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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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Val Bregaglia

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Descrizione itineratio:
Da Castasegna seguendo le indicazioni per “Sentiero Panoramico” si giunde a Soglio superando tratti con pendenza sostenuto con fondo asfaltato e tratti più facili di strada forestale.
Da soglio, sempre seguendo le indicazioni "Sentiero Panoramico" inizia un lungo tratto poco ciclabile causa continui ostacoli da superare (gradinate, pietroni, sassi sparsi ecc.) che termina poco prima di localita Brugnet (dove c'è un ristoro) qui si scende per strada forestale fino a Vicosoprano (volendo si può continuare sempre lungo il Sentiero Panoramico), si prosegue verso il camping (è solo un pratone con un laghetto e una costruzione) per poi risalire su ripida strada asfaltata fino a Rotticcio dove si riprende il "Sentiero Panoramico" che ora è una comoda forestale.
Giunti nei pressi della centrale elettrica (la sala macchina è visibile grazie ad una grande vetrata) si imbocca la strada principale per poi svoltare a SX per tagliare per gli ampi prati fino a Casaccia.
Si prosegue quindi sulla strada principale fino il loc.Cavil dove si incontra l'itinerario MTB “Maloja express” ottimamente segnato che riporta a Castasegna.

Note:
Il tratto iniziale del Sentiero panoramico può essere facilmente aggirato se si percorre la strada principale che sale verso il passo del Maloja almeno fino a Vicosoprano, in tal caso si riduce di molto la difficoltà (diventa facile) che l'impegno fisico complessivo.
L'itinerario “Maloja Express” offre varie varianti ma è ottimamente segnalato quindi non si rischia di perdersi, nel primo tratto la traccia GPS non segue fedelmente l'itinerario la modifica è probabilmente dovuta alle forti piogge che ne hanno modificato leggermente il tracciato.
Lungo l'itinerario vi sono varie fontane e punti di ristoro (è meglio avere dei franchi in contanti)
Si può parcheggiare nei pressi della dogana sia sul lato italiano che su quello svizzero.

Monte Faggiola (Macerata Feltria) - Miratoio

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Naturale continuazione del percorso Riccione-Monte Faggiola verso il cuore dell' Appennino.Abbandoniamo la valle del Conca scendendo a Macerata Feltria per poi risalire,con la dura salita di Ca' Londio, verso i Torrioni di Pietrarubbia. Davanti a noi il Sasso Simone e Simoncello ci indicano la direzione da prendere seguendo i conosciuti sentieri 123 e il 17. Proprio quest'ultimo ci portera' a destinazione a Miratoio dopo aver attraversato l'immensa cerretaia che ricopre la zona. Al km 16,90, in alternativa, è possibile scendere dal crinale seguendo il sentiero 113 e ritornando sulla traccia originale a valle. A causa del terreno argilloso di alcuni lunghi tratti, il percorso ,è godibile solo nella bella stagione; da evitare dopo periodi di pioggia

Gran Tour del biellese Sud-Occidentale: La Serra e La Bessa

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Grandioso tour che abbraccia La Serra morenica di Ivrea e la Riserva Naturale della Bessa passando per pochissimo asfalto e alcuni sentieri poco battuti e dalle medie pendenze.
Uno dei più bei giri che abbia fatto in questa parte di biellese.

Nota: Il tour nella sua parte off-road (che è poi quella che ci interessa) inizia a Donato e finisce nei dintorni di Pollone (sono circa 52 km.) paese che merita una visita.
Gli ultimi 14 km. (da Pollone a Donato) sono stati percorsi su asfalto per il semplice fatto di ritornare al punto di partenza percorrendo meno chilometri possibili.
Se volete evitare per cui questi ultimi noiosi 14 km. consiglio, in caso di pedalata in più persone ovviamente, di lasciare un'auto a Donato e l'altra a Pollone.

Principali attrazioni della giornata:

- Il Laghetto Cossavella;
- Il Laghetto di Prè;
- La Serra (https://it.wikipedia.org/wiki/Serra_Morenica_di_Ivrea);
- Vecchi borghi;
- Lago di Viverone e i suoi vigneti;
- Il Lago di Bertignano;
- Riserva Naturale della Bessa;
- L'Arena dei cercatori d'oro e il centro visite della Riserva della Bessa.

Dato i numerosissimi bivi e sentieri attraversati vi do solo una rapida descrizione, raccomandandovi in questo caso l'uso del GPS (anche se i sentieri sono ben segnalati).

Parto per cui da Donato (parcheggio della Posta) e mi dirigo verso sud percorrendo una bella strada acciottolata che scende verso la frazione Mulino, dove si supera il torrente Viona per entrare nel fitto bosco (B44) attraversato da una carrareccia sconnessa che termina lungo la strada provinciale che collega Sala Biellese con Andrate.
Dopo aver percorso per pochissimo l'asfalto giro a dx per il laghetto Cossavella e salgo la ripida ma corta salita per l'S1 che si trova a sx. Qui però faccio una cortissima deviazione proseguendo invece diritto per l'idilliaco laghetto di Prè.
Ritorno sui miei passi prendendo l'S1 questa volta a dx attraversando una bella sterratona riparata dai pini.
Arrivo per cui a Torrazzo, prendo a dx e scendo nei pressi di un campeggio dove inizio a salire verso dx. Percorro ora la parte bassa della Serra sempre sull'S1 arrivando a Magnano.
Magnano, Zimone, Sette Fontane e poi dall'alto in lontananza il Lago di Viverone con i suoi vigneti.
Mi dirigo verso Bertignano, prendo l'S25 e costeggio il lago omonimo salendo poi a sx verso c.na Vanotta e poi ancora bosco fino a Prelle. c.na Bruciato, c.na San Michele e c.na Vignassa dove ritrovo per poco l'asfalto girando poi a dx sull'S3 verso Cerrione.
Si entra ora nello splendido mondo della Riserva Naturale della Bessa. Non ci sono parole adeguate per descrivere questo mondo di mezzo, vi allego per cui il link della Riserva: http://www.bessa.it/
Esco su strada, passo l'Arena dei cercatori d'oro, il centro visite e prendo a dx per l'S26 percorrendo ancora un pò di Bessa.
Attraverso il torrente Viona, tocco marginalmente Ceresane e Mongrando e prendo verso Galliano sull'S4.
Ancora bosco ed esco a Gerbiglie, poi c.na Vignola, Castiglione, c.na Nuova e Muzzano (ma senza entrarci) dove prendo il C46. Scendo verso c.na Trevolo, attraverso il torrente Elvo e salgo verso Occhieppo Superiore. Passo per l'area attrezzata di Castellazzo in direzione di Pollone dove finirebbe degnamente il tour.
Devo però ritornare all'auto per cui da Pollone prendo definitivamente l'asfalto per Muzzano, Graglia, Netro, Ceresito e Donato.

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.

Artavaggio anello basso sodadura

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Partenza da Moggio, salita asfaltata verso la culmine e alla sbarra poco prima di arrivarci si prende la lunga mulattiera che porta ai piani di Artavaggio.

Fino ai piani la salita è molto tranquilla, dai piani bisogna salire al rif. Nicola e qui la situazione si fa più seria, una gran bella sgambettata, ma sono solo 200m D+.
(al rifugio consiglio una bella pausa con torte fatte in casa e porzioni degne di nota!)

Prendiamo il sentiero sulla destra del rifugio in direzione del Sodadura,arrivati sotto la salita che porta in cima andiamo a sinistra seguendo il sentiero 101 in direzione "bocchetta di regadur", da qui sarà un continuo su e giù tranquillo fino alla baita Regina.
Passiamo davanti alla baita e scendiamo fino all' EX rifugio Battisti (ATTENZIONE, il sentiero non ha nulla di tecnico, ma il fondo smosso e la velocità rischiano di farvi passare dritti alle curve che in alcuni punti sono esposte).

Appena prima del Battisti si trova il sentiero che scende sulla destra con alcuni punti da fare a spinta prosegue parallelo ad un sentiero più basso ma cementato (a voi la scelta, quello cementato ha pezzi veramente ripidi in salita ed è per l'appunto in cemento, io preferisco spingere su un sentiero naturale).
Quando i 2 sentieri si riuniscono non ci saranno più bivi quindi si può andare solo in direzione di Artavaggio. Il sentiero è ancora un su e giù con alcune rampette da spingere, passata una pineta non si scende più dalla bici.

Arrivati ai piani li attraversiamo per imboccare il sentiero del vallone, da qui si torna a Moggio.
Questo sentiero è difficile sia per il fondo molto smosso che per i passaggi tecnici, si arriva alla fine con gambe e braccia belle a pezzi!


L'anello si può fare anche con bici da XC, ma il vallone è abbastanza impossibile da fare con una front, ma se ci volete provare...
nel caso potete prendere una variante a scendere di quelle che sitrovano salendo lungo la mulattiera (la discesa della vasca è la più interessante, oppure quella delle baite vecchie che si prende poco prima della sbarra).

Senza la discesa del vallone il giro si può definire di livello "medio" o anche "facile" in base alla discesa che scegliete, altrimenti direi "difficile".
Fisicamente non è nulla di mostruoso a parte la salita dai piani al Nicola che è veramente tosta!
(consiglio di sgonfiare un pò le gomme qui perchè il fondo è abbastanza "cedevole")

Osogna-Barcellona 2015: 06. Lunel-Port-la-Nouvelle

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Sesta tappa: "l’imprevisto"

La tappa di oggi doveva essere lunga ma tranquilla, con una salita corta ma ripidissima (pendenze oltre il 15%) per 170 m di dislivello, per raggiungere la cappella de La Salette du Mont Saint Clair, punto più alto della cittadina di Sète. Per il resto tutta pianura. L’aggiramento dell’Etang de Ayrolle era un punto di difficile interpretazione della tappa a causa della presenza di innumerevoli stagni contigui. Purtroppo in zona Ecluse de Mandrac, per scendere fino a Port-la-Nouvelle abbiamo scelto il lato destro al posto del lato sinistra del fiume. Ci siamo trovati su una strada in mezzo a un canneto impraticabile per una bici da corsa. Dopo aver forato e sostituito le ultime tre camere d’aria abbiamo spinto le bici per un km e mezzo per portarci fino all’Ecluse Sainte-Lucie da dove abbiamo prosegutio sulla strada e siamo arrivati all’appartamento di Port-la-Nouvelle alle 20.30.

http://www.bikemotions.net/lunel-port_la_nouvelle.html

Monte Rognone da Introdacqua

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Partenza dal cimitero di Introdacua lungo la sterrata che percorre il vallone di S.Antonio. A tratti ripida e con fondo smosso, la sterrata é pedalabile ma richiede buona preparazione fisica. Arrivati al rifugio Risvolta (1700 m circa) , si lascia la sterrata e si prende il sentiero su prato che porta al rifugio di F. Ristoppia (1900 m circa). Ultimo tratto di salita su dorsale, lasciando a sinistra l'evidente sentiero per m. Genzana.
La prima parte discesa su dorsale; prima si ritorna al rifugio di F.Ristoppia, poi si prosegue risalendo leggermente verso nord, di nuovo in discea fino ad intercettare il continuo della sterrata dal rifugio Risvolta. La si lascia quasi subito in prossimità di una fonte (1700 m. circa) dove inizia il sentiero di discesa. Il sentiero non presenta particolari difficoltà tecniche (gradoni, tornanti...). é un lungo canale semi rettilineo che scende nel bosco su fondo smosso (piccoli sassi, pigne e rami). Facile e noiosa la prima parte, dai 1400 m. in giù diventa molto più ripido e sassoso, ma sempre rettilineo, quindi molto scivoloso: fare attenzione.

Corno Bussola 3022 m - Colle Bringuez 2661 m

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Itinerario di cicloalpinismo riservato agli amanti del genere con lunghi tratti di portage e discese tecniche ed esposte.

Salita e cresta sono in comune a quest'altro itinerario:
http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/14234
con piccola variante in salita (senza passare da rifugio Arp) e cresta ottimizzata (poche decine di metri ma si evita un noioso tratto a piedi).
Arrivati al Colle Palasinaz anzichè buttarsi nel vallone di Mascognaz si ritorna a dx su bel sentiero tecnico al lago della Battaglia 2460 m, lo si costeggia interamente su lato sx opposto a quello della salita e con meno di 200 m di dislivello si raggiunge il panoramico Colle Bringuez 2661 m.
Da qui i primi 100 m D- sono assolutamente non ciclabili poi si torna in sella su facili praterie fino al bivio a 2350 m dove teniamo la destra. Ancora diversi punti non ciclabili che interrompono il ritmo ma anche belle serie di tornantini fino all'alpe Chavannes dove la traccia si perde per prati e riconquista il sentiero 3 con del breve freeride. Scorrevole fino a villaggio abbandonato di Brenguez e mulattiera tortuosa e abbastanza tecnica fino a valle.

buona gita



Ronde van Franciacorta 2

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come nel primo itinerario (http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/12479) la zona di partenza e arrivo è il mercato di Rovato facile da raggiungere anche vicino all'uscita dell'autostrada.
Si parte subito in salita verso mont'Orfano salita nella prima parte in ciottolato poi in bitume e poi sterrata; sale a gradone intervallata da piccole discese. Qui la ciclabilità è del 95% ci sono solo due piccoli punti da fare con bici a spinta; discesa facile e veloce (attenzione alle jeep che salgono nel senso contrario) e con fondo compatto. si prende poi direzione adro misto asfalto strada bianca per poi prendere in paese in zona chiesa la salita verso il monte alto; inizia in bitume e prosegue sterrata. La dividerei in tre una prima parte molto dura, un falsopiano che fa respirare e una terza parte altrettanto dura. La discesa molto veloce e a piccoli tratti tecnica ci porta sul confine con Clusane. in fondo si può decidere se tornare direttamente o fare un piccolo giro per sciogliere le gambe e mangiare qualcosa. io ho fatto circa 6-7 km di asfalto per recuperare e poi ho attaccato la salita del cimitero di nigoline in ciottolato; in cima si prende di nuovo un sentiero che su e giù tra le vigne del bellavista ci riporta a adro e poi costeggiando di nuovo il mont'Orfano verso la macchina.

km 40
tempo 3h
dislivello +- 1200
80% sterrato 20% asfalto


MONTE BECOLA

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FOTO

Verso antiorario
Itinerario breve ma impegnativo dal punto di vista fisico e tecnico, NON consigliato a chi non ama camminare con bici al seguito su sentieri stretti, in contro pendenza, con tratti esposti con cavo d'acciaio e fune.
Si parte da Fortogna 450m e per 8 km saliamo su asfalto fino alle Casere di Cajada 1150m. Un breve tratto pianeggiante ci fa riprendere fiato prima di salire alla Casera Palughét a 1250m. Si procede su buone pendenze fino al waypoint E 1310m da dove dobbiamo spingere la bici fino alla Casera Bécola 1430m (waypoint F) per circa 120 m di dislivello. Dopo la meritata sosta ci aspetta 1 km molto difficile sul sentiero 571 da fare a piedi fino al waypoint H 1270 m dove troviamo i passaggi di cui sopra. Se siete sopravvissuti vi aspetta ora una bella discesa filante con passaggi tecnici e ripidi, verso la fine diventa sassosa smossa.
Se avete intenzione di affrontare questo itinerario fatelo con un buon paio di scarpe da trekking.

19/9/2015

Niviano bassano su CAI 001

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Da niviano costeggiando sulla collina la statale 45 per poi prendere il sentiero 001.tutto nel bosco a salire fino a Bassano. poi giu per la provinciale verso Rivergaro per rientrare nel Bosco su 001 dall Agriturismo Miranti e uscire al acquedotto di Rivergaro

TMB-Passo della Scagina

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Ulteriori informazioni a questo link.

Il passo della Scagina si trova nella parte più orientale della Lessinia, quasi al confine con la provincia di Vicenza, ed è una delle tante vie di accesso al gruppo montuoso della Carega. Anche qui, come nel vicino Pasubio, all’imperversare della Grande Guerra furono realizzate numerose mulattiere per rifornire le truppe: sarà proprio su uno di questi sentieri, l’ardita strada di arroccamento del passo Mesole, che il tour vivrà il suo apice.

Da Selva di Progno, seguendo il Cammino dei Santuari e non senza alcuni brevi passaggi a piedi, si affrontano subito i primi single track del tour. Dalla Val Tanara si sale quindi alle borgate di San Bortolo della Montagna, concludendo questa prima ascesa con l’impennata erbosa fino alla panoramica croce del monte Quarto.

I fitti boschi della Val Chiampo nascondono ora una lunga sequenza di mulattiere, sentieri e single track, sia in salita che in discesa, prima di calare con decisione verso il fondovalle.

Dal ponte sul Chiampo il tour cambia faccia: l’altimetria nervosa della prima parte lascia infatti il posto a una salita lunga e regolare, per metà asfaltata ma con qualche variante offroad che evita i primi tornanti. Dal rifugio Bertagnoli, ultimo punto di ristoro verso la vetta, il fondo si fa sterrato raggiungendo con pendenze mai eccessive la panoramica Bocchetta Gabellele.

Si imbocca ora il Sentiero Milani (segnavia 202), una traccia a mezzacosta che si fa sempre più ardita: si tratta della vecchia strada di arroccamento costruita durante la Grande Guerra e che oggi, almeno nella prima parte fino al passo del Mesole, è ancora percorribile senza grosse difficoltà.

Successivamente, quando il sentiero si stringe alla parete verticale del monte Gramolon, il terreno friabile ed alcune piccole frane impongono cautela consigliando di proseguire a piedi per qualche metro.

Con una parte finale immersa tra gallerie, cenge e dirupi si giunge così al passo della Scagina: abbandonata la mulattiera (che prosegue verso il Carega) si raggiunge la vicina malga Fraselle di Sotto e da qui, grazie a una lunga a veloce carrareccia, si scende verso Giazza, in Val d’Illasi.

Tenendosi sempre sul versante destro della valle, l’itinerario si chiude quindi con gli ultimi saliscendi verso Selva di Progno.

Punto di partenza: Selva di Progno, piazza IV Novembre.

Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

Borgo Val di Taro - Compiano - Monte Pelpi - Passo Colla

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Sito web: http://gianolinibike.it/node/5508
Località di partenza: Borgo Val di Taro (420 m) Parma Lunghezza: 58 km Quota massima: 1479 m Monte Pelpi Dislivello complessivo in salita: 1586 m Ciclabilità: 100% - 90% asfalto e 10% sterrato Arrivo Borgo Val di Taro: (420 m) Parma Acqua sul percorso: SI - Compiano Come arrivare: da Parma si prende l’autostrada A15 per Fornovo e arrivati al casello di Borgo Val di Taro si esce e si percorre la SP553 per Borgo Val di Taro. 19/09/2015. Dopo aver lasciato l’auto nell’ampio parcheggio iniziamo a pedalare verso il centro di Borgotaro su Via Cacchioli. All’incrocio giriamo a destra prendendo via Taro e proseguiamo verso sinistra seguendo le indicazioni stradali per Bedonia. Superiamo Largo Roma e prendiamo la strada secondaria, poco trafficata, che procede ad un’altitudine leggermente superiore rispetto a quella principale del fondovalle. Affrontiamo un po’ di sali-scendi, e arrivati al bivio seguiamo l’indicazione stradale sulla destra per Bertorella. La strada è molto bella e sale ancora per qualche metro prima di iniziare una bella discesa che in poco tempo ci permette di raggiungere Bertorella. Ripresa la SP3 ci dirigiamo verso Bedonia. Superiamo il piccolo centro abitato di Barbigarezza e arrivati a Sugremaro attraversiamo la strada portandoci sul lato sinistro dove inizia una comoda pista ciclabile. Prima di arrivare a Compiano, all’altezza di un ponticello di legno, alziamo lo sguardo sul castello (XV sec.) che si erge sulla roccia. Proseguiamo sulla pista ciclabile fino al ponte sul fiume Taro. Giriamo a destra e all’incrocio giriamo a sinistra riportandoci sulla SP3 dove proseguiamo per un breve tratto (150 m). Giunti al bivio giriamo a destra seguendo le indicazioni stradali per Compiano, Bardi, Cereseto e passo Colla. La strada inizia a salire, affrontiamo subito tre tornanti e arriviamo all’ingresso di Compiano (519 m). Decidiamo di non entrare nel piccolo borgo in quanto eravamo stati qui nel 2013 (http://gianolinibike.it/node/3027). Proseguiamo in salita sulla SP66 in direzione di Bardi. Pedaliamo in moderata pendenza allietati dal bel panorama. Arrivati a Strela facciamo una breve deviazione per fotografare la torre campanaria costruita in pietra della chiesa. Ripresa la SP66 continuiamo a salire sulla dorsale della collina. Pian piano lasciamo il verde dei prati e ci inoltriamo in una rinfrescante pineta che prosegue verso il passo Colla (1000 m). Poco prima di arrivare al Passo Colla giriamo a sinistra seguendo l’indicazione turistica indicante il Monte Pelpi. Siamo a quota 963 metri e da qui inizia lo sterrato, una bella carrareccia lunga 5,3 km che ci permetterà di superare i 516 metri di dislivello che ci separano dalla vetta del Monte Pelpi (1479 m) con una pendenza media del 9,5%. Il fondo della carrareccia è abbastanza compatto, formato da pietrisco, sassi e terra battuta. Il primo chilometro ha una pendenza media del 10% e si snoda attraverso il bosco, poi la carrareccia prosegue con meno pendenza grazie ad un paio di tornanti. Il secondo chilometro ha una pendenza media dell’8,5%. Attraversiamo una bella faggeta caratterizzata dai tronchi contorti e dal fondo prevalentemente terroso e percorriamo il terzo chilometro con una pendenza media dell’8,5%. La carrareccia attenua la pendenza regalando alcuni tratti in falsopiano e così superiamo il quarto chilometro con una pendenza media del 7,8%. Affrontiamo gli ultimi 680 metri, i più duri, superando una pendenza media dell’11,5% su terreno formato da sassi smossi, alcune radici e tratti di fondo terroso inframezzati da grosse spaccature. Il tratto pedalabile finisce in vista della croce ma per raggiungerla bisogna affrontare un tratto a spinta in quanto la pendenza è proibitiva. Scesi dalle nostre MTB le spingiamo lungo l’erta salita e arriviamo alla croce metallica del Monte Pelpi. Il panorama da quassù è veramente impressionante. Lo sguardo spazia a 360° e possiamo vedere chiaramente le Alpi Apuane e le cime degli Appennini. Dopo aver scattato alcune foto ci rechiamo in sella alle nostre MTB fino sulla vetta del Monte Pelpi (1479 m) pedalando su fondo erboso. Approfittiamo della sosta per mangiarci una banana e una merendina e poi torniamo indietro fino alla croce a riprendere la strada dell’andata. Dopo il tratto iniziale in forte pendenza rimontiamo in sella e percorriamo a ritroso la stessa strada fatta in salita fino ad arrivare nuovamente sull’asfalto. Giriamo a sinistra e dopo poche pedalate giungiamo al Passo Colla (1000 m). Dopo la foto di rito torniamo indietro per pochi metri e giriamo a sinistra seguendo il cartello stradale indicante Dongara (4 km). Inizia la carrareccia sterrata che ci dovrebbe condurre, attraverso il bosco al paese di Caboara. Affrontiamo la prima salita poi procediamo alternando tratti in falsopiano con alcune salitine fino a quando ci accorgiamo che abbiamo superato la deviazione prevista. Torniamo indietro per un breve tratto seguendo la traccia del Garmin con più attenzione e purtroppo dobbiamo constatare che il sentiero che avremmo dovuto prendere non esiste più. L’imbocco è precluso da rovi e ortiche e anche superando il primo tratto non c’è più traccia del sentiero. Non ci resta che tornare indietro fino al Passo Colla e girare a sinistra percorrendo in discesa la stessa strada che avevamo fatto salendo da Compiano. Scendiamo velocemente fino a quando troviamo un incrocio sulla nostra sinistra dove la segnaletica stradale indica Caboara (2 km). Siamo a quota 730 metri, giriamo a sinistra e affrontiamo la prima salita, lunga 338 metri con una pendenza media del 9,5%. Affrontiamo subito la seconda salita lunga 224 metri con pendenza media del 6,4% poi la strada si spiana e raggiungiamo velocemente Caboara (775 m). Proseguiamo dritto per altri 4 km affrontando una serie di salite e discese fino a quando ci innestiamo sulla SP21. Continuiamo in discesa e arriviamo a Porcigatone (746 m) dove ci fermiamo per scattare una foto al campanile in pietra della chiesa. Proseguiamo la discesa e, passando per Brunelli, arriviamo a Borgo Val di Taro. Giriamo a destra imboccando viale Vittorio Bottego, oggi invaso dalle bancarelle in occasione della Sagra del Fungo Porcino. Giunti a Largo Roma ci fermiamo a prendere un gelato e poi continuiamo in discesa fino a raggiungere il parcheggio dove al mattino avevamo lasciato la macchina. Per visualizzare altre foto: http://gianolinibike.it/image/tid/255

Fino a Porcigatone e poi giù

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Bel giro che prevede una salita costante di circa 7 km, non troppo impegnativa per chi è allenato (più che altro è la lunghezza), poi un saliscendi con qualche pezzetto impegnativo fino a Porcigatone. Da qui

Fino a Porcigatone e poi giù

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Bel giro che prevede una salita costante di circa 7/9 km, poi da Porcigatone in poi è sterrato quasi tutto in discesa fino alla fine.

Il mio tracciato parte dalla loc. Barbigarezza (perchè uno dei nostri abita li), passa per un km nel bosco e arriva in loc Breia, ma potete tranquillamente partire da Compiano vicino a Ezio Bike (si aggiungono un paio di km su strada) e partite in direzione Borgotaro, dopo qualche km prendete la strada sulla sinistra che sale verso Strela/Cereseto.
Dalla loc. Breia la salita è costante, passate Strela e proseguite per circa 1,5 km, al bivio (km 5,3), invece di proseguire dritto per Cereseto (in questa zona c'è anche il B&B Tolasudolsa) prendete a destra per Caboara o Porcigatone. Inizierà una serie di saliscendi con qualche breve salita impegnativa (Caboara, km 8) ma anche diversi pezzi in discesa dove potrete riposarvi (e prendere una discreta velocità).
Arrivate a Porcigatone (km 14.5), invece di proseguire per la provinciale svoltate a destra verso la chiesa; da qui inizierà una discesa sterrata, inizialmente abbastanza ripida e sconnessa ma molto divertente; attenzione al km 16.5 che la strada sarà chiusa da una sbarra, ma si può comunque passare (magari, per gentilezza chiedete il permesso!).
Siete nell'oasi dei Ghirardi e per un km vi si chiede di rallentare la velocità (ci sono i cartelli!!) perchè la zona è frequentata anche da scolaresche.
Da qui potete mollare i freni e scendete lungo la strada fino ad un ponte di pietra che sembra uscito da un film (km 17.7) e iniziate a risalire lungo la strada. La salita è di circa 1 km e poi ricomincia la discesa che vi porterà ancora alla provinciale, vicino alla loc. Bertorella; da qui riprendete in direzione Compiano e ritornate al punto di partenza

Giro dei Laghi di Sant'anna + Orgialis

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Anello con partenza da Vinadio che comprende il giro dei laghi e la salita all'Orgialis con discesa al rifugio Malinvern e Vinadio.
1h e 30 circa di bici a spinta, dall'asfalto della Lombarda fino al passo dell'Orgialis è tutto a spinta 50min- 1 ora tranquilli.

Punto acqua al Santuario

Osogna-Barcellona 2015: 07. Port-la-Nouvelle-Llança

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Settima tappa: "meravigliosa"

Prima di partire da Port-la-Nouvelle abbiamo fatto il pieno di camere d’aria al vicino supermercato. Il forte vento (per fortuna in gran parte a favore) si è fatto sentire per tutta la giornata. Le piste ciclabili francesi della regione ci hanno permesso di restare lontano dalla strada principale per gran parte del percorso. A Port Vendres è iniziata la parte più interessante della tappa: un saliscendi sulla Costa Brava che offre continuamente panorami bellissimi. Tra i diversi saliscendi superiamo anche il Col de Belitres che segna il confine tra Francia e Spagna. Prima di arrivare a Llança abbiamo avuto ancora un problema con il raggio recidivo, che questa volta si è anche deformato. L’èquipe meccanica anche stavolta ha brillantemente risolto il problema. Un po’ di fortuna per pochi minuti ci ha evitato un forte acquazzone.

http://www.bikemotions.net/port_la-nouvelle-llanca.html

Monte Generoso

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Bel giro ad anello che unisce parte della Generoso Bike Marathon con una divertente discesa su Single track dall'Alpe Bonello passando per l'alpe Laorina (la Marathon scenderebbe dalla sterrata decisamente meno divertente) e evitando l'ultima risalita da Cabbio prevista dalla Marathon, risulta cos' un giro da circa 45km e 2000mdsl.
Panorama davvero bello, salite tutte su sterrato / ciotolato (prima parte piuttosto dura)/ single Track (tratti a spinta per arrivare alla stazione in cima al Generoso), discese su single track e sterrate e tratto di rientro da Cabbio su asfalto.

TMB-Val Gares

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Ulteriori informazioni a questo link.

La Val Gares è una valle di origine glaciale che si stacca a sud della Val Biois all’altezza di Canale d’Agordo. I suoi dolci pendii, uniti all’imponenza delle vette circostanti, rendono questa valle una meta ideale per escursioni facili e alla portata di tutti.

L’itinerario si sviluppa infatti nel fondovalle, in salita sulle medie pendenze della rotabile principale e in discesa sulla bellissima pista ciclopedonale immersa nel bosco. La parte sommitale dell’itinerario si snoda invece nel Pian delle Giare, un vasto pianoro dominato dal circo glaciale ai piedi delle Pale di San Martino.

Alla quota massima del tour si possono ammirare il laghetto di Gares, da cui ha origine il torrente Liera, e la cascata delle Comelle; il vicino rifugio Capanna Cima Comelle è invece il posto giusto per uno spuntino.

La discesa conclusiva è bella, veloce e scorrevole; priva di qualsiasi difficoltà tecnica serpeggia tra alberi e prati perdendo gradualmente quota fino a ritornare a Canale d’Agordo.

Punto di partenza: Canale d'Agordo, piazza Papa Luciani.


Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.itinerarimtb.it.

225. Ugovizza - Sella Bistrizza

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Quota di partenza, 800 m (Ugovizza)
Quota max, 1750 m s.l.m.
Sviluppo: 30 km 
Dislivello: 1100 m
Ciclabilità 99,5% 
Verso antiorario 
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – Foglio 19   

L'itinerario riprende in parte il mio precedente N°154, evitando la salita alla malga Priù, e riducendo così il giro di un po' di livello tecnico e di 200 metri di dislivello.
L'obiettivo di questo bell' itinerario è raggiungere la sella Bistrizza che è un verde avvallamento a sud del monte Osternig lungo la cresta di confine con l'Austria. Sono qui presenti alcune casere ed un posto di ristoro frequentato da numerosi escursionisti.
- La partenza avviene nel bel paese di Ugovizza rinnovato dopo la piena del torrente Uqua .
-Da Ugovizza si prende la ciclabile fino a Camporosso.
-A Camporosso si prosegue fino a livello della trattoria da Benito dove si intraprende la strada asfaltata che porta alla Val Bartolo che costeggia l'omonimo fiume.
-Si giunge a sella di Bartolo con le caratteristiche casette di villeggiatura.
-Si raggiunge il confine con l'Austria su mulattiera.
-Si entra in Austria e si prosegue su un lungo e comodo sterrato fino all'Acomitzer Alm a quota 1730m dove si scopre un panorama molto vasto sulla sottostante valle del Gail in Austria.
-Si raggiunge Sella Pleccia, poi si prosegue sino a Sella Bistrizza (quota 1718m) dove vi è la prima possibilità di rifocillarsi nel bel rifugio austriaco Feistrizer Alm.
-Si intraprende la traccia del sentiero Cai 403-507 che dapprima scende facile e divertente, per poi divenire più difficile nell'ultimo tratto ( diff. S1/S2). Questo tratto dell'itinerario avviene nel sottobosco pertanto in giornate umide può risultare più complicato a causa delle radici bagnate, ma è divertente la discesa su soffici aghi di pino.
-Si raggiunge il letto del torrente Uque ed il Nuovo Rifugio Nordio dove vi è la seconda possibilità di rifocillarsi.
-Da qui si intraprende la larga strada sterrata che scende ad Ugovizza. Giunti al 28° Km c'è la possibilità di tagliare i tornanti ed effettuare l'ultimo tratto di discesa su alcuni single trail (diff. S1/S2) fino a raggiungere di nuovo il punto di partenza.

Torrenthorn 2998m

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Torrenthorn XXL
Si parte dal mio solito parcheggio al Golf Club di Leuk.
Si sale per i vigneti durante la vendemmia (metà settembre) e che profumi!
La prima parte di salita è asfaltata e piuttosto facile, con pochissima pendenza.
Raggiunta la prima stazione degli impianti del torrent inizia la sterrata, sempre facile e pedalabile.
Ecco che raggiunta la stazione di torrentalp a 2300m inizia la salita dura: 150m con pendenze estreme, a mio avviso dura ma pedalabile se avete una buona gamba perché il fondo è ottimo.
Poi inizia il portage, evviva! Solo pochi metri a quota 2850 saranno ciclabili ma per il resto è tutta da fare con la bici in spalla con una vista panoramica sui "giganti" del Vallese che salendo diventa sempre più ampia e spettacolare.
Dalla Vetta a 2998m si scende per la stessa traccia della salita, ci sono solo due passaggi tecnici e per il resto è tutto un sentiero superflow libidinoso.
Tornati alla stazione si scende per la sterrata e si prende il secondo sentiero a sinistra, attenzione il secondo! E da qui inizia un infinito "traverso" con discesa e tanto da pedalare, ma sempre flow... roba da fare a tuono senza soste!
Da Bachalp (1900 circa) inizia la risalita, prima su sentiero sempre facile e divertente poi una rampa asfaltata che metterà a dura prova le gambe provate ed infine ancora sterrato... se ne avete sempre pedalabile.
Ora è finalmente tutta discesa! o quasi...
La prima parte è sempre molto veloce ma con poca pendenza.
Arrivati nel bosco ci saranno delle rampette malefiche dove i quadricipiti imploreranno pietà ed arrivati nel paesino di Jeizinen una breve risalita ed un tratto asfaltato condurranno all'ultimo sentiero dove sembrerà di essere su un trail Ligure: caldo, veloce e con roccette... da fare assolutamente a mille!
Da Niedergampel si segue il Rodano su comodo asfalto per tornare al parcheggio.

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