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Attorniata da cime ben più famose e riconoscibili, l’anonima vetta conica del Monte Pore è spesso poco considerata dai patiti della montagna: la sua particolare conformazione consente però di effettuarne il periplo in maniera piuttosto agevole, mentre la sua invidiabile posizione al centro delle Dolomiti permette di godere di straordinarie vedute sulle vette circostanti.
Il giro attorno al Monte Pore parte dal fondovalle, risalendo dolcemente la Val Fiorentina fino a Selva di Cadore e raggiungendo poi la frazione di Pian, dove l’ascesa si fa più impegnativa sulle severe pendenze che conducono alle case di Troi.
La scalata prosegue ora in maniera discontinua nei boschi del versante est del Monte Pore, alternando comodi falsipiani a dure rampe fino al guado del Ru de Codalongia: oltrepassato il torrente si dovrà procedere a piedi per alcuni minuti lungo la traccia erbosa che sale verso la località In Som Le Crepe, innestandosi così sulla strada del passo Giau.
Su pendenze costanti e asfaltate si superano ora una decina di tornanti fino al rifugio Fedare, e con Nuvolau e Averau a far da scena si continua poi a salire sulla mulattiera 463: la carrareccia, lastricata in più punti, taglia i prati fino allo spartiacque con la Val Cordevole regalando allo scollinamento un sorprendente colpo d’occhio sulle vette dell’arco Dolomitico, Marmolada su tutte.
Con la vetta del Monte Pore lontana solo poche centinaia di metri, può avere inizio la discesa: lunga ed estremamente varia, non presenta mai grosse difficoltà tecniche; la picchiata comincia con un panoramico single track a cui segue, dentro al bosco, una sequenza di veloci carrarecce.
Superate le case di Col i sentieri tornano a scorrere sotto le ruote verso Colcul, dove la discesa viene improvvisamente interrotta dal duro strappo della Forcia. Si torna quindi a perdere quota toccando Colle Santa Lucia e affrontando la parte conclusiva della discesa nei boschi di Caprile, senza dubbio la più tecnica e divertente pur restando sempre ciclabile e mai pericolosa.
Punto di partenza: Saviner di Laste, frazione del comune di Rocca Pietore, via Marmolada.
Copyright © Stefano De Marchi
Tutti gli itinerari contrassegnati TMB sono disponibili al sito www.themtbbiker.com.
Attorniata da cime ben più famose e riconoscibili, l’anonima vetta conica del Monte Pore è spesso poco considerata dai patiti della montagna: la sua particolare conformazione consente però di effettuarne il periplo in maniera piuttosto agevole, mentre la sua invidiabile posizione al centro delle Dolomiti permette di godere di straordinarie vedute sulle vette circostanti.
Il giro attorno al Monte Pore parte dal fondovalle, risalendo dolcemente la Val Fiorentina fino a Selva di Cadore e raggiungendo poi la frazione di Pian, dove l’ascesa si fa più impegnativa sulle severe pendenze che conducono alle case di Troi.
La scalata prosegue ora in maniera discontinua nei boschi del versante est del Monte Pore, alternando comodi falsipiani a dure rampe fino al guado del Ru de Codalongia: oltrepassato il torrente si dovrà procedere a piedi per alcuni minuti lungo la traccia erbosa che sale verso la località In Som Le Crepe, innestandosi così sulla strada del passo Giau.
Su pendenze costanti e asfaltate si superano ora una decina di tornanti fino al rifugio Fedare, e con Nuvolau e Averau a far da scena si continua poi a salire sulla mulattiera 463: la carrareccia, lastricata in più punti, taglia i prati fino allo spartiacque con la Val Cordevole regalando allo scollinamento un sorprendente colpo d’occhio sulle vette dell’arco Dolomitico, Marmolada su tutte.
Con la vetta del Monte Pore lontana solo poche centinaia di metri, può avere inizio la discesa: lunga ed estremamente varia, non presenta mai grosse difficoltà tecniche; la picchiata comincia con un panoramico single track a cui segue, dentro al bosco, una sequenza di veloci carrarecce.
Superate le case di Col i sentieri tornano a scorrere sotto le ruote verso Colcul, dove la discesa viene improvvisamente interrotta dal duro strappo della Forcia. Si torna quindi a perdere quota toccando Colle Santa Lucia e affrontando la parte conclusiva della discesa nei boschi di Caprile, senza dubbio la più tecnica e divertente pur restando sempre ciclabile e mai pericolosa.
Punto di partenza: Saviner di Laste, frazione del comune di Rocca Pietore, via Marmolada.
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