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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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DEIVA ALLMTN

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Prima raidata sui sentieri di Deiva ispirandosi al video visto su Mtb mag. Ho cercato di raccordare nel migliore dei modi i sentieri del video e ho aggiunto il sentiero delle Carbonaie e quello del Monte Incisa.
Il risultato finale è stato molto positivo perché ci sono dei sentieri molto belli in discesa e divertenti nei trasferimenti up and down .
Partenza da Piazza e poco dopo si prende un sentiero molto bello sino a Costa di Framura e con qualche rampa secca si arriva all'inizio del sentiero Vigo che si percorre in discesa(molto bello) .Finita la discesa inizia la salita lunga della giornata tutta su asfalto poco pendente e Zero traffico che porta con 1 km finale molto ripido ai ripetitori del Monte San Nicolao 800mt quota. Qui abbiamo fatto il sentiero Rai che scende subito all' Aurelia (carino) per poi risalire al Monte di nuovo . Ora cambio di direzione e discesa sul sentiero delle Carbonaie(molto bello ) un Po sporco e con qualche canale da moto...e con un Po di up and down porta al passo del Bracco.
Ora prendiamo il sentiero che inizia con una spinta (Max 5 min) per arrivare sul crinale e da li scende divertente sino a un quadrivio dove abbiamo tenuto il nuovo sentiero non segnato sulle carte che porta ad intersecare quello che porta a Mezzema .Questo tratto è tutto up and down sempre su divertente single track sino alle scalinate di Mezzema.
Ora ultima corta salitella sotto l'autostrada e si va a prendere il sentiero più bello della giornata il Fumarupe(molto bello) che porta giù sino in Valle in fronte al primo sentiero percorso...10 min si pedalata e si torna all'auto....GRAN BEL GIRO ALLMTN

Volendo non ripedalare gli ultimi 10 minuti si può lasciare l'auto alla fine della discesa e partire da li per il giro .

Dal Monte San Nicolao il sentiero La Rai si può abbandonare e tenere il crinale in direzione Mattarana che è più lungo(dicono anche più bello...proverò), per poi via Aurelia , tornare sempre al San Nicolao.

Il dislivello non è tanto ma i sentieri e gli up and down scaldano le gambe ...

668 Monfalcone sentiero dei Castellieri

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Referente renzo - ( nanino1@inwind.it ) - Ultima ricognizione 12-1-18
SCHEDA TECNICA
Verso Antiorario - Lunghezza = 45 Km - Dislivello Sal/Disc = +850 m
Quote min/Max = 10 / 160 - Ciclabilità su tempo 100% (a piedi 0 min ) - Tempo Standard ore 3:50 min
Velocità media = 11,7 Km/ora - Difficoltà Tecnica = 4/7 - G.D. = 47 MEDIO
NOTE / AVVERTENZE / DESCRIZIONE
Nella prima parte del giro si gioca sulla collina di Monfalcone ,superata l'autostrada giungiamo prima a Iamiano e quindi a Doberdò del Lago,unico posto con bar e minimarket. Ancora a nord superiamo Marcottini per andare a percorrere parte del divertente sent. 72. Il rientro si fa sulla sterrata che domina la pianura ed il mare.

023-Crevada Mondragon discesa per il 1050 rientro x Bagnolo 2018-01-14

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Giro invernale che parte dal parcheggio della rotonda di Crevada, ricalcando parte della traccia 419 con delle varianti da renderlo più tosto e in parte accorciato per mancanza di tempo.
Abbiamo cercato nel limite del possibile di togliere più asfalto dal percorso come pure è stata inserito anche la discesa per un tratto del sentiero Cai 1050/1050b che ci mancava.
Peccato che un primo tratto sia rovinato dalla caduta degli alberi che ci fa scendere dalla mtb per tre vole in poche tempo altrimenti sarebbe stato ancor più bello.
Giro che parte abbastanza dolcemente con sali scendi tranquilli per "scaldare le gambe" prima dei muri che incontreremo sopra Refrontolo e il Mondragon .. quasi verticali.
Discesa poi per il sentiero 1050/1050b con alcuni tratti a piedi ma in ogni caso merita un passaggio con arrivo finale in località Vallandrui a sinistra della strada statale di Corbanese Tarzo.
Attraversata, ci aspettano altri due muri prima dei nuovi saliscendi .. e meno male ... che ci porteranno fino in prossimità di Conegliano e Bagnolo per poi rientrare verso Crevada con altri due muri conclusivi.
Giro per persone allenate e buon uso di mtb.

Casola Valsenio, M-Battaglia, C.del Rio, Fontanelice, Salita del Cane, Codr

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Giro di 55km e 1500 metri di dislivello. Parecchio asfalto, si fa anche in inverno, a patto non abbia appena piovuto.
La traccia parte dal parcheggio del cimitero di Casola Valsenio.
Si passa il paese di Casola e si sale a monta Battaglia passando per san Ruffillo. In cima a Monte Battaglia si può anche salire su alla rocca. La traccia procede invece lungo la sterrata di crinale fino alla chiesa di Valmaggiore.
Da questa si scende per una sterrata (probabile fango in inverno) fino a Castel del Rio che si raggiunge attraversando il bel ponte degli Alidosi.
Da qui si fa un trasferimento su asfalto di 7 km circa scendendo a Fontanelice lungo la "montanara".
Arrivati dentro a Fontanelice prendere sulla destra la "salita del cane". Una bretella molto ripida, asfaltata, che vi porta circa a metà della salita del prugno.
In cima alla salita del cane giriamo a sinistra, sempre su asfalto, per raggiungere la cima del "passo del prugno" che collega Fontanelice a Casola.
Praticamente in cima al prugno, la traccia prende una strada sterrata sulla sinistra, in prossimità di un agriturismo. (in alternativa si può scendere per asfalto direttamente a Casola seguendo la strada del prugno)
La sterrata imboccata dalla traccia fa un po' di su e giù, poi punta decisamente verso la vallata di Borgo Tossignano, diventa asfaltata (discesa con alta pendenza) e si giunge al bel borgo di Tossignano.
Dalla piazza di Tossignano si imbocca il sentiero del cammino di sant'Antonio, che inizia con una scalinata fattibile anche in bici. Questa via ci porta in prossimità della via Codrignanese che imbocchiamo in direzione Imola fino a giungere a Codrignano dopo un paio di chilometri.
A Codrignano attenzione che si gira a destra prima del centro. Si imbocca un'asfaltata che poi diventa ghiaiata, sale per qualche centinaio di metri di dislivello per poi scendere a Borgo Rivola in prossimità della "Curva Capirossi".
Da Borgo Rivola prendiamo la casolana verso monte e dopo pochi chilometri siamo nuovamente a Casola Valsenio.
Se non se ne è avuto abbastanza, si può sempre fare un secondo giro :-). Io sono arrivato in fondo bello cotto.

Ruota Libera Funghi Formichella

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Un percorso che comprende due discese molto impegnative di Enduro con partenza dal negozio Ruota Libera di Terni.
Le discese sono piuttosto impegnative, fate molta attenzione, rimane molto difficile trovare la partenza del percorso chiamato "Formichella", in quanto l'ingresso è volutamente lasciato sporco per evitare di farci passare le moto.

293. Cobra, Falco e Machete trail

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Quota di partenza, 165 m. (Vernasso)
Quota max, 711 m. (Mte Mladesiena)
Sviluppo: 23 km 
Dislivello: 1100 m
Ciclabilità 100% 
Difficoltà: OC - S2
Verso antiorario / orario
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – Foglio 41    

Il giro prende il via dal paese di Vernasso frazione di San Pietro al Natisone posto nella medesima valle.
I primi 9 km sono tutti su asfalto e da Tarcetta si sale al bivio Puller passando per Antro e Spignon. Dal bivio su forestale si raggiunge in breve la cima del monte Mladesiena a quota 711m.
Da qui inizia la prima parte del divertimento con la discesa del "Cobra" su di un single trail a tratti impegnativo con curve divertenti, sponde e alcune contropendenze si perde quota fino a raggiungere la carraria oltrepassarla e poi scendere lungo il "sentiero del Falco" sino a poco prima di Torreano.
Si risale su forestale al bivio Puller, dove si affronta la seconda discesa dell'itinerario lungo il sentiero del "Machete" fino a Vernasso.

I passaggi tecnici (diff. S1/S2) sui sentieri del Cobra, Falco e Machete, con radici, gradoni, tornantini e contropendenze rendono questi single-trail a dir poco entusiasmanti; è d'obbligo mantenere alta la concentrazione e la padronanza del mezzo.  
Ovviamente in caso di fondo bagnato, prestare maggiore attenzione.

Buon divertimento.

Amazing Maresana

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L'itinerario consente di effettuare due tra le più belle discese della zona, La Bruna e il Far West che mi risulta essere manutenute dai ragazzi dell'Orio gravity park,che offrono anche un servizio navetta per chi fosse interessato. Naturalmente un grosso ringraziamento per il loro lavoro,
Si sale al colle della Maresana su asfalto con pendenze anche piuttosto dure ma comunque fattibili.
Quando la strada spiana raggiungiamo la prima discesa, La Bruna, bellissima discesa molto divertente e mai veramente difficile anche se, naturalmente, bisogna prestare la dovuta attenzione in alcuni passaggi specialmente con fondo umido. Lungo la discesa sono presenti un paio di passerelle e un salto, comunque provvisto di una chicken line per i meno temerari, come me.
Giunti alla fine della discesa torniamo su asfalto e in salita saliamo a Olera, dove attraversando il paese torniamo su uno sterrato in salita che diventando un sentiero ci porterà in falsopiano fino a prendere la strada che salirà a Monte di Nese. Giunti in paese ad un bivio teniamo la sinistra per salire ancora per poco su asfalto, poi su sterrato saliamo fino ad una sellla, con una evidente cappella dedicata alla Beata Vergine della forcella, dove troviamo un incrocio di diversi sentieri, noi prenderemo a sinistra quello che procede in leggere discesa, non lo sterrato che scende più decisamente.
Qui dopo un breve tratto in discesa si risale con brevi strappi fino all'ultimo che ci farà scendere dalla bici per un breve tratto a spinta, giunti sul pratone della forcella bassa inizieremo la seconda discesa della giornata, la più tecnica della giornata, con diversi passaggi su rocce che farà mettere il piede a terra ai meno preparati.
La discesa ci riporterà all'imbocco della Bruna che lasceremo alle nostre spalle per portarci fino ad una cappelletta dove entrando a sinistra nel bosco raggiungeremo la Croce dei Morti da cui inizia una breve discesa che ci porterà nei pressi dell'agriturismo Luca West da dove attraversando la strada scendiamo brevemente per poi piegare a sinistra saliamo costeggiando la cinta di una casa, giunti in un piccolo prato inizieremo l'ultima discesa, il Far West, dopo un breve tratto quasi piano troveremo un tratto molto ripido dove è necessario prestare molta attenzione, specialmente in caso di bagnato, passato questo tratto rimarranno solo alcuni passaggi su roccette dove fare attenzione per il resto basta godersi la discesa.
Giunti a Ranica non ci resta che tornare al punto di partenza su asfalto
Per godersi a pieno il giro consiglio di effettuarlo con fondo asciutto, pur non essendo un giro difficile presenta alcuni passaggi in cui bisogna prestare attenzione. Consigliabile un full anche su un mio amico lo affronta con una front da 80 mm.

Percorso Antonelliano: tra Terra, Cielo e Acqua

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Terra: le colline attraversate adibite a vigneti di Boca e Ghemme;
Cielo: i Santuari e le chiese che si incontrano lungo la passeggiata (da menzionare il Santuario di Boca);
Acqua: il ritorno a Romagnano sull'argine del fiume Sesia con vista sulle colline e Alpi valsesiane.

Giro facile con poco dislivello e una bella pedalata tra campagne, cielo e acqua in Bassa Valsesia da fare con la morosa, la moglie o gli amici?
Si può fare!

Oggi sono a Romagnano Sesia, a pochi minuti da case e percorrerò uno dei 3 "Itinerari Antonelliani" (http://www.turismonovara.it/it/itinerari?IdCategoria=160) che partono da Villa Caccia, sede del Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia (http://www.museostoricoromagnano.it/).

Quello di oggi è l'itinerario più completo: 41 km. e 450 mt. di D+ che mi vedrà, appunto, partire da Romagnano, per continuare poi per Boca, Maggiora, Fontaneto d'Agogna, Ghemme, per risalire lungo le sponde del fiume Sesia e tornare a Romagnano.

Richiesto in ogni caso almeno una sufficiente preparazione fisica visti i 40 km. da pedalare anche se, percorsi a ritrmo blando, non sono per nulla impegnativi.

Da fare tassativamente in periodo asciutto e lontano da piogge per evitare il fango che si troverebbe nella zona delle vigne di Fontaneto d'Agogna e Ghemme.

Non sempre il tour risulta adeguatamente segnalato: seguire i cartelli "BiciInVigna con Antonelli", o la vernice di color viola con cui sono marcati i pali.
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Qui il video-racconto della pedalata di oggi: https://youtu.be/kdB0XFinEy4

Qui la traccia in 3D: http://doarama.com/view/1843293

Ricordate se guardate i video di selezionare nelle impostazioni di visione: "Qualità" a 720p per avere una visione in HD.

Puoi vedere tutti i miei video sul nuovo canale Youtube "I Sentieri di Black": https://www.youtube.com/channel/UCLJMJ9qSHQhs1YP_yVnkWhw

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Il tour nel dettaglio:
Parto dalla sede di Romagnano del Museo Storico Etnografico Villa Caccia (vi consiglio una visita a inizio o fine giro: merita davvero) e prendo a sx continuando a salire sulle colline con già qualche vista pregevole sulla pianura e le Alpi valsesiane.
Passo una sbarra in ferro e entro nel bosco fino a costeggiare la variante della SS299, passare sopra la galleria e uscire sulla SP31 per Cavallirio.
Prendo a sx Via Sant'Antonio e poi ancora a sx Via Dante Alighieri. Continuo sulla Strada della Borga (785) e poi Strada della Polera, da dove mi stacco sulla dx per salire verso la ciclabile (784) per Boca.
Tra bochi e vigne arrivo al bivio che prendo a sx per scendere al Santuario di Boca.
Riprendo poi l'asfalto e più avanti giro a sx (778) direzione Montalbano ma senza arrivarci, perchè passato il ponte sullo Strona giro a dx (793), fino a raggiungere la discarica di Maggiora, girare a dx, passare lungo il perimetro del cimitero e girare a dx su Via Zanetta.
Alla chiesetta della Madonna Addolorata giro a sx su Via Sacchi, e poi a Santa Croce a dx su Via Bocchinelli e a sx su Via Antonelli.
Continuo a sx su Via Minzoni, Via Finazzi, Via Fasola, Via Battioli, Corso Roma, e poi la lunga Via Mazzini/Via Gobetti SP31a, Via Castaldi (ormai fuori paese).
Alla rotonda prendo a sx (SP142) e poi subito dopo a dx su Via Gramsci, Via Enea, dove riprendo lo sterrato fino a Ciavone dove svolto a dx.
Esco poi su Via Amendola (SP122) e scendo velocemente verso Gerbidi/Fontaneto d'Agogna, dove svolto a dx su Via Cureggio, Via Garibaldi, Via XXV Aprile, Piazza della Vittoria, la Chiesa Parrocchiale, poi a dx Via Marconi, Via Cavaglio, dx per località S. Antonio e poi nuovamente sterrato fino ad uscire sulla SP22 che collega Ghemme a Cavaglio.
Tra altre sterrate e vigne scendo a Ghemme, attraverso il centro del paese, passo per il bel Ricetto e prendo Via Dieci Martiri, passo sul cavalcavia che passa l'A26 e raggiungo l'argine del Sesia.
Giro a dx e con direzione nord continuo sull'argine fino a Romagnano, dove ritorno al punto di partenza, non prima dell'ultima rampetta...

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.

Pontasserchio passo romagna pozzuolo

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Giro ad anello di media difficoltà, parte da Pontasserchio dove potete parcheggiare comodamente l'auto, arriva al passo della Romagna su strada, prosegue per sterrato fino a Pozzuolo, scende su strada fno a Montulo e ritorna a Pontasserchio sulla ciclabile Rossini.

204 attorno al passo crocetta 39 km

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Giro molto intenso , fatto , nel mio caso , con terreno molle e molto faticoso , si arriva sotto il penice con bei poanorami e la bellissima discesa dal monte mosso .

Partenza da mezzano subito ripida su sterrata , tratto di asfalto per centomerli lagobisione , a sinistra bellissimo tratto nella pineta poi salita ripida per pianelli .
Al passo breve discesa poi a destra si prende il ripido sentiero per "il groppo" poi , sempre nel bellissimo bosco si arriva al sentiero 101 cai . Si continua a salire oltrepassando la strada asfaltata , al nuovo contatto con l'asfalto si prosegue in leggera discesa fino ad incontrare , a destra , un sentierino tracciato che scende alla strada di casamatti .
Ora si segue il sentiero tidone po per pozzallo praticchia , poi si scende a cicogni sul sentiero 207 cai in leggera discesa .
Ora durissimo tratto in salita fino al rifugio poi stradina sterrata per il monte mosso .
Ora fantastica discesa per schiavi areglia mezzano su fantastico sentiero . BELLISSIMO

acqua a cicogni alla fontana

SALO' - GUINE - CASINA POZZE - 14 HARD ROCK - VAL DI SUR - CORNA DI SALO'

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Il giro di oggi ripercorre antichi sentieri e passaggi a cavallo tra il Garda Lake, la Val Di Collio e Salò.
E' giusto ogni tanto ripercorrerli e goderseli anche se la fluidità non è al massimo.
Partiamo dalla località Pozzo e saliamo verso Roè, quindi le Guine passando dalla durissima ascesa di Gazzane. Proseguiamo verso Casina Pozze ( ma non ci arriveremo ) fino al bivio con il sentiero 14. Questo lo anticipo subito non è per nulla semplice, ma di notevole spessore tecnico da fare solo se asciutto. Vi impegnerà al massimo e sempre con la certezza di essere su un single trialistico. Giunti in Val di Sur, riprendiamo la strada asfaltata fino al bivio di San Bartolomeo per andare a goderci la seconda discesa: LA CORNA DI SALO' , semplicemente spettacolare ben tenuta dai ragazzi del posto. Un flow di primo livello da non perdere.
Mi permetto di ringraziare queste persone che la puliscono e la migliorano sempre più: GRAZIE !

ps: se volete fare una variante in discesa - - https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/18006

GIRO CONSIGLIATO PER MOUNTAIN BIKE ALL MOUNTAIN O ENDURO

BUONA PEDALATA

GIULIEN

MTB ALL MOUNTAIN BS

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O mandaci una mail per qualsiasi indicazione: file124mtb@gmail.com

NB: Al momento dell'inserimento il presente giro è tutto fattibile senza particolari problemi. Si declina ogni responsabilità su eventuali inconvenienti dovuti alla mancata manutenzione dei sentieri o al deterioramento degli stessi a causa di agenti esterni e/o naturali.

Sant'Emiliano

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un giro molto bello che ogni volta regala grandi emozioni

si parte da Sarezzo e si percorre per un breve tratto la ciclabile che costeggia il fiume Mella; arrivati a Zanano, superata la chiesa e la piazza, comincia con la dura salita (quasi tutta cementata), con pendenze spesso significative e pochissimi tratti per riprendere fiato

nelle giornate limpide si possono ammirare stupendi panorami e a circa 950mt di altitudine, sulla sinistra, si può vedere il Monte Guglielmo e talvolta si riesce a scorgere anche il Redentore

una volta giunti alla chiesa di Sant'Emiliano (quota 1100 circa) e dopo aver goduto del meritato riposo, è il momento di prepararsi per la lunga e divertente discesa, caratterizzata da diversi passaggi tecnici, vari tornati più o meno stretti, tratti rocciosi e gradoni naturali: due o tre punti del percorso non vanno affatto sottovalutati (prestare attenzione e nel caso non vergognarsi di mettere il piede a terra)

ATTENZIONE: per evitare discussioni con la gente del posto e per dovuto rispetto, arrivati alla chiesa, non scendere dalla scalinata, ma aggirare l'edificio; inoltre il sentiero che si affronta in discesa è frequentato da molti escursionisti a piedi: buona regola di noi biker è quella di dare sempre la precedenza a chi si incontra e rallentare sempre l'andatura quando si passa vicino alle persone (così facendo si evitano tutti i problemi)

GIRO TRAIL/ALL MOUNTAIN - CONSIGLIATE MTB FULL (oppure FAT)

MONTE GUGLIELMO: PUNTA CARAVINA E UCCELLATORE CON CORNA DELLE CAPRE

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Il Guglielmo o Golem in bresciano, è sempre un tour spettacolare.
L'abbiamo proposto in mille varianti.
Quella di oggi penso che sia la più completa di tutte le volte che l'ho affrontato e grazie ai suggerimenti dei miei compagni lo presentiamo così.
Partenza da Zone saliamo per la cima del Guglielmo passando per il rifugio Almici, quindi il redentore con foto a 360° che nelle giornate limpide vi ruberà il cuore.
Ora scendiamo un pezzo verso Valle ma teniamo la destra al primo bivio poi diritti sulle Creste con qualche breve pezzo a spinta ma con un panorama impressionante. Giunti a Punta Caravina teniamo la sinistra e ci spostiamo verso il versante ovest dove proseguiremo per un pezzo sulla discesa di malga Palmarusso quindi il bellissimo sentiero dell'Uccellatore flow, come in un film.
Ora un piccolo strappo ci porterà al forcellino delle Piane sotto la Corna delle Capre.
Sbucheremo sulla strada sterrata fatta all'andata.
Attenzione all'incrocio che ci porterà verso i Prati di Messere quindi ultimo pezzo di single Hard Rock fino a Zone.

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BUONA PEDALATA

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ZONE - MALGA PALMARUSSO - UCCELLATORE - PRATI DI MESSERE

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Un tour panoramico ed intenso, anche quando magari o le condizioni climatiche o fisiche non ti danno la possibilità di raggiungere la cima del Guglielmo.
Il Guglielmo o Golem in bresciano, è sempre un tour spettacolare.
L'abbiamo proposto in mille varianti.
Quella di oggi penso che sia la più completa di tutte le volte che l'ho affrontato e grazie ai suggerimenti dei miei compagni lo presentiamo così.
Partenza da Zone saliamo per la cima del Guglielmo.Giunti a malga Palmarusso prendiamo la sterrata a sinistra per il versante Ovest, quindi il bellissimo sentiero dell'Uccellatore flow, come in un film.
Ora un piccolo strappo ci porterà al forcellino delle Piane sotto la Corna delle Capre. Sbucheremo sulla strada sterrata fatta all'andata.
Attenzione all'incrocio che ci porterà verso i Prati di Messere quindi ultimo pezzo di single Hard Rock fino a Zone.


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SALO' - GUINE - CASINA POZZE - 14 HARD ROCK - VAL DI SUR - MILORD

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Il giro di oggi ripercorre antichi sentieri e passaggi a cavallo tra il Garda Lake, la Val Di Collio e Salò. In questa versione però a differenza dell'altra ( https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/18002 ), scendiamo per la MILORD.
E' giusto ogni tanto ripercorrerli e goderseli anche se la fluidità non è al massimo.
Partiamo dalla località Pozzo e saliamo verso Roè, quindi le Guine passando dalla durissima ascesa di Gazzane. Proseguiamo verso Casina Pozze ( ma non ci arriveremo ) fino al bivio con il sentiero 14. Questo lo anticipo subito non è per nulla semplice, ma di notevole spessore tecnico da fare solo se asciutto. Vi impegnerà al massimo e sempre con la certezza di essere su un single trialistico. Giunti in Val di Sur, riprendiamo la strada asfaltata fino al bivio del BAGNOLO, per andare a goderci la seconda discesa: LA MILORD. Smossa, leggermente rocciosa, poi flow con passaggio alla chiesa della Madonna del Rio a Renzano, per finire sempre flow su asfalto, alle macchine.

GIRO CONSIGLIATO PER MOUNTAIN BIKE ALL MOUNTAIN O ENDURO

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Monte Bruciato - Cascina Tre Paulì

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bel tour con una discesa da leccarsi i baffi

si parte da Collebeato, si sale verso i Campiani, poi la Stella, quindi il Quarone e poi la Sella dell'Oca; con un ultimo sforzo si arriva alla Cascina Tre Paulì che sarà anche il termine ultimo della nostra lunga salita

a quel punto ci si lancia a testa bassa verso la discesa, dove troveremo una prima parte più lenta e tecnica e con qualche passaggio ostico, successivamente un bel single track flow, tutto guidato ed entusiasmante

tornati a valle (zona Ponte Zanano) si imbocca la ciclabile del fiume Mella e si rientra alla base

MEGLIO EVITARE DURANTE LA STAGIONE DI CACCIA

CONSIGLIATA MTB FULL (oppure FAT)

Vittorio Veneto murales

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Il precedente itinerario Vittorio veneto gravel-mtb accorciato a 50 Km. tondi,con dislivello di soli 600 metri,svolto in mtb preferibile d'inverno con un poco di fango,qualche variante introdotta al precedente itinerario,eliminato il viaggio di andata e ritorno al Madruc, anche se l'impostazione base rimane invariata,titolo dovuto alla pressochè costante visuale del Cansiglio e Visentin in quasi tutto il giro pur attraversando i vari paesi limitrofi a Vittorio Veneto, finale con la zona dei vigneti e il Monticanello per ritornare in via Calpena a Conegliano,prima parte del giro più campestre e vicina ai fiumi,facile giro espressamente indicato a chi si vuole avvicinare al mondo della mtb in senso ANTIORARIO, o semplicemente un "tour" rilassante dove comunque non manca qualche tosta rampa, mentre le discese sono molto facili.

Varazze Eremo del Deserto

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Un giro veloce, discreta preparazione fisica buona tecnica.
Da Varazze qualche km di asfalto per prendere velocemente quota, poi si raggiunge la chiesetta di Beato Jacopo; da qui a destra su st a mezza costa attraverso brevi passaggi tecnici per raggiungere velocemente il colle. A destra si va alla madonna della Guardia, io invece sono sceso dritto su bel st abbastanza tecnico in discesa fino a raggiungere il rio in valle; lo si guada e dopo qualche metro a spinta si prosegue su st in saliscendi spettacolare. Al quadrivio si scende e raggiunte le case e si sale all'Eremo; si risale al quadrivio su stessa strada, ora per chi non soffre di vertigini come me consiglio di salire al crinale a sinistra (pochi metri) e percorrerlo tutto in discesa, io invece ho preso la strada dritto in discesa che passa appena sotto al crinale, diventa poi asfaltata e attraverso bellissimi scorci sul mare si arriva a piani san giacomo quindi si scende alla bella ciclabile Arenzano - Varazze che riportera velocemente al punto di partenza.

Tutti i colori del riding: itinerario 2 - Le Verdon de la Fumée

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NERO, ROSSO, VERDON; TUTTI I COLORI DEL RIDING.
Testo e foto di Alessandro Barabino.
Riders: Petronilla (Marzi ) e Osso di pesca (Ale).

Il Verde: le Verdon de la Fumée
A dispetto del titolo iniziale, dove dopo il nero veniva il rosso e il Verdon, qui invece vi proponiamo prima il verde, ma che importa…invertendo colori del riding il risultato non cambia!
Il 1600 del Delher Profi batte il ritmo e odora di gasolio, tutto l’ambaradan del perfetto biker è stipato dentro, pure noi… Il mangiacassette stile anni ‘90 suona il reggae dei Crazy Flower Power !
Così, in pieno stile giamaicano lasciamo Dignes les Bains per trasferirci a Castellane, un bellissimo paesino in Verdon, molto gettonato da turisti e amanti dell’outdoor. Qui si fa principalmente climbing, rafting e canyoning (quindi chi ha una Canyon, vada giù di riding tosto….) pertanto si trovano un’infinità di sistemazioni, tra hotel, gites, chambre d’hôte e camping. Noi, col fiuto che ci contraddistingue, di quello da tartufi per intenderci, scegliamo il camping Les Pesquieres, che va bene solo per il fatto che è vicino al paese e alla partenza del giro che vogliamo fare: la sommet de la Fumée. Puro stile cicloalpinismo nel verde Verdon, che più verde non si può!

Il giorno dopo potremmo prendercela più spedita, partire prima, ma per quanto ci impegniamo ogni volta, non ci riusciamo… tranquilli che meno di due ore di preparazione ci vogliono tutte.
Con la migliore buona volontà per le 8,30 inforchiamo le Capre. La salita al colle Lèques è abbastanza veloce, in 40 minuti ci siamo snocciolati 500 m D+, tutto su bitume; pare che ci sia una sterrata che sale al colle, ma che il passaggio in proprietà private sia tutto da chiarire col villico di turno… quindi per risparmiare menate varie, cani e forconi vaganti, e fare prima, noi si va su con la D4085. Al colle (1146 m) un bistrot attende i passanti che vogliano rifocillarsi; noi ci facciamo una pausa per una Orangine fresca; fate scorta di acqua perché da qui in poi ve la scordate.
Vicino al barucio (translate dal piemontese: piccolo bar) prendiamo subito a destra (balise; wp F00; 7,8 km; 1143 m slm), seguendo l’indicazione “La Baume” e “Site des Sirènes Fossiles”. Un pannello ci svela il mistero delle “sirene”…
(ft15)
… siamo all’inizio del sentiero escursionistico che porta all’omonimo sito fossilifero dove 40 milioni di anni fa degli strani mammiferi marini sguazzavano felici. Come Ulisse siamo messi alla prova di andare a vedere quest’isola fossile… idea che però abbandoneremo subito per un’altra destinazione, meno fossile e più fisica…
Subito un paio di cani da guardiania dei Pirenei ci avvertono che quello è il loro territorio, per fortuna nostra il pascolo è ben recintato con la rete elettrificata a protezione delle pecore e dei bikers…
Attacchiamo la stradina che sale nella prateria, al primo bivio verso “Les Sirènes” (wp F01), al secondo poco dopo abbandoniamo invece quella destinazione per seguire a destra l’indicazione “La Fumée” (wpF02; 8,7 km; 1178 m slm). La strada forestale s’inerpica ripidamente nel bosco senza lasciare dubbi alla progressione: spintage!
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Marzi mi regala un sorriso: la fatica è mitigata dal bel paesaggio e dalle conifere, che verdeggiano e ombreggiano…
Dopo questo primo tratto, riusciamo persino a dare qualche colpo di pedale fino al successivo portage che sbuca su un pianoro. Molto bella ora questa session, tutta pedalabile su un idilliaco sentierino che si snoda per circa 800 m tra ginestre, bossi, rose canine e pini neri.
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Giungiamo a una radura (wp F03; 10,1 km; 1369 m slm): davanti a noi la traccia sembra nascondersi: il dubbio viene subito dipanato dai numerosi cartelli posti nei nidi dei picchi che indicano”INTERDIT”; per i duri de capa “di la non si va”!
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Breve esplorazione…scorgo il sentiero che si nasconde beffardo a destra: scendiamo di poco e quindi riprendiamo a salire nel fitto della foresta; è il secondo tratto di portage di circa 150 m di dislivello che regala tanto sudore (qui siamo fuori dal bosco) ma anche un bell’incontro: la fioritura del raro giglio pomponio, che sfioriamo delicatamente con le gomme.
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Marzi e io abbiamo due tecniche di portage differenti: lei “trascina”, io “camallo” (dal ligure camallare: portare voluminosi sacchi sulla schiena)
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Infine siamo in cima a La Fumée (wpF04; 11,5 km; 1487 m slm): una cresta spettacolare con un panoramix a 360° su tutta la vallata e cime circostanti.
Siamo stanchi ma felici come colibrì! Ne è valsa la fatica!
Ecco la provvidenziale mogliettina tirare fuori un paio di albicocche e la barretta ai cereali; ma quanto le voglio bene! Qualche sorso d’acqua, protezioni, casco, occhiali, guanti e…vai!
250 metri di cresta aerea, mai troppo esposta, con passaggini tra roccette e arbusti fioriti: una delizia da palati fini, da gustare per bene…
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Raido deciso, ma non mi sfugge quel verde turchese laggiù: il Lac de Castillon!
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Giunti a un evidente pino secco (wpF05; 12 km; 1456 m slm) il trail s’invortica a sinistra con un tornantino (occhio al segnavia, è sotto) e comincia a scendere… Un po’ strettino, con abbondanza di mezzacosta e un fondo misto terra-aghi di pino che richiede buon dosaggio dei pesi e dei freni per non tirare lunghiiiii…
Più sotto attacca una tratta pedalata in falsopiano che ci permette di cambiare versante, ora pieno sole, e portarci su un pendio avidamente invaso dalle ginestre che comunque sono in tinta con i cerchi Mavic.
Dopo ci tocca un passaggio delicato, bici a mano, sul ciglio di una frana: occhio alle penne!
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Affrontiamo una sessione scassata, su sassi instabili e caotici, attraversiamo alcuni rii, per poi risalire a pedale nel bosco fino a un successivo pianoro, dove prendiamo a sinistra (wpF06; 14,3 km; 1282 m slm).
In questa parte è sempre meglio guardarsi bene intorno e marcarsi il segnavia giallo. Poiché il giro non rientra tra quelli facenti parte delle proposte FFC_VTT di Castellane dico a Marzi “Marzi, metti in posa che scatto al segnavia”. Pronta la battuta della bikerina “…e ci credo, non so mica quanti siano stati a farlo….”!
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Cominciamo quindi un riding più “selvatico”, del tipo di quelli che tra arbusti, spine, rose canine e altre specialità botaniche invasive e strazianti il minimo che uno possa augurarsi è avere le protezioni lunghe e non quelle simpatiche e modaiole ginocchiere corte da enduristi che ci siamo portati dietro…
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L’arrivo al paesino di La Baume è da penitenti scalzi: tibie e caviglie sfregiate da rovi e insanguinate come da flagellazione…. Marzi è incazzata perché stasera non potrà mettere la “gonnina” da passeggio, tuttavia pensiamo di intuire il perché il giro non è nella lista dei percorsi MTB di questa zona…
A La Baume (wpF07; 15,7 km; 1153 mslm) si trova un Gite d’Etape (chiuso oggi, vedi che la sfiga ci vede benissimo!) e per fortuna una fontana, che se fosse stata in secca mi sarei bevuto l’olio delle forcelle.
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Seguendo la strada asfaltata verso sinistra dopo un centinaio di metri si trova la balise (wpF08) che invita a calarsi a destra per il Col de la Baume: infiliamo il single track, filante e con fondo vario, a volte sassoso, che pure si farebbe più in velocità se solo ogni tanto gli dessero una passata col decespugliatore: ahhh, come vorrei uno di quei manubrietti da XC stile anni 80/90, dove in 48 cm c’era tutto il necessario e non s’incastravano tra i rami!
Arrivati al Col de La Baume (wpF09; 17,1 km; 1079 m slm), attraversiamo la strada asfaltata per attaccare una discesa scassatissima, rocciosa e con ricchi premi e cotillon di sassi che porta all’incrocio per rientrare a Castellane. Noi però vogliamo dedicarci un po’ di relax sul bel Lac de Castillon. Svoltiamo così a sinistra e raggiungiamo la spiaggetta turistica (wpF10; 20,3 km, 893 m slm). Diciamocelo: fa sempre figo arrivare da una raidata nella civiltà turistica…ti guardano come un eroe, o come un pazzo!
:”Ehi Marzi, becca laggiù!!”. Come un miraggio appare l’impareggiabile furgoncino “beach food” delle cose buone, che i riders amano tanto. Alla faccia della dieta mediterranea: birra, patatine fritte, arrosto di maialino e insalatona “niçoise” non ce li leva nessuno!
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Il Bagno nelle fresche acque del lago è lo stratagemma che lancio per annebbiare a Marzi l’idea di affittare un pedalò e fare il giro navigato del bacino artificiale…per non sfigurare verso gli astanti, mi gingillo con due surplace nel bagnasciuga….
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Rientriamo a Castellane snobbando la strada forestale (a sx segnavia FFC-VTT) che eviterebbe la discesa su asfalto, un po’ perché è una sterrata sassosa senza nessun carattere, un po’ perché del sano “speed roading” in velocità e curve condotte su bitume ogni tanto non guasta e soprattutto fa fischiare il sottogola del casco. Qualcuno potrebbe chiudere il riscaldamento!!? O fa così caldo che, pur lanciati in discesa, sembra di avere un phon davanti al naso?

Dati:
sviluppo: 24,7 km; dislivello:D+ 869 m; D- 857 m; durata circa 4,5 h senza le soste.

Info guida cicloturistica:
barabino.alessandro@gmail.com

Trail fest a Trieste

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Percorso misto tra salite su asfalto e rampe in sterrato e discese su sentieri dissestati e scorrevoli da enduro.
Si parte da Bagnoli, si inizia la salita su asfalto per la strada provinciale 11 verso Socerb abbandonandola quasi subito per salire a sx a Crogole dove, con tratti a pendenze importanti si prosegue su sentiero in saliscendi il più a lungo possibile prima di scendere sulla provinciale dove si prosegue la salita sconfinando in Slovenia. All'ultimo rettilineo prima di Socerb con la sua fortificazione in stupenda vista si prende lo sterrato in discesa a dx per raggiungere l'imbocco dell'Istralandia trail a sx, sentiero tecnico e sassoso da enduro, con salti e paraboliche, a tratti un po'esagerato per una front. Si sbuca su asfalto nei pressi di Crociata, a dx verso il paese e alla prima salita su asfalto a dx verso Caresana e alla prima salita sterrata a dx verso Prebeneg, con rampe con pendenze importanti. Arrivati in paese si prosegue sulla provinciale in salita nuovamente verso Socerb. Si raggiunge la rocca con punto panoramico eccezionale su Trieste, Muggia e il golfo di Capodistria. Si prosegue nel piazzale sterrato in salita verso l'altopiano carsico, in saliscendi immersi nel tipico brullo paesaggio locale. Si punta al paese di Beka, dove giunti si imbocca a sx il sentiero dell'Amicizia che ci porterà in Val Rosandra. Si tratta in effetti del corso di un torrente in buona parte asciutto ma molto dissestato con rocce mobili che scende ripido fino alle poche case di Bottazzo. Si rimane alla dx del torrente fino al successivo ponticello a sx dove inizia il sentiero meraviglioso su roccia della Val Rosandra che porta a Bagnoli superiore, percorribile in tranquillità solo fuori stagione escursionistica. A sx si raggiunge su asfalto Bagnoli e si riprende la salita della SP 11, questa volta solo su asfalto, verso Socerb e poco prima del primo incrocio per Prebeneg a dx si scende lungo il Pivo trail, sentiero enduro tecnico e scorrevole, con salti e ripidi saliscendi. Si sbuca su asfalto nei pressi del nucleo petrolchimico, a sx si risale per la SP 13 su asfalto di nuovo e poi (per l'ultima volta) verso Socerb e circa 300m dopo l'ultimo tornante a dx si sale ripidi a sx su sterrato per imboccare la parte finale del trail Toboga del Castello che scende dalla rocca di Socerb, altro sentiero enduro un po'meno ripido ma molto tecnico. Velocemente poi si raggiunge l'asfalto che porta a Bagnoli.
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