quota min: 257 mt. – Quota max: 712 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14995

3^ Tappa: POLLONE/CASTELLENGO, tappe dalla 21 alla 33 (Pedalato - qualche corto tratto a spinta)
Km: 46,5 – Dislivello: 1.093 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 4 ore – Pendenza media 9,4% - Quota min: 222 mt. – Quota max: 830 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14996

4^ Tappa – CASTELLENGO/PIASCA, tappe dalla 34 alla 42 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 42,4 – Dislivello: 1.301 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 4 ore – Pendenza media 10% - Quota min: 197 mt. – Quota max: 586 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14997

5^ Tappa – PIASCA/CASTAGNEA, tappe dalla 43 alla 46 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 15,3 – Dislivello: 954 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 2 ore e 50 min. – Pendenza media 11% - Quota min: 495 mt. – Quota max: 1.169 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14998

6^ Tappa – CASTAGNEA/TRABBIA, tappe dalla 47 alla 51 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 19,3 – Dislivello: 925 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 2 ore e 45 min. – Pendenza media 12,6% - Quota min: 756 mt. – Quota max: 1.085 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14998

7^ Tappa – TRABBIA/SAN PAOLO CERVO, tappe dalla 52 alla 55 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 14,7 – Dislivello: 730 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 2 ore e 10 min. – Pendenza media 13,2% - Quota min: 760 mt. – Quota max: 1.058 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/15000

8^ Tappa – SAN PAOLO CERVO/OROPA, tappe dalla 56 alla 57 (Pedalato, portage/poussage)
Km: 13 – Dislivello: 705 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 2 ore e 10 min. – Pendenza media 13% - Quota min: 777 mt. – Quota max: 1.246 mt.
Qui il giro nel dettaglio: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/15001

Dati generali della Gran Traversata del Biellese:
Km. 229 – Dislivello: 7.802 mt. – Tempo di percorrenza pedalato: 25 ore 40 min. – Pendenza media 11,6% - Quota min: 197 mt. – Quota max: 1.246 mt.

IN CASO DI DUBBI, DOMANDE E/O CHIARIMENTI NON ESITARE A CONTATTARMI. Sarà per me un piacere rispondervi.

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.

Gran Traversata del Biellese (1^ Tappa): Oropa/Donato

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24 km. in 3 ore e 933 mt. di D+. Letto così sembrerebbe una prima tappa tuttosommato normale...
Sono però le pendenze medie a cambiare le carte in tavola: pendenze medie del 18,2%!!! E per la precisione: circa 750 mt. di dislivello in un pò più di 5 km!!!
Che, tradotto per i profani, vuol dire FATICA PURA!
Insomma, qui ci vuole un biker a tutto tondo e che non si tira indietro alla fatica e alla sofferenza.

Principali attrazioni della giornata:

- Santuario di Oropa;
- Oropa Bagni;
- Santuario di San Grato;
- Sordevolo.

Non lo nascondo, ed è giusto che lo sappiate anticipatamente anche voi: sono 4 le salite toste che mi hanno obbligato a spingere e portare a spalla la bici.
Bisogna essere preparati fisicamente e tecnicamente ma, ancor di più, motivati a portare a termine la tappa perchè come ben si sa "è sempre la testa che ci abbandona prima del corpo".

Vi ho intimoriti?
Spero non abbastanza, perchè appena le salite finiscono e si riprende fiato beh... è qui che inizia lo spettacolo!
C'è di tutto: strade bianche, single-trails scorrevoli e puliti, panorami superbi sulle pre-alpi biellesi, velocissime stradine asfaltate senza traffico, passaggi più tecnici, alpeggi e baite abbandonate. Pinete, boschi e valli che vi faranno dimenticare la fatica appena passata... almeno fino alla prossima salita...

Lasciandoci alle spalle il grandioso Santuario di Oropa, teniamo la sinistra del piazzale per imboccare il tracciato dell'antica tramvia Biella-Oropa, che percorriamo per un breve tratto fino ad arrivare alla statale. Dopo circa 1 km, in corrispondenza della Cappella di San Fermo, prendiamo l'evidente carrozzabile sulla destra. Saliamo nel bosco, costeggiamo i ruderi del vecchio stabilimento idroterapico "Oropa bagni" per poi scendere nella valle del Rivo Oremo, camminando tra fitti boschi e pascoli.Arrivati nelle vicinanze di Chiavolino superiamo il torrente per salire sul versante opposto, tra pascoli e casolari, prima su strada forestale e poi su sentiero. Ricominciata la discesa, usciamo dal bosco per imboccare una bella carrareccia panoramica, che sbuca su una strada asfaltata che costeggia la suggestiva Chiesa di San Grato,da dove possiamo godere di una bella vista sulla pianura. Superata la chiesa, una mulattiera scende verso l'abitato di Sordevolo. Attraversato il paese e superato il torrente Elvo sull'antico Ponte Ambrosetti, saliamo sul versante opposto, tra bosco, cascinali e pascoli, per girare a sinistra in corrispondenza di una baita e percorrere un tratto in costa, lungo il quale i boschi si aprono regalandoci incantevoli panorami sulle colline biellesi e sul Santuario di Graglia.
Attraversata la borgata Campiglia, affrontiamo un bel tratto panoramico prima di entrare nel bosco, e dopo un ponticello sul Rio Ara proseguiamo su un bel sentiero che incrocia la strada asfaltata che conduce verso Netro.
Dopo circa 1 km, prima di arrivare al paese imbocchiamo una ripida carrareccia che sale sulla destra, verso la Regione Canagge, e dopo un tratto in costa scendiamo lungo una strada asfaltata. Giriamo a destra in direzione di Ceresito, percorrendo uno stupendo tratto fra prati e cascine per poi rientrare nel bosco e attraversare il grazioso villaggio di Casale. Da qui imbocchiamo una ripida mulattiera in salita, fino a una strada prima asfaltata e poi sterrata, che conduce verso Donato.

Il dettaglio:

Segnavia D51, C51, B11, B10, B36

Si parte dal Santuario di Oropa scendendo sulla provinciale per Biella per 1,6 km. A dx si stacca poi una sterrata (D51) che porterà ai vecchi bagni di Oropa. Si pedala in una bella e ariosa e pineta, si passa c.na Scaglia e c.na Il Fo, dove poco più avanti inizia la prima bella discesa verso c.na Fratina, sbucando nei pressi di Chiavolino.
Qui inizia la prima dura salita, scendendo poi a c.na Brichetta, dove più avanti si trova il C51. Piccolo stratto in salita e si esce al bellissimo e panoramico Santuario di San Grato.
Ora bella discesona verso Sordevolo fino a passare sopra il torrente Elvo. Si risale con grandi pendenze su mulattiera in cattivo stato e di pedalare non se ne parla, uscendo poi al cimitero di Campiglie.
Discesa verso Netro trovando il B11. Si risale verso Castignolio trovando poi il B10, c.ne Poneira e Casale. Si risale su sentiero sporco trovando il B36 su strada asfaltata, l'area attrezzata Poggio Castellazzo, terminando la tappa davanti al comune di Donato.

Voto del tutto personale alla tappa: 2 su 5, a causa soprattuto dei lunghi tratti non ciclabili. I panorami però distraggono e attenuano le fatiche nei tratti non pedalati.

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Gran Traversata del Biellese (2^ Tappa): Donato/Pollone

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Oggi tappa solo pedalata e con pendenze neanche troppo impegnative nel complesso.
Una della più belle tappe della GtB, per i luoghi visitati e per la varietà del paesaggio: boschi, laghi e laghetti, borghi antichi, vigneti e la Riserva Naturale della Bessa (una chicca).
Tappa super-consigliata.

Principali attrazioni della giornata:

- Il Laghetto Cossavella;
- Il Laghetto di Prè;
- Vecchi borghi;
- Lago di Viverone e i suoi vigneti;
- Il Lago di Bertignano;
- Riserva Naturale della Bessa;
- L'Arena dei cercatori d'oro e il centro visite della Riserva della Bessa.

Segnavia B44, S1, S25, S3, S26, S4, C46

Usciti da Donato per via Martiri, si percorre una bella strada acciottolata che scende verso la frazione Mulino, dove si supera il torrente Viona per entrare nel fitto bosco (B44), attraversato da una carrareccia sconnessa che termina lungo la strada provinciale che collega Sala Biellese con Andrate.
Dopo aver percorso un breve tratto verso sud, in corrispondenza del laghetto Cossavella si gira a destra lungo la linea tagliafuoco (tratto ripido ma cortissimo), facendo una veloce deviazione allo stupendo laghetto di Prè. Si torna indietro e si prende a dx a metà discesa (S1).
Si procede per un paio di chilometri lungo il cordone morenico in splendida pineta, fino ad arrivare a Torrazzo.
Scesi verso il fondovalle, si costeggia il campeggio per risalire fino a un poggio tenendo la sinistra a un incrocio. Una bella carrareccia in piano attraversa un fitto castagneto, fino a incrociare una strada asfaltata, dove si gira a sinistra e poi subito a destra per arrivare a Magnano e attraversare il bel centro storico.
Usciti dal paese seguendo via Roma, lungo la provinciale per Cerrione si vede sulla sinistra il complesso del Monastero di Bose, e in fondo al rettilineo si abbandona la strada asfaltata per una bella carrozzabile che attraversa il bosco e arriva a Zimone.
Attraversata la provinciale Biella-Zimone, si imbocca la strada provinciale sterrata che unisce Zimone a Viverone; usciti dal bosco ci attende una zona coltivata a vigneti da cui si può ammirare un bel panorama sul lago di Viverone.
Imboccata una strada asfaltata si scende fino al bel lavatoio di Borgata Rolle di Viverone (se invece si volta a destra si può visitare il centro storico di Viverone e scendere fino al lago).
Lasciata Rolle in direzione del Lago di Bertignano (S25), si costeggia lo specchio d'acqua per imboccare una strada asfaltata che sale verso cascina Vanotta, dove una carrareccia s'inoltra nel bosco. Poco dopo si deve prestare attenzione a un bivio poco visibile in corrispondenza di una curva a gomito a destra, dove il percorso prosegue diritto. Giunti a un bivio in corrispondenza dei ruderi della chiesetta di Santa Elisabetta, si gira a sinistra.
A Cascina San Lorenzo si gira a sinistra seguendo la recinzione entrando nel bosco, dove si percorre un susseguirsi di tratturi e carrareccie sconnesse, fino ad arrivare a una strada carrozzabile che conduce verso la provinciale che collega Zimone a Salussola.
Arrivati a una curva a sinistra in prossimità l'abitato di Prelle, si abbandona l'asfalto per un tratturo poco visibile che s'inoltra in un frutteto sulla sinistra. Si sale verso il bosco, e si imbocca un sentiero che scende ripido fino a una carrareccia che conduce verso la cascina San Michele. Qui bisogna prestare attenzione a un sentiero a sinistra che costeggia un filare di alberi. Percorso un tratto di sentiero si nota sulla sinistra una carrareccia che conduce a un'ampia carrozzabile, e quindi alla strada asfaltata per Cerrione (S3).
Usciti dall'abitato di Cerrione, una stradina dissestata sale tra gli alberi, fino a un bivio dove si gira a destra per imboccare la strada della Mezza Bessa che s'inoltra in un bosco in cui gli alberi crescono tra cumuli di ciottoli (per avere un'idea dell'impressionante area coperta guardare la traccia in formato "satellite"). All'inizio del percorso didattico della Riserva Naturale della Bessa, si percorre un sentiero che si unisce alla Strada delle Pietre Bianche. Superato il bivio per la fontana del Buchin si arriva a una strada asfaltata nei pressi di Vermogno.
Si costeggia l'"Arena dei cercatori d'oro" e quindi il Centro Visite del Parco; da qui si può deviare a sinistra verso il centro del villaggio, dove ogni domenica è visitabile l'Ecomuseo dell'Oro.
Si imbocca la strada carrozzabile sterrata che scende verso la valle dell'Elvo (S26), e si prende a sinistra la "strada delle cave". Lasciata la strada per una mulattiera sconnessa sulla sinistra, che ci riporta nella riserva della Bessa, dove un dedalo di stradine sconnesse conduce nella periferia di Mongrando.
Il primo tratto si svolge lungo una carrareccia parallela al torrente Ingagna, che va poi attraversato per salire verso Gallo lungo una strada asfaltata; superata Cascina Galliano (S4), si entra nel bosco percorrendo una bella carrareccia fino a Gerbiglie, dove si imbocca una strada asfaltata a sinistra.
La strada sale verso Cascina Candireno, che si oltrepassa per imboccare un sentiero a destra, fino a una strada asfaltata che corre in discesa tra i prati. Arrivati alla provinciale per Muzzano, la si percorre verso sinistra per abbandonarla poco dopo per una carrareccia a destra (C46).
Si continua diritto fino alla vecchia strada asfaltata per Occhieppo, che scende fino a un cascinale dove si gira a sinistra e subito a destra, lungo una ripida mulattiera che prosegue verso la piana dell'Elvo.
Dopo aver percorso il tratturo che costeggia un cascinale sulla sinistra, si attraversa il fiume e si gira a destra, proseguendo poi lungo la via principale fino a salire verso Occhieppo Superiore.
Una volta superata la provinciale, una strada asfaltata sale verso l'area verde del Castellazzo, prima di incrociare la strada per Pollone; la si attraversa per imboccare una strada prima asfaltata e poi sterrata che percorre il crinale fino alla bella chiesetta di San Grato. Da qui si scende a Pollone terminando la lunga tappa odierna nei pressi del Parco della Burcina.

Voto del tutto personale alla tappa: 3 su 5 per le meraviglie paesaggistiche e naturali attraversate.

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Gran Traversata del Biellese (3^ Tappa): Pollone/Castellengo

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Principali attrazioni della giornata:

- Parco della Burcina:
sito: http://www.parcoburcina.org/;
video: https://www.youtube.com/watch?v=u1MxpIB8mGY

- Brich di Zumaglia e il suo castello:
sito: http://brichdizumaglia.it/;
video: https://www.youtube.com/watch?v=YYD9WkxQwhI

- Riserva Naturale Orientata delle Baragge: http://www.baraggebessabrich.it/index.php, http://www.atl.biella.it/le-baragge

Segnavia D46, E96, P7, R8

I colori, i panorami, l'atmosfera esotica del Parco della Burcina rendono questo tratto uno dei più belli dell'intera Grande Traversata. Il giardino fu creato grazie alla passione dei Piacenza, una famiglia di industriali tessili di Pollone, a partire dal 1840.

Orario ingresso:
Il parco è aperto tutti i giorni dall’alba al tramonto.

Modalità di accesso:
È vietato il transito alle biciclette nei seguenti giorni e orari.
Dal 1 aprile al 30 maggio, tutti i giorni: ore 9.00 - 18.00

Tariffe:
L’ingresso al parco è gratuito.

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Le Baragge, che si attraversano nella zona di Castellengo (le più suggestive si trovano nella zona di Candelo), sono praterie sconfinate che si estendono a perdita d'occhio (in questa tappa si attraverserà solo la parte nei boschi), intervallate qua e là da imponenti farnie. Il colpo d'occhio esotico è più simile alla savana che al paesaggio padano.

Vi invito a scoprirla con più calma e vi do due tracce che sicuramente meritano:
- http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/10618;
- http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/12839;

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Oggi un'altra bella tappa tutta pedalata (solo qualche metro ogni tanto con bici a spinta) e con piacevoli scorci paesaggistici.
Attraverso il bel Parco della Burcina (D46) e salgo fino alla Torre Martini, girando poi attorno al Bric Burcina dove mi aspetta uno splendido panorama verso il basso biellese di est. Da qui un percorso misto di sentieri e strade asfaltate scende verso la valle del Rio Bolume fino ad incrociare la provinciale per Pollone, dove giro a sinistra verso Oropa.
Abbandonata la statale in direzione dell'area attrezzata dall'Antua, proseguo su sterrato fino al ponte sul torrente Oropa, che attraverso per voltare a dx sulla strada Pralungo-Favaro. Un sentiero tra i campi conduce verso l'abitato di Sant'Eurosia, dove proseguo per un breve tratto lungo la strada asfaltata.
Dopo la discesa verso il Rio Stono, lo attraverso per risalire alla località Bazzera. Imbocco una mulattiera nel bosco che termina su una strada asfaltata, che conduce a Miagliano.
Proseguo verso il torrente Cervo (E96), che può essere attraversato su una passerella pedonale che conduce al delizioso Oratorio della SS. Trinità. Una mulattiera sale verso il centro storico di Sagliano Micca, da dove si prosegue verso Andorno Micca e quindi si affronta la ripida carrareccia che sale a tornanti nel bosco verso Colma. Dopo aver attraversato i boschi del Monte Turlo, arrivo su una strada asfaltata, giro a dx e subito dopo il bivio per Vaglio imbocco una carrareccia che scende nel bosco, per arrivare a Zumaglia (P7).
Dall'ingresso del parco del Brich di Zumaglia salgo lungo una strada acciottolata fino a Cascina Alé da dove si gode di un'altro splendido panorama e dove è possibile rifocillarsi per colazione, pranzo o merende sinoire - un ringraziamento a Marco (biker anche lui) per la piacevole ma breve chiaccherata.
Da qui imbocco la bella e velocissima stradina che scende sul versante opposto per uscire dal parco nella frazione Masserano.
Una strada asfaltata scende verso Ronco Biellese, e arrivato nella piazza principale del paese giro a dx verso Biella.
Arrivato al primo bivio prendo via Battisti, quindi via Valgrande, che s'inoltra fra boschi e prati fino alla pista di motocross, dove il fondo ridiventa sterrato. Proseguo fino al secondo bivio, dove giro a sx entrando nel bosco, fino ad arrivare di fronte al cancello della tenuta Cascinetto e imboccare il sentiero che costeggia la proprietà.
Un'antica strada comunale prosegue fino al fondovalle, dove incrocio una carrareccia in salita che termina su una strada asfaltata. Costeggio il Castello di Valdengo, proseguendo in discesa fino ad arrivare in prossimità del torrente Quargnasca costeggiandolo lungo una carrareccia prima di risalire su un sentiero che termina su una strada asfaltata. Giunto in prossimità di Quaregna, l'itinerario prosegue verso Cerreto Castello.
- Nota: da qui fino all'imbocco per il Parco delle Baragge si susseguono strada asfaltate e sterrate noiose, ma è il prezzo da pagare per arrivare fino alle Baragge: sarete ripagati con gli interessi -
Dopo un percorso misto di strade asfaltate e carrareccie, a Cascine Ronco riprendo la strada asfaltata a sx (R8) che termina sulla ex SS 232. A Castellengo si sale verso il castello e dall'Ecomuseo delle Baragge svolto a dx percorrendo un dedalo di carrarecce e sentieri che s'inoltra nel bosco e sbuca nelle vicinanze di Cascina Pescia. Dal vialetto di accesso della cascina arrivo su una strada asfaltata che prosegue fino a un'area parcheggio, dove entro nella Baraggia di Candelo.
Dopo avere ammirato il suggestivo panorama della prateria (qui toccata solo marginalmente), scendo in una valletta attraversando il fitto bosco fino alla strada per Candelo. Abbandonato l'asfalto prima di una curva a dx, mi inoltro nel fitto bosco, dove scendo nella Valle Fresca, seguendo il rio che poi guado per risalire lungo una traccia poco visibile, accanto a un impluvio.
Giunto a una strada sterrata che costeggia cascina Bonino, scendo lungo la strada asfaltata fino a un ponticello dove prendo un tratturo sulla dx.
Entrato nel bosco, guado la Bonda Grande per risalire sul versante opposto lungo una carrareccia che conduce verso Canton Stellino. Da qui un sentiero in pessime condizioni (consigliato rimanere sulla strada principale) scende nel bosco a sx e termina sulla strada asfaltata che mi porta verso la chiesetta dei Ss. Pietro e Paolo dove finisce la tappa.

Voto del tutto personale alla tappa: 3 su 5 per le meraviglie paesaggistiche e naturali attraversate.

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.
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