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Channel: Gli ultimi itinerari di MTB-MAG.com | Itinerari
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Bormio Spritztour

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Giretto sopra Bormio, ideale per prendere confindenza con la zona. Si sale verso lo Stelvio e, prima della prima galleria (quella dei Bagni Vecchi), si prende un sentiero sulla destra, bello flow e con pendenza moderata. Si incrocia una sterrata che si prende a sx in salita, e la si segue entrando in Valfurva. Ad un certo punto la si lascia seguendo un bel sentiero in costa, che ci porta sopra una malga. Per non fare la discesa su sterrato, lo si ripercorre e poi si imbocca un'altra sterrata che porta subito su un bel singletrack superflow che ci porta fin sopra Bormio. Chi volesse può scendere in paese, per chi vuole pedalare di più si segue la traccia su sentiero in salita, con delle rampe toste che la maggior parte farà a spinta (poca roba). Si scende quindi su Uzza, dove si prende la strada verso Santa Caterina, si attraversa il fiume e si seguono i cartelli per Bormio. La carrareccia ad un certo punto si impenna da paura, ma sono solo 50m di distanza, per poi calare su Bormio dove si conclude il giro.

Colleferro - La Valletta - Colle S. Giudico - Colleferro

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Anello che parte da Colleferro:
Da via Casilina si raggiunge la sterrata delle catacombe di S. Ilario, si percorre tutta fino ad attraversare la strada Artena Valmontone in prossimità della pesca sportiva "La Valletta". Si prosegue la sterrata dall'altra parte fino a girare a DX alla prima deviazione; si incrocia il percorso dell'andata e si sale verso Colle S. Giudico (Valmontone). Si percorrono le stradine della frazione fino a ridiscendere sulla traccia dell'andata in prossimità delle catacombe di S. Ilario.

Pistini di Oleggio

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Ho trovato una traccia di questa zona su un vecchio blog e mi sono permesso di rivisitarla e tracciarla bene, togliendo le parti che causa vegetazione non sono piu praticabili e ho aggiunto qualche variante nella bellissima zona della pineta dove ci sono 3 discese una diversa dall'altra che meritano la risalita per la comoda strada bianca, una in particare molto freeride...
La zona è molto divertente e c'è un po di tutto, salite discese scorrevole, tratti tecnici, parti veloci, gradoni, bosco pineta, insomma...c'è da passare un oretta divertente...una bella palestra vicino a casa

anello Toraggio , l'ottovolante degli alpini

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località partenza: Rifugio Gouta (Pigna , IM )
punti appoggio: rifugio Gouta , Rifugio Muratone
contributors: baloo

accesso:
prima di arrivare a Pigna si sale sull'asfaltata stretta ma agevole che ci porta sino al rifugio Gouta
note tecniche:
la discesa dal sentiero Alpini dalla parte del versante francese è sempre stupenda ... le cose si complicano sul versante italiano a causa delle nuove frane che rendono difficile e pericoloso il passaggio. Da non fare assolutamente in caso di terreno bagnato o peggio gelato-
descrizione itinerario:
facoltativo giro di riscaldamento sulle belle sterrate intorno alla Gola di Gouta sino ad aggirare la Tete de l'Alpe , poi salita verso i monti Lega e Toraggio aggirandoli con una otto che diventa appunto ottovolante sull'espostissimo sentiero degli alpini . Per la desrizione basta seguire l'unico sentiero che aggira le due montagne ... è talmente unico e stretto che basta una cartina ... allego comunque traccia
altre annotazioni:
sentiero stupendo ricavato dai nostri alpini che se ne stà andando piano piano , franando ... saremo capaci almeno a conservarlo un minimo? Nella sua parte nel traverso verso la Colla Melosa Gola di Incisa hanno risolto con un'ordinanza di divieto di passaggio . Vedremo.

brisighella-fognano-rontana-brisighella

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si parte dalla stazione di Brisighella in direzione Fognano, quindi verso Firenze (il punto di partenza della traccia è casa mia, ma l'arrivo è alla stazione).
arrivati a nel centro di fognano si svolta a sinistra in direzione Campiume, poi si completa quel tratto di sterrato e si scende a Strada Casale sulla statale, ora si torna a Fognano e appena passato il centro (la strettoia fra case) si supera il ponte e subito dopo si svolta a sinistra di fronte alla chiesa.
ora si sale fino a Rontana, poco dopo il parco Carnè, arrivati sull'asfaltata si volta a sinistra, dopo circa un 100m si svolta a destra in una carraia e inizia l'ultimo tratto del giro che ti farà salire all'interno del Carnè e scendere attraverso la cava del gesso di Brisighella.

fattibilissimo anche con il bagnato.

Monte Croce 2894 m

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Itinerario di cicloalpinismo riservato agli amanti del genere con lunghi tratti di portage e discese tecniche ed esposte.

Start da S.Jacques 1680 m da comodo parcheggio di fronte a chiesetta con meridiana.
Salita su comoda poderale fino al rue Cortod 2050 m, tratto in piano e si entra nel vallone di Nana.
Sempre su poderale a tratti impegnativa si raggiunge rifugio Tournalin 2534 m. Fine pedale.
Sulla sx del rifugio si segue l'evidente sentiero nr 4 che conduce nei pressi dei laghi Croce prima al colle omonimo dopo ed infine alla cima. Panorama stratosferico sui Tournalin, Cervino e tutto il gruppo del Rosa e Val d'Ayas. Discesa. Senza neve la cresta fino al colletto a 2800 m è non ciclabile poi il sentiero diventa umano ma non ben tracciato con tornanti ripidi e scavati in alcuni punti quindi si soffre ancora. Da 2600 in poi una volta terminato il traverso finalmente si gode non scendendo più dalla sella. Prima bello, poi bellissimo lungo tutto il vallone di Nana e poi top su moquette di larice con passaggi tecnici non trascurabili.

la traccia poi prevede defaticamento su versante opposto per DH fino a Frachey, una bella conclusione per un ottimo itinerario

Sambuci-Saracinesco-Monti Ruffi

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Interessante anello sui Monti Ruffi, con qualche tratto impegnativo. Da Sambuci si sale (sterrata a tratti sconnessa) nei boschi verso Saracinesco, con un ultimo tratto su asfalto, fino al paese. Si arrampica fino alla sommità del borgo, ammirando le varie meridiane del “Museo Diffuso del Tempo” e si scende per un dedalo di viuzze e rampette fino all’inizio del vallone a sud-ovest del paese. Si risale brevemente fino al termine di una carrozzabile, proseguendo poi attraverso il bosco e i pianori di Forca Cerella (vari tratti bici a mano, segnavia bianco-rossi, cartelli del “Cammino di Federico”). Si scende su sterrata ampia (tratti sconnessi) fino a Cerreto Laziale. Di fronte al borgo si volta a sin e si scende ancora a sin per Fonte Vecchia, su un bel single-track (segnavia). Al termine della discesa (km 17.4) si volta a sin. su pista (poi sentiero con segnavia) e dopo ca. 400 m si inizia a spingere a mano la bici (tratti ripidi e difficili) fino a sboccare su una pista pedalabile, che in breve porta alla provinciale per Rocca Canterano (km 18.9) - Si può evitare il tratto tratto più faticoso, voltando a dx al termine della discesa al km 17,4 e prendendo subito dopo a sin. la provinciale per Rocca, fino a rientrare al km 18,9 dell’ itin. tracciato. - Si sale a Rocca C., deviando dalla provinciale, per dure rampe cementate e lastricate e si prosegue fino a Rocca di Mezzo. Inizia un saliscendi su carrarecce fino al bel pratone di Fontelupo, al termine del quale ci si destreggia al meglio per ca. 600 m tra roveti e arbusti a tratti molto fitti (senza segnavia, tracce di animali al pascolo). Si inizia a scendere verso Anticoli Corrado su pista e sterrata, quasi sempre fangosa e sconnessa. Poca prima del paese si volta a sin. e s’inizia con pazienza l’ultima salita (carrareccia, varie rampe dure). Dopo un ultimo strappo su asfalto si incrocia il percorso di andata proprio sotto Saracinesco. Si attraversa la strada e s’inizia una bella discesa per sterrate e single-tracks (segnavia; all’inizio attenzione a qualche punto esposto!) fino a Sambuci. Percorso e tracciato con Giulio e Stefano.

Da Guardabosone a Coggiola tra Santuari e Superenduro

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Iniziano le corte uscite autunnali per la poca luce e tra un pò per il tanto freddo... e allora cerchiamo di sfruttare il più possibile queste due orette.

Parto dal parcheggio sulla dx poco prima di arrivare a Guardabosone nei pressi della chiesa della Madonna del Carretto in direzione di Postua. Pedalo su asfalto in dolce ascesa e su strada per nulla trafficata all'ombra degli alberi.
Attraverso il piccolo borgo di Riva e scendo verso il ponte sul torrente Strona attraversandolo in direzione di Fucine. Da qui parte sulla dx un sentiero non segnalato che sale ripido nel bosco obbligandomi a fare circa 25 min. di portage. Esco quindi su una più larga tagliafuoco, dove poco dopo si inizia a scendere passando per la Miniera del Ferro di Ailoche.
Arrivo quindi alla frazione di Piasca e poi di Venarolo, iniziando a salire verso Noveis fino al Santuario della Brugarola. Torno indietro per poco e prendo la sterrata a dx che porta al Santuario dei Moglietti (G15a), passando per il Pont d'la Soccula e il Ponte del Piscione. Arrivo al Rif. Moglietti dove volendo si può fare una sosta ristoratrice prima di arrivare al Santuario.
Qui incontro la PS2 della Superenduro di Coggiola che tengo fino ad una baita diroccata dove la abbandono per un'esile sentiero a dx che mi collega dopo pochi metri alla molto più impegnativa e tecnica (attenzione quindi) PS3 raggiungendo Coggiola.
Non entro a Coggiola ma prendo a sx in direzione di Piletta e Fervazzo: la strada risulta sbarrata per una frana sulla strada, ma è superabile senza problemi in bici.
Poco dopo Fervazzo parte un sentiero non segnalato nel bosco molto scorrevole e divertente che sbuca a Pianceri Alto. Da Pianceri Alto continuo in discesa su largo sterrato (H5) fino a Crevacuore.
Da qui riprendo l'asfalto fino alla fine del giro passando per Ponte Strona.

Riassumendo: qualche tratto in portage all'inizio, bei sentieri filanti nei boschi, Santuari da visitare e la divertente discesa sulle PS della Superenduro di Coggiola.

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.

M.te Salinchiet mtb trail (hike and bike)

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Si sale da Bevorchians lungo la pista forestale per for. Griffon. Arrivati al trivio si prende a salire il sentiero per C.ra Forchiutte (bici a spinta). Seguendo la traccia per C.ra Turrie si riesce a pedalare qualche tratto iniziale e finale (il resto a spinta). La discesa a C.ra Pradulina risulta difficile in quanto il sentiero è molto rovinato causa il passaggio delle mandrie. La salita a piedi con bici a spalla per il M.te Salinchiet avviene lungo il ripido declivio erboso (faticosa ed esposta). Dalla cima si gode un panorama mozzafiato. La discesa avviene lungo la cresta (30% ciclabile) fino ad intercettare il sentiero che traversa il versante della montagna facendo ritorno alla C.ra Pradulina. Qui si prende il sentiero 438 per loc. Carbonarie. Nel bosco di faggio il tracciato risulta poco segnalato e verso la metà comincia ad essere interrotto da alcuni alberi caduti. Guadato il torrente su pista forestale si risale alla strada principale per Cason di Lanza. Raggiunta Pontebba si sale su strada asfaltata per sella Cereschiatis. In picchiata si raggiunge il punto di partenza sempre su strada asfaltata.
Lungo giro cicloalpinistico in ambiente alpino meraviglioso (Hike and Bike) - diff. complessiva single trail S2.
Chiunque decida di affrontare gli itinerari da me proposti si assume tutte le responsabilità per i rischi ed i pericoli a cui può andare incontro. Non si garantisce la piena percorribilità degli stessi e non si prende alcuna responsabilità di tipo civile o penale in caso di danni e/o infortuni occorsi a discapito di chiunque.
Buon divertimento
FrEe Ul BiKeRs

Le malghe del Cansiglio

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Con partenza da Montaner un giro sul Cansiglio est,se permessa la nuova denominazione,con vista sulle innumerevoli malghe o casere incontrate nella parte friulana del giro se non erro,la salita principale è ricaduta su Casera Dal Cin,una strada stretta e asfaltata che mal si concilia comunque per la bdc,per le aspre pendenze e alla fine sterra comunque,poco dopo la casera svolta a sx per un sentiero che ci costringerà a dei brevi tratti a piedi per sbucare poco dopo su comoda forestale la quale si innesterà a sua volta nella salita principale proveniente da Villa di Villa nel bosco dei Carbonai,dura poco e sbucando ci troveremo nella strada denominata Gajardin che percorreremo per breve tempo in discesa fino alla svolta a sx in prossimità della malga Coda di bosco,inizierà da quel punto una nuova risalita più facile e più lunga,con strada inizialmente asfaltata,poi cementata e finalmente sterrata che ci condurrà fino al monte Candaglia a 1330 metri,una bella traversata infarcita di malghe a sinistra e con squarci sulla pianura friulana a destra,la malga più bella è a mio avviso la "Fossa di Sarone",la traversata facile verso il Candaglia è stata movimentata nel finale con una variante nel bosco con dei punti tecnici e insidiosi da valutare con calma,ma alla vista dell'ultima casera del Candaglia mtb al galloppo nella larga forestale in lieve discesa che ci porterà al Passo la Crosetta in 6 km.,e dal Passo altra veloce discesa su strada asfaltata fino ad incontrare la strada che ci ricondurrà a Montaner sulla sx,inizialmente inganna poichè scende,ma dovremo fare i conti con una contropendenza di un centinaio di metri prima di incontrare la deviazione sull'erba di una parte di sentiero non intuibile senza traccia(ho fatto un paio di errori) e con qualche punto tecnico da valutare bene anche in questo caso,alla vista di una casera e il cemento non si sbaglia più,drenata finale fino a Montaner facendo attenzione visto il 15% di media di questa parte finale.
Considerazioni finali:alla fine dovrebbe restarvi la bocca buona specie se svolto in una splendida giornata,forse troppo asfalto ma per la circolarità di questo giro non c'era alternativa.
Nella traccia sono visibili 3/4 brevi errori di percorso che comunque noterete e potrete evitarli.
La traccia inizia dalla chiesa ortodossa di Montaner e finisce alla chiesa nostrana di Montaner dove non c'era parcheggio libero quel giorno,potreste iniziare il giro volendo anche da Sarmede(con più parcheggi) anche se aggiungerete in questo caso un poco di dislivello.
Giro in senso ANTIORARIO

Jenne Campo dell'Osso Valle dell Cascate

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Itineraro enduro/AM bello e a tratti molto tecnico in una meravigliosa ma probabilmente poco frequentata zona dei simbruini
Partenza da Jenne, salita su asfalto fino a 1400 m circa, dove si prende a destra una evidente sterrata che attraversa un bel pratone in località Fondi. Alla fine del prato la sterrata intercetta il sentiero 682, che si lascia dopo un paio di tornanti pigando a sinistra per un'altra sterrata direzione V. Stellante (sentiero 674a). Poco prima dell'asfalto, si incrocia il sentiero circolare 673b, che si percorre in senso orario (verso Nord). Sempre su carrareccia, si arriva in prossimità di C. dell'Osso. Qui il sentiero 673b piega verso Est e comincia un saliscendi comunque divertente, poi un bel tratto di mezza costa ad aggirare Colle Crocione Rotondo, fino alla Fonte delle Vaglie, dove si incorcia il sentiero 683d. Quseto scende per la bellissima valle delle cascate, attarversando il ruscello un paio di volte. Qualce tornantino tecnico e sassi smossi (qualcuno l'ha fatto tutto sui pedali, qualcun altro no), ma mai grosse pendenze o tratti esposti. Godurioso.
Il sentiero finisce su una strada a tratti asfaltata che porta a Vallepietra. Poi un tratto di sterrata, infine ancora discesa su asfalto fino alla biforcazione tra Trevi e Jenne. Qui noi abbiamo fatto autostop pe recuperare l'auto, ma nulla vieta di percorrere i restanti 6 km di asfalto con un dislivello in salita di circa 350 m.

228. Monte Sabotino

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Quota di partenza, 60 m (Gorizia, ponte del Torrione)
Quota max, 609 m s.l.m.
Sviluppo: 17 km 
Dislivello: 650 m
Ciclabilità 99% 
Verso orario 
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – Foglio 54

Il Monte Sabotino (quota 609 m) è un monte al confine tra Italia e Slovenia a nord di Gorizia ed è il monte più alto della provincia di Gorizia.
Viene ricordato come uno dei monti delle battaglie dell'Isonzo durante la prima guerra mondiale. Dalla vetta si può ammirare uno splendido panorama a 360°. 

Il giro ad anello prende il via dalla periferia di Gorizia in via Don Bosco, in un parcheggio presso il ponte del Torrione.

- Si parte subito in salita in direzione Piuma, e poi verso San Mauro. Dopo quest'ultima frazione si sale sul Sabotino lungo una stradina asfaltata chiusa al traffico che sale con una pendenza che non lascia un attimo di respiro.
- Al 5° tornante si sconfina in Slovenia per salire al rifugio, dove termina l'asfalto.
- Dal rifugio si raggiunge la cima lungo un sentiero che riporta nel versante italiano, con brevi tratti a spinta.
- A parte un breve tratto su asfalto (dalla caserma al 6° tornante) la discesa avviene lungo il versante italiano su strade forestali e single- trail con difficoltà che variano tra il medio e l'impegnativo (S1/S2). Il sentiero percorso, a volte risulta stretto e sassoso dove si deve fare particolare attenzione.
- Giunti a San Mauro, si scende fino al borgo Castel San Mauro. Da qui si passa di nuovo in Slovenia e si rientra al punto di partenza passando dapprima per Salcano e poi chiudendo con un bel passaggio tra le campagne goriziane.

229.Lago dei Tramonti-Malga Valinis- Sent.819

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Quota di partenza, 300 m (Meduno)
Quota max, 1010 m s.l.m.
Sviluppo: 24 km 
Dislivello: 900 m
Ciclabilità 99% 
Verso orario 
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – Foglio 28

Si tratta di un percorso ad anello che dapprima su asfalto compie un giro panoramico verso i laghi dei Tramonti e poi sale in località Ombrena. Da qui un tratto di 5-10 minuti a spinta su sentiero in mezzo al bosco per raggiungere località Ferrara. Dopo una breve risalita su strada forestale, si scende fino ad incontrare l'asfalto a Forchia di Meduno.
L'ascesa, non eccessivamente impegnativa su asfalto, arriva a Casera Valinis e poi alle pendici del monte stesso. Da qui, rivolgendo lo sguardo verso sud, si gode di una vista eccezionale in direzione della pianura e delle Prealpi Carniche, tra cui spiccano le sagome imponenti del monte Raut e del gruppo del Cavallo. In presenza di giornate terse la visuale può estendersi fino al mare Adriatico.
La piacevole ma rapida discesa per Sottomonte, da effettuarsi mediante il sentiero CAI 819, può considerarsi interamente ciclabile, sebbene richieda attenzione a causa soprattutto del terreno, che in diversi punti risulta piuttosto tecnico (S1/S2).

Lago di Sant'Agostino, S. Giovanni al Monte, Valverde, Civiasco

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Oggi due, anzi tre, nuovi punti di interesse della Valsesia: lo stra-conosciuto Sacro Monte di Varallo (che però è reso divertente dalla lunga discesa su scalinata) ed invece i molto meno conosciuti Lago di Sant'Agostino a Roccapietra e la chiesa di S. Giovanni al Monte sopra Quarona.

Parto dal Sacro Monte di Varallo facendo una veloce deviazione alla piazza della Basilica, per poi tornare indietro in direzione della lunga scalinata che percorrerò in discesa divertendomi come un ragazzino fino a Varallo.
Attraverso il bel comune in direzione di Roccapietra (senza arrivarci per ora), prendendo poi alla rotonda in direzione della Colma e del Lago d'Orta.
Fatti 500 mt. di salita su asfalto, prendo il 644 a dx in loc. Pianpresello scendendo veloce nel bosco e uscendo a Cilimo.
Entro per un'attimo tra le prime case di Roccapietra e prendo subito a sx in salita il 624 in direzione del Lago di Sant'Agostino. La salita è su una bella mulattiera, ma ahimè, da percorrere a piedi per la forte pendenza.
Alla fine della mulattiera arrivo ad un'area attrezzata per pic-nic e poco più avanti infine al Lago di Sant'Agostino. Qui la ciclabilità è molto scarsa, anche se si pedala in falsopiano; la causa sono i numerosi pietroni presenti sul sentiero che fanno puntare la bici: meglio per cui proseguire a piedi.
Dopo un piacevole tratto nel bosco, arriva la parte più tecnica e pericolosa della tappa odierna: la discesa verso le Cave di Quarona. Tratto molto ripido (circa 400 mt.), tra sassaie e massi anche di grosse dimensioni, mi obbligano a vedere bene dove poggiare i piedi visto che mi porto anche la bici a spalle.
Ora finalmente spiana e il sentiero si apre nei pressi delle Cave. Ne approfitto per riprendere fiato sul 733, un bel sentierino nel bosco ai margini di Quarona, sapendo che tra poco dovrò affrontare un'altra impegnativa mulattiera per la chiesa di San Giovanni al Monte (circa 700 mt. al 19,3%). La fatica di arrivare fin quassù è premiata da uno dei più bei panorami della bassa Valsesia: vista verso il Bec d'Ovaga (con il bianco rif. Spanna/Osella o Res che attira subito l'attenzione), la Valle della Duggia, il Monte Luvot ed il Monte Tovo.
Continuo ora sulla mulattiera in fasopiano in direzione della Valverde, Morondo, Cavaglia di Mezzo e Cavaglia Sterna: insomma la stra-conosciuta strada per salire al Briasco. Arrivato all'Alpe Piaggia prendo a dx verso l'Alpe Cascinale e poi discesa verso l'Alpe Vercieui (634) trovando poi lo spiano nei pressi di Molino di Civiasco sul Torrente Pascone.
Ora salgo verso dx sul 634/635 fino ad uscire sulla strada asfaltata della Colma a Civiasco.
Da qui discesa su asfalto brucia-pastiglie fino a Varallo dove, alla rotonda passata ad inizio giro, prendo per Crosa ed il Sacro Monte dove termino il giro odierno.

Tour piacevole, con due tratti in portage non troppo lunghi sulle mulattiere per il Lago di Sant'Agostino e la chiesa di S, Giovanni al Monte ma che meritano la fatica. Attenzione al tratto in discesa dopo il lago su pietraia dalla forte pendenza (richieste buone doti di equilibrismo con bici a spalla).
Chi volesse evitare questo tratto puà rimanere sulla statale che da Varallo passa per Roccapietra fino a Quarona dove, da ora, ritroverà la parte più facile del percorso.

Visto i numerosi passaggi su rocce e zone boschive poco soleggiate, si raccomanda di fare il tour lontano da piogge e in ogni caso con terreno asciutto.

CHI DECIDE DI AFFRONTARE L'ITINERARIO QUI PROPOSTO, SI ASSUME TUTTE LE RESPONSABILITA’ PER I RISCHI ED I PERICOLI A CUI PUO’ ANDARE INCONTRO E, UTILIZZANDOLO, DICHIARA DI AVER COMPRESO IL GRADO DI DIFFICOLTA’ DELLO STESSO. NON SI ASSUMONO RESPONSABILITA' DI ORDINE GIURIDICO PER EVENTUALI DANNI O INCIDENTI CHE POSSANO VERIFICARSI SUL PERCORSO.

Monte Orsaro

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Giro AM per gli amanti della montagna e dei bei panorami.
Anche se solo di 22 km non bisogna prenderlo alla leggera visto che ci sono alcuni tratti dove bisogna portare la bici, il più duro sicuramente quello per la conquista della vetta con più di 400 metri di dislivello che però vengono appagati da una bella vista a 360°.
La discesa dalla vetta si fa dalla via di salita quindi durante l'ascesa si potranno studiare le traiettorie da fare per godersi appieno la discesa che solo i più bravi riusciranno a fare tutta in sella.
Pausa al rifugio Mariotti al lago Santo poi discesa su sentieri super flow fino alle macchine.

Consiglio full da almeno 140mm di escursione.

142 monte tremalzo 75 km

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Duro e bellissimo giro sul monte tremalzo , si parte tra campione e limone del garda salendo dalla bellissima strada per tremosine , poi la dura salita della valle san michele fino al passo tremalzo , discesa al passo nota , saliscendi per la bocca dei fortini , passo guil con leggeri saliscendi .
si oltrepassano , ignorandole , le transenne e si prosegue per i passo rocchetta ,ora sentiero a sinistra con tratti tecnici , si arriva poi a cima larici dal panorama impagabile : vale tutta la fatica del giro .
Discesa per pregasina -riva del garda , ora asfalto in galleria fino alla partenza

Acqua appena prima della cascata a destra sotto un grosso faggio e a pregasina

monte morrone

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Breve ma intensa escursione con affacci sulla Majella, il Gran Sasso, il Velino e l'Adriatico: di più non si può chiedere!!

Un'idea di Mirco Cinghiale Foracappa.

Lasciato il mezzo in prossimità del bivio per Roccacaramanico, procediamo per passo San Leonardo per asfalto fino a quota 1280 mslm. Da dietro il ristorante al guado, conquistiamo il bosco con il sentiero segnalato, che con bel single track e qualche tratto di portage, seguiamo con lungo traverso fino al casale Capoposto a 1750 mslm. Abbandonato il bosco ci attende un bel traverso che lambisce le pendici del monte La Mucchia, in un bel vallone pedalabile e con qualche tratto di poussage, conquistiamo così il monte Morrone 2061 mslm.
Dal Morrone ci gettiamo sul versante NE per lo Iaceto della Madonna fino all'omonimo rifugio 1786 mslm; da qui rimontiamo fino a quota 1832 mslm. La discesa si fa più divertente e tecnica all'interno del bosco e per la Rava del Confine: un susseguirsi di tornanti ripidi fino a quota 1150 mslm, dove si incontra la carrareccia che conduce a Roccacaramanico. Da qui per asfalto al punto di partenza.

foto https://www.facebook.com/francysantoni72/media_set?set=a.1021333911231311.1073741924.100000641363898&type=3

1360 m D+
6 ore
24 km

MONTE GRAPPA - IL SENT. 90

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Verso Antiorario

E' un itinerario breve ma intenso.
Si parte da S. Eulalia, frazione di Crespano del Grappa e per strade secondarie raggiungiamo il santuario della B.V. del Covolo (WP 02). Da qui prendiamo il conosciutissimo sentiero 105 che si inerpica per 7 km e quasi 900 D+ fino a Malga Ardosetta (WP 03).
Giunti all'asfalto prendiamo a sx per un paio di km fino ad intercettare il sent. 100 che scende da Cima Grappa.

Su questo sentiero, con andamento sali/scendi (a volte anche a spinta) passeremo la Cima del M.te Palla e del M.te Legnarola, proseguendo sul sentiero che, ad eccezione di alcuni punti è ora molto più scorrevole giungeremo a Baita Camol (WP 05).

Seguendo l'asfalto in direzione Semonzo, poco dopo la località Campo Croce troviamo l'attacco della discesa finale sul sent. 90 (WP 06) che non è particolarmente tecnica fatta eccezione per alcuni tornanti stretti adatti a chi si destreggia bene con il noose press; l'unica insidia è dovuta dalla presenza costante di sassi nel sentiero che possono rendere imprecisa la guida.

A fine discesa saremo a Borso del Grappa, a 2 km dal punto di partenza del giro

24/10/2015


Attenzione al WP 04 ... sconsiglio di seguire il 100 e rimanere sulla carrozzabile perchè il sentiero passa per una parete molto esposta piena di vegetazione e assolutamente non ciclabile, io ho provato andare avanti per alcuni metri ma ho preferito tornare indietro.




Monte Prat - Forgaria- Cornino

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Parte del percorso si sviluppa su asfalto, fino al paese di Peonis dove sulla sx troveremo il sentiero che ci porterà in vetta.
La salita non è molto difficile, a circa metà percorso il fondo diventa più sdrucciolevole.
La discesa è a tratti veloce, e tratti bisogna portarsi la bici a tracollo a causa di qualche gradino; infatti è ciclabile per circa l'85%.

Monte Prat - Forgaria- Cornino

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Parte del percorso si sviluppa su asfalto, fino al paese di Peonis dove sulla sx troveremo il sentiero che ci porterà in vetta.
La salita non è molto difficile, a circa metà percorso il fondo diventa più sdrucciolevole.
La discesa è a tratti veloce, e tratti bisogna portarsi la bici a tracolla a causa di qualche gradino; infatti è ciclabile per circa l'85%. Peccato....


P.S.: a circa metà della salita potreste udire le grida di Michele..
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